Chapter Thirty-Six

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[Dedicato a una persona importante, che c'è sempre stata per me e che sta passando un momento difficile. Riprenditi "Amichetta♥️🙈 "]

MEGAN

Aprii gli occhi con difficoltà a causa della luce che entrava dalla finestra. Non riuscivo a muovere bene le braccia, mi bruciavano per ogni movimento che facevo. Mi feci forza e con le braccia mi alzai appoggiando la schiena contro la tastiera del letto. La porta della mia camera si aprì lentamente e da dietro spuntò Ed, che appena mi vide si sorprese, ma mi sorrise un attimo dopo.

"Ehi." Disse e si avvicinò lentamente. Gli sorrisi per ricambiare il saluto. "Sei già sveglia? Pensavo dormissi di più." Si sedette accanto a me, facendo toccare le nostre spalle.

"Quanto tempo ho dormito?" Chiesi, la mia voce era roca e assonnata.

"Tre o quattro ore." Rispose incerto.

"Mi gira la testa." Appoggiai la testa alla tastiera e chiusi gli occhi.

"Forse non avresti dovuto fumare e bere, non credi." Ridacchiò, cercando di sdrammatizzare la situazione. Cercai di ridere anche io, ma senza un buon risultato ed Ed se ne accorse.

"Cos'è successo?" Chiese dopo qualche secondo di silenzio e io riaprii gli occhi incontrando i suoi.

Sospirai e iniziai a raccontare quello che era successo qualche ora prima.

Ricordo come la voce di mia madre si moltiplicava ad ogni taglio. Un brivido mi passò lungo la schiena e mi fece sussultare, quando sentii qualcosa toccarmi, ma ero sola, nel bagno. Ricordo la vista appannata e le grida che lasciavano le mie labbra. Ricordo il male alla milza per aver corso troppo e per essere quasi inciampata per le scale tutte le volte che salivo e scendevo.

Il silenzio calò di nuovo tra di noi e schiusi le labbra per dire qualcosa.

"Cosa.. farò adesso?" un pizzico di disperazione nelle mie parole.

"Prima cosa.." Iniziò Ed, mettendosi di fronte a me, così che potesse guardarmi meglio negli occhi. "Non ti lascerò mai più da sola. Secondo." Mi afferrò le mani e le strinse dentro le sue. "Affronteremo sempre tutto insieme. E per ultima cosa." Avvicinò il suo volto al mio. "Ti amo tanto, Meg.." Mormorò ad un soffio dalle mie labbra. Sorrisi, per poi scoppiare in una risata.

"Ti amo anche io, Edward, tanto." Feci incontrare le nostre labbra e lui mi spinse più vicina a lui, facendomi sedere a cavalcioni su di lui.

Gemetti per il dolore quando appoggiai le braccia intorno al suo collo. Ed si staccò dalle mie labbra e mi sorrise, rimanendomi vicino.

"Ti prego, non farlo più Megan. Mi hai fatto preoccupare. Quando ti ho vista lì.. di fronte al lavandino con la.. con la forbice che.." Coprii le sue fine e morbide labbra con il palmo della sua mano, impedendogli di continuare a parlare.

"Te lo prometto, non lo farò più, perché ci sarai tu a difendermi.." Gli sorrisi e lui leccò la mia mano. La levai con finto disgusto e la pulii sulla sua maglietta. Lui rise e lo seguii a ruota.

***

Indossai una felpa nera e un paio di jeans scuri, e ai piedi calzai le mie vecchie e rotte vans nere. Presi lo zaino, mettendolo sulle spalle ed uscii da casa. Camminai verso scuola, il breve tragitto fu invaso dai miei pensieri.

Cosa avrei dovuto fare adesso? Come dovevo comportarmi con lui?

Ed il giorno prima mi aveva detto che mi avrebbe accompagnato in ospedale dopo scuola. Gli ero grata per tutto quello che aveva fatto per me.

Arrivai davanti al cancello ed entrai nell'edificio, dirigendomi verso l'aula di antologia.

"Meg!" Una voce famigliare mi chiamò e mi voltai. Il roschio stava correndo verso di me e mi affiancò.

"Buongiorno." Risi a causa del suo fiatone.

"Anche a te, principessa." Lasciò un bacio sulla mia guancia.

"Ci vediamo al muretto alla ricreazione, quello stronzo di un prof che mi ritrovo mi manda dal preside se arrivo di ritardo." Annuii in segno che avevo capito.

"Ci vediamo dopo." Gli sorrisi.

"Ciao!" Ricambiò il sorriso, riprendendo a correre lungo il corridoio verso la sua classe.

Entrai in classe e mi andai a sedere al mio solito posto, infondo vicino alla finestra. Tirai fuori il libro e iniziai a sfogliarlo. Con la coda dell'occhio notai qualcuno sedersi vicino a me ed alzai subito lo sguardo dal noioso libro.

"Harry? Che ci fai qui?" Chiesi, riconoscendo la sua chioma riccioluta.

"Vengo a scuola, forse?" Ed in un secondo diventò "Capitan Ovvio".

"Nel senso.. non ti vedo da parecchio." Mi interrupe.

"Non sono affari tuoi." Sbotto.

"Non ti ho mica chiesto di dirmi il perché della tua assenza." Scattai, facendolo girare verso di me, così che i nostri occhi potessero incontrarsi.

"Senti lasciami stare, okay?" Corrugai la fronte. Era lui che si era seduto vicino a me.. lunatico del cazzo. "Quando avrò bisogno di qualcuno con cui parlare te lo dirò." Fece un finto sorriso, prima di girarsi e prestare attenzione sulla prof che era entrata.

Lasciai perdere quello che era appena successo e mi concentrai anche io.

La campanella suonò e io mi avviai verso il giardino della scuola. Aprii la porta e sentii l'aria fresca colpirmi il volto. Mi sedetti sul muretto e presi una sigaretta da dentro lo zaino. L'accesi e ne presi subito un tiro.

"Non sei neanche uscita e già fumi?" La risata del roschio risuonò nelle mie orecchie ed alzai lo sguardo incontrando i suoi occhi color mare.

"Diciamo che ne ho bisogno." Ridacchiai e si sedette di fianco a me. Presi gli ultimi tiri dalla sigaretta e poi buttai il filtro per terra.

"Quindi oggi andiamo all'ospedale?" Mormorò, come se quelle parole avrebbero potuto abbattermi. Forse mi facevano male, ma infondo era la verità.. dovevo risolvere tutto quello da cui ero scappata fino ad adesso.

"Si." Sospirai. "Ci vediamo al cancello dopo l'ultima ora."

"Bene." Picchietto le dita sul muretto. Un silenzio imbarazzante si era formato tra di noi. Dovevo spezzarlo.

"Ed." Lo chiamai e lui alzò la testa, incontrando i miei occhi.

"Cosa.. Cosa siamo noi?" Mi morsi il labbro inferiore. Ed sorrise e avvolse un braccio intorno alle mie spalle.

"Qualunque cosa tu voglia che noi siamo, Megan."

"Io ho bisogno di te, Ed. Sempre.."

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Dopo un mese di assenza (più o meno) sono tornata.

Scusate la mia assenza ma sono stata in Puglia e non mi sono portata il mio adorato computer. Sono successe tante cose quest'estate che neanche una di queste è positiva. Ma fortuna che ci siete voi, che mi fate sorridere con i vostri commenti. Giusto! So di non rispondere ai messaggi di ognuno di voi, ma io li leggo e vi ringrazio immensamente di cuore, a tutti voi ♥️♥️

Vi voglio bene ♥️

#imTorn29 xx

STUCK || Ed SheeranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora