capitolo 45: panico

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Ero in bagno da un'ora a piangere con solo ed esclusivamente delle frasi che ronzavano in testa

 "dopo natale dobbiamo iniziare la chemio" 

"tumore accelerato"

Per la rabbia tirai un pugno al muro. Non ho nemmeno visti i messaggi sul telefono che continua a vibrare, cerco di calmarmi e vedo l'ora: 2 di notte.

Apro la schermata e trovo 

Dylan <3: 10 messaggi e 20 chiamate perse 

Josh💙: 5 messaggi e 10 chiamate perse

Non so che fare... l'unico problema è che natale è solo tra 4 giorni e poi dovrò iniziare tutto con una chemio, visite, dottori... perchè a me... mi accasciai a terra e lessi prima i messaggi di Josh

Dove sei? 
Tutto bene? 
Oi scema mi preoccupo💙
Dylan forse sospetta qualcosa.. non lo so... 
Devo parlarti... chiamami!

Li rispondo

anch'io ho bisogno di parlare... vengo da te alle 7 

Poi il cuore mi batte... con molta fatica apro la chat di Dylan e sento il cuore arrivarmi in gola

Ehy, tutto ok? 
chiamami per qualcosa 
Tori ci sei?
Perchè non rispondi alle miei chiamate? 
ti prego scrivimi
ho bisogno di parlarti seriamente 
Bella chiede di te... torni? 
Tori fatti viva e chiamami... 
ti prego.... o bisogni di te scrivimi... 
NON IGNORARMI! 

visualizzai e non risposi... il cuore batte, le mani tremano e sudano. Non posso pensare ai miei problemi ora quando una bambina sta affrontando la morte. Non voglio... non ho più le forze di affrontare tutto... lei deve farcela.. per me.  Accovacciata a terra, le piastrelle fredde, la testa tra le gambe e mille pensieri in testa non mi accorsi che man mano mi stavo addormentando... 

Mi alzai di colpo e vidi che era mattina. Controllai il telefono: le 7. Perfetto. 

Ero ancora in bagno e decisi di lavarmi un po'. Ero un mostro: occhiaie profonde, capelli arruffati, occhi rossi... cazzo sembro un mostro. Uscì dal bagno e andai verso la camera della piccola dov'era sveglia e stava facendo colazione

-buongiorno principessa- dissi dandoli un bacio sulla testa -come stai- chiesi sedendomi sul letto 

-ha superato la notte- disse la madre entrando in camera 

girai il capo verso la piccola e sorrise 

-perfetto! ti prometto che appena esci ti porto a mangiare un bell'hamburger fino a scoppiare- dissi ridendo 

-promesso- mise il mignolo in alto 

-promesso- li sorrisi  -ora vado a casa ma torno presto piccola, a dopo- dissi e uscì salutando lei e la madre. 

Uscì dall'ospedale e trovai Josh seduto sulla macchina con in mano il cellulare, alzò lo sguardo e incrociò i miei occhi colmi di lacrime. Non trattenevo più niente era tutto un casino per me. Buttai tutto fuori e mi buttai tra le sue braccia piangendo come una pazza. Josh non disse niente... il silenzio valeva di più.

Restammo così per un po' e decisi di staccarmi. 

-vuoi dirmi che succede?- mi chiese spostandomi una ciocca di capelli 

-io... devo... io...- non riuscì a parlare che ripiansi di nuovo 

Era troppo tenere dentro, troppo. Troppe cose, troppi problemi, troppe persone. Come se la mia vita fosse programmata solo per far si che riceva odio incontrollato senza quella speranza di un briciolo d'amore solerne. Josh mi riprese fra se e mi mise in macchina andando verso qualcosa di sconosciuto. 
Arrivammo. Eravamo vicino al ponte, il mio posto preferito per pensare... le luci del sole illuminavano il mare, tranquillità, vento fresco e capelli che svolazzano. Brividi di freddo mi percorsero la schiena ma Josh mi appoggiò una felpa di scuola che aveva in macchina. 

Restammo a guardare il mare infrangersi con le rocce, il sole diventare sempre più alto e il vento placarsi di meno. Presi un respiro e parlai 

-sono malata- 

lo dissi. Dopo un po'

-in che senso. Tu.. ti hanno- balbettò.. so che aveva capito 

annuì e senza incrociare i suoi occhi misi la testa fra le mie gambe piangendo. Josh si avvicinò e mi abbracciò. Misi la testa sulla sua spalla, lui sulla mia e piansi in un pianto piccolo e liberatori. 

Malata. 

dovrò farmi l'abitudine... cosa significa... perchè a me... 

-lo hai detto?- mi chiese con il mento sulla mia testa 

ci staccammo e ci guardammo negli occhi 

-cosa li dovrei dire!? Ehi Dylan ciao... lo sai una novità!? Sono malata di un fottuto cancro e non so se sopravvivrò! A VUOI SAPERE L'ULTIMA!? FARò LA CHEMIO DOPO NATALE E SARO' UNA STRONZA PELATA E MALATA!- urlai tutto

urlare.

ne avevo bisogno.

Josh mi guardò senza dire niente, girò lo sguardo verso il mare e non mi parlò. 

-Josh non volevo dire ques- cercai di dire 

-Tranquilla sei stressata ma lo devi dire.. LO DEVI DIRE TORI!- iniziò a urlare anche lui

-quando sarà il momento..- dissi abbassando lo sguardo 

-E QUANDO SARA MAI IL MOMENTO TORI!? IERI MI GUARDAVA COME SE IO E TE NASCONDESSIMO QUALCOSA! MA COME FACCIO!- urlò

-io... non lo so... pensi per me sia facile? EH!? NON LO SAI!- mi alzai definitamente da terra e  lo guardai  negli occhi -NON SAI COSA SI PROVA JOSH! DOVER MENTIRE SEMPRE, DOVER TENERTI TUTTO DENTRO, DOVER SEMPRE FINGERE UN SORRISO! NON. LO. SAI- si alzò pure lui e finalmente ci guardammo negli occhi

avevo una carica assurda.. in quel momento potevo prenderlo a ceffoni. il mio cuore batteva, la testa esplodeva, le mani sudavano e il mio respiro non si calmava... accellerava sempre di più fino a che non mi vennero dei giramenti di testa. cercavo di reprimere la cosa... ma si facevano più forti. 

-SI CHE L- iniziò a osservarmi più attentamente -Tori? Tutto ok?- questa volta era più calmo 

feci dei respiri profondi e mi risedetti 

-un giramento- dissi riprendendo fiato 

misi le mani abbracciate alle mie ginocchia e la testa tra le gambe. Lacrime calde rigavano il mio viso facendomi nascondere di più la testa tra le gambe. Sentì delle braccia appoggiarsi sulle miei spalle e un abbraccio che fece riscaldare il mio corpo. 

-mi dispiace- disse Josh baciandomi il capo 

alzai la testa e incrociai i suoi occhi  verdi/azzurri erano anch'essi bagnate da forte lacrime. mi precipitai tra le sue braccia sentendo solo il rumore del mare infrangere sulle rocce imponenti, i nostri respiri regolari, lui che mi accarezzava delicatamente i capelli e io che pian piano mi perdevo tra i battiti del suo cuore. 

-ti prometto che li parlo- 

dissi contro il suo petto mentre ci godevamo il paesaggio difronte a noi

Anche le stelle più buie possono brillare// Dylan O'brienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora