Chapter Twenty Two

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Tirò su col naso la polvere bianca appoggiata sulla scrivania. Buttò la testa all’ indietro, sorridendo beatamente.

“Ci si sente benissimo..” Affermò con gli occhi chiusi, e con ancora il sorriso stampato sulle labbra.

Annuii con la testa, anche se sapevo che non poteva vedermi. Mi sdraiai sul grande letto del roscio.

“Sei andato alla grande stasera, Ed.” Mi complimentai, guardando il soffitto bianco.

Si alzò dalla sedia, e si sdraio di fianco a me, guardandomi.

“La serata non è ancora finita, Meg..” Sussurrò.

Guardai ogni particolare sul suo viso, soffermandomi sulle labbra. Mi avvicinai lentamente, diminuendo la distanza che c’era tra noi. Non ero cosciente delle mie azioni, eravamo completamente sballati. Ma io avevo assolutamente bisogno di baciarlo.

Baciai le sue labbra, distaccandomi due secondi dopo. Erano così calde.. Guardai i suoi occhi, e lui mi sorrise. Accarezzò una mia guancia, eliminando l’ aria tra le nostre labbra.

***

I miei occhi erano ancora chiusi per la stanchezza, ma ero completamente sveglia. Un braccio cingeva la mia vita, tenendomi stretta al suo petto. Aprii gli occhi, abituandomi alla luce del sole che entrava dalla finestra.

Sorrisi al pensiero della sera prima. Avevo veramente bisogne dei suoi abbracci e baci.

La suoneria del mio telefono mi risvegliò dei miei pensieri. Lo presi da sopra i comodino, allungandomi, e aprii la chiamata.

“Dimmi!” Chiesi, sapendo che sarebbe stato mio padre.

“Ma dove sei? Dobbiamo andare da tua nonna!” Sicuramente non era calmo.

“Cazzo..” Sussurrai tra me e me, me ne ero completamente dimenticata.

“Cosa hai detto?” Alzò ancora di più la voce.

“Sto arrivando.” Risposi, chiudendo la chiamata, senza neanche sentire la sua risposta.

Mi alzai dal letto lentamente, per non svegliare Ed. Sfilai la maglia del mio migliore amico, che mi aveva prestato per dormire e indossai il vestito nero, della sera precedente, e calzai gli stivali.

“Che stai facendo?” La voce impastata dal sonno del roscio, riecheggiò nella stanza. Alzai lo sguardo verso di lui.

“Devo andare da mia nonna. Me ne sono dimenticata.” Annuì, e continuò a guardare ogni mio movimento.

Raccolsi la mia borsa, mettendoci dentro il cellulare, misi la giacca di pelle addosso e raccolsi i capelli castano chiaro in una coda di cavallo ordinata.

“Hai intenzione di fissarmi ancora?” Gli chiesi, ridendo.

“Beh.” Sorrise. “Non è colpa mia se sei così bella.”

“Ma smettila.” Abbassai lo sguardo dal suo.

“Grazie per ieri, Meg. Davvero, sono stato benissimo.” Si sedette sul letto.

“Figurati. Ora vado se no mio padre mi ammazza.” Mi avvicinai a lui, lasciandogli un bacio sulla guancia.

“Ci si vede Meg.” Chiusi la porta della camera, e scesi le scale, avviandomi verso la porta d’ ingresso, cercando di non far rumore. Uscii dalla casa, senza farmi vedere dai genitori di Ed, e percorsi il tratto per casa mia. Camminai veloce, altrimenti mio padre mi avrebbe ucciso veramente.

Entrai nel vialetto, tirando fuori dalla borsa le chiavi di casa. Aprii la porta, e una volta dentro, la chiusi.

“Meg!” Mi ritrovai Sharlot di fronte. “Muoviti, vatti a cambiare, o tuo padre si arrabbierà ancora di più.”

Arrivai in cima alle scale, correndo, ed entrai in camera mia. Tolsi il vestito, rimpiazzandolo con un jeans e una maglia. Calzai le converse e mi fiondai di sotto, in soggiorno.

“Siamo pronti?” Chiese mio padre. Mi guardò, e io annuii.

Angie e Sharlot si avviarono verso la porta e mio padre si avvicinò a me.

“Dopo facciamo i conti.”

“Allora sarà meglio che mi porti una calcolatrice.” Dissi sarcasticamente, facendogli una smorfia.

Mi minacciò con lo sguardo, e uscimmo di casa. Salimmo in casa, e partimmo.

Oookay, so che è un po' cortino, (e mi odierete per questo), ma avevo voglio di aggiornare, senza aver fantasia.

Se avete domande da farmi, rigurado la storia o qualcos'altro, potete contattarmi qui su wattpad, o su twitter (@imTorn29). 

Mmh.. non so più che scrivere, quindi vi saluto!

#imTorn29 xx

STUCK || Ed SheeranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora