CHAPTER ELEVEN
Lasciai cadere i pantaloni della tuta lungo le gambe, fino a fargli toccare il pavimento e infilai il vestito blu notte, che arrivava poco più in su delle ginocchia. Ai piedi calzai un paio di stivaletti neri, e una giacca di pelle anch’ essa nera sopra le spalle. Infine legai al polso una bandana, dello stesso colore del vestito, per coprire tutti i tagli.
Guardai la mia immagine riflessa sullo specchio.. non sembravo neanche io. Il viso era più truccato del solito, e l’ abbigliamento un po’ accattivante. Presi il cellulare e scesi di sotto.
“Io esco.” Dissi dirigendomi verso la porta.
“Dove vai, signorina?” mi bloccò mio padre.
“Ad una festa.” Risposi chiudendo la porta alle mie spalle.
Iniziai ad incamminarmi verso la villa dove si sarebbe svolta la festa, con passo deciso. Dovevo far capire a Ed che io ero più importante di chiunque altro. Ma perché dovevo farglielo capire tramite un banale gesto di gelosia? Potevo semplicemente dirglielo a voce, avrebbe capito. E se lui lo avesse già capito? Se stesse semplicemente andando avanti, solo perché quella stupida notte gli ho detto che non doveva più succedere? Le sue labbra appoggiate sulle mie, le sue mani che accarezzavano ogni centimetro del mio corpo..mi mancava così tanto provare quelle emozioni, anche se per pochi istanti..
Il clacson (credo che sia scritto giusto lol.) di una macchina, fece volare via i miei pensieri. Una macchina nera si affiancò al mio corpo.
“Sali, non vorrai mica andare a piedi.” la voce di Harry mi invitò a salire. Non me lo feci ripetere due volte e aprì lo sportello. Fuori faceva freddo, anche se eravamo in primavera, ma a Londra è sempre stato così umido e freddo.
“Grazie.” Dissi guardando fuori dal finestrino.
Non rispose, continuò a guidare.
Parcheggiò davanti alla villa e scendemmo dall’ auto. Mi diressi verso la porta d’ entrata, ma Harry mi afferrò il polso, proprio sulla bandana. Feci una smorfia di dolore, e tolsi la sua mano dal mio polso.
“Cosa c’è?” Gli chiesi.
“Perché sei voluta venire con me?” Domandò serio.
“Devi aiutarmi a far ingelosire una persona..” mi interruppe.
“Cosa? Non me lo stai chiedendo davvero..”
“Si invece, quindi sbrigati e entriamo.” Afferrai la sua mano e lo trascinai dentro la villa.
La puzza di fumo invase le mie narici, e la musica rimbombava nelle orecchie. Mi feci spazio tra la folla di ragazzi che ballavano, continuando a tenere Harry per mano, fino ad arrivare all’ ‘angolo bar’.
“Cosa vuoi d bere?” Mi chiese Harry.
“Qualcosa di forte.” Guardai le sue iridi verdi. Disse al ragazzo dietro il bancone i drink, poi si voltò verso di me.
“Non fissarmi.” Disse infastidito.
“Perché, se no che succede?” esaminò il mio corpo, soffermandosi sui miei occhi.
“Credo che tu lo sappia già.” Sorrise maliziosamente.
Il cameriere appoggiò i nostri due drink sul bancone, e afferrai subito il mio bicchiere. Bevvi tutto d’ un sorso il liquido amaro. La gola incominciò a pizzicare.
“Devo fumare. Resti qui o vieni?” Domandò e lo seguii fuori, nel giardino.
Accese la sua canna e fece in tiro.
“Vuoi provare?” annuii, e il fumo invase la mia bocca.
“Non è la prima volta..tempo fa fumavo con Ed, ma mio padre non mi da più i soldi, perché vedeva che li spendevo tutti in una volta, così non sapevo come comprarmi le sigarette..” Raccontai.
“Interessante.” Mi guardò. “Fumavi solo?” Continuò.
Guardai i miei stivali, e i ricordi si fecero spazio nella mia mente.
*flashback*
Il capannone abbandonato mi ha sempre fatto paura, e Ed fa ogni volta di ritardo. Ci incontriamo sempre qui, perché ci diciamo le cose segrete, e nessuno può sentirci e vederci.
“Eccomi!” La voce di Ed risuona in tutto il capannone, facendomi prendere uno spavento.
“Stupido, mi hai fatto prendere un colpo.”
“Scusami, sorellina.” Si lascia sfuggire una risata.
“Allora? Cosa mi devi mostrare?” Domando.
“Me la regalata un tipo a scuola.” Dice estraendo una piccola bustina, con dentro della polvere bianca: droga!
“Ed! Abbiamo solo quattordici anni..” Gli ricordo.
“Cos vuoi che sia? Solo una volta, e basta, promesso.” Mi convince.
Infondo non ci avrebbe visto nessuno. “Muoviti, voglio assaggiarla.”
*fine flashback*
Eravamo così piccoli che non capivamo in che guaio ci stavamo cacciando. Agivamo senza pensare..
“Solo una volta, e basta, promesso.”
Quelle parole rimbombavano la mia mente.. era stata la nostra prima volta, ma non l’ ultima per me..
Chiusi gli occhi, prendendo un gran respiro.
“Ho iniziato a sniffare droga a quattordici anni, ma Ed mi ha aiutato a smettere qualche mese dopo. Era diventata come una fonte di salvezza.. ero così piccola, non capivo.. mia mamma mi aveva abbandonata e io ero triste. Mi rifugiavo nella droga e nell’ aut-“ mi fermai. Non volevo fargli sapere che ero un’ autolesionista, e che lo facevo ancora tutt’ ora.
“e..?” mi incitò lui.
“Fa freddo, io rientro.” Me la svignai scappando dentro.
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WEEEI
Eccomi con un altro capitolo. Spero che vi piaccia e scusate gli eventuali errori.
Ho deciso di eliminare la fanfiction su Liam, perchè non continuo da tanto e ho perso il filo del racconto (?).
Anyway, a momenti dovrei pubblicare la mia nuova fanfiction su Harry. Passate a dargli un' occhiata?
Grazie a chi lo fa, e a chi lascia un commento e un voto!
#imTorn29 xx
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STUCK || Ed Sheeran
Teen Fiction"Sono così emotivamente Bloccata che non so più come si fa a sbloccarsi.." - Scrittrice di "Black Heart"|| Michael Clifford #imTorn29x