Chiusi la porta della stanza alle mie spalle, delicatamente, e Ed si alzò da una sedia, venendomi incontro. Lo abbracciai, senza dire niente. Volevo solo sfogarmi.
"Come sta?" Chiese dolcemente, portandomi verso la sala d'attesa. Ci sedemmo su quelle scomode poltrone di plastica e io alzai il viso dal suo petto.
"Adesso sta riposando.." Mormorai, abbassando lo sguardo sulle mie Vans ormai rovinate e vecchie.
"Perché è qui?" Domandò ancora, non risposi. Mi morsi il labbro inferiore, stringendolo sempre di più.
"Mag." Cercò di attirare la mia attenzione, non ricevendo nessuna attenzione da parte mia. Afferrò delicatamente il mio mento fra le sue dita, facendo scontrare i nostri sguardi. Sentii le farfalle volare nel mio stomaco alla vista di quelle iridi color mare. "Rispondimi, per favore.." Imploró cautamente.
Schiusi le labbra per parlare, ma dalla mia bocca non uscì nessun suono. Sospirai e risposi alla sua domanda.
"L'ho spinto per le scale, e lui è caduto." Sbarró gli occhi e schiuse le labbra, ma prima che potesse chiedermi spiegazioni incominciai di nuovo a parlare. "Lui voleva farmi del male, Ed. Io volevo solo che mi lasciasse stare, ma lui insisteva. Mi stava toccando Ed!" Sussurrai, in modo che nessuno, nonostante il reparto fosse vuoto, potesse sentirci.
Il ragazzo seduto di fianco a me mi scrutò, e nel suo sguardo potevo intravedere pena e amarezza. Fermó il suo sguardo sul collo, e si accigliò, avvicinandosi.
"Te li ha fatto lui?" Chiese passando le dita sui lividi violacei sul mio collo. Annuii, mordendomi il labbro inferiore.
"Io-" Ed aprì la bocca per parlare, ma lo bloccai.
"Ti prego non dire niente." Poggiai una mano sulla sua guancia e lui alzó un angolo della bocca, mostrando un mezzo sorriso. "Dovevamo finire di parlare, noi due." Dissi cambiando discorso. Dovevo distrarmi e l'unica cosa che riuscivo a pensare, oltre a mio padre, era Ed, di cosa fossimo noi. Lui annuì, capendo a cosa mi stessi riferendo.
"Una parte di me vorrebbe che tutto questo non fosse successo. Che fossimo ancora migliori amici, che potevamo fare qualunque cosa.." Guardó il pavimento freddo, ma un istante dopo porto i suoi occhi su di me. "Ma non riesco a resisterti, Meg." Qualcosa dentro di me si capovolse. "Sei così bella nella tua semplicità. Pensi di essere debole, ma mostri a tutti il tuo lato da dura, da cattiva ragazza. Invece sei la persona più gentile che conosca. Non sai quanto vorrei poter morderti io quel labbro che tu torturi. E so che hai bisogno un po' di me per sentirti meno sola. Ma io sono qui apposta. Resto Meg. Io voglio averti in tutti sensi, dal più dolce al più perverso." Si lasciò sfuggire una risata, e io gli sorrisi. "Ma capirò se per te non è la stessa cosa.. Voglio solo che tu sia felice."
È difficile spiegare cosa senti, cosa provi, quando qualcuno di speciale ti dice queste cose. Lui era essenziale, e si: avevo bisogno di lui, non un po', ma completamente, perché solo il pensiero di sapere che lui c'era mi rendeva felice e soprattutto meno sola.
"Tu sei tutto quello di cui ho bisogno, Ed. Lo sei sempre stato. E so di aver detto che avevamo fatto un errore nel donarci amore, ma avevo paura che tu non ricambiassi. Sei l'unico che stringerò tra le mie braccia, perché anche io ti voglio, in tutti i sensi." Alzai le sopracciglia ripetutamente in modo scherzoso, provocando in lui una risata. "Voglio che siamo amore."
Salve genteee!✨💛
Sono a casa di mia zia a non far nulla, così ho deciso di aggiornare. So che il capitolo è corto, ma almeno è dolcioso☺️.Domandina: voi avete bisogno di qualcuno per sentirvi meno sole/soli? (Non se sa mai se c'è sta qualcheaschietto, ma non credo)
Lasciate un commento e un voto? Vi voglio bene😘
#imTorn29 xx
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STUCK || Ed Sheeran
Teen Fiction"Sono così emotivamente Bloccata che non so più come si fa a sbloccarsi.." - Scrittrice di "Black Heart"|| Michael Clifford #imTorn29x