Sharlot bussò alla mia porta, avvisandomi che la cena era pronta, e la seguii in cucina. Mi sedetti nell’ unico posto vuoto, accanto alla mia sorellastra.
Ultimamente non avevamo più avuto scontri, e ne fui grata, non volevo altri problemi. Ci rivolgevamo la parola solo in occasioni come queste, anche perché lei era sempre fuori e io anche, o se ero in casa, restavo rinchiusa nella mia stanza.
Angie posò i piatti contenenti la carne e l’ insalata sul tavolo e lei si sedette, dopo aver preso l’ acqua dal bancone della cucina.
Tagliai la carne e iniziai a mangiarla lentamente. Era tutto troppo silenzioso. Senza tutti quei litigi, quelle grida e quelle offese.
Lasciai la posata nel piatto, appoggiandomi allo schienale della sedia, aspettando che gli altri avessero finito di mangiare.
Guardai il mio piatto vuoto, riempiendolo con i mille pensieri che giravano per la mia testa. Quando improvvisamente la voce di mio padre richiamò la nostra attenzione, facendoci girare verso la sua direzione.
“Sarebbe una bella idea andare a trovare tua nonna, Meg. Che ne dici?” Aveva una faccia da prendere a schiaffi. Alzai le spalle, tornando a guardare il mio piatto.
“Intendi dire che andrò qualche giorno dalla nonna?” Domandai, incrociando le braccia al petto.
“Non solo tu.” Tornai con lo sguardo sulla sua figura seduta. “Andremo tutti insieme, come una famiglia.” Sorrise, ed Angie gli accarezzò una spalla entusiasta.
“Fantastico.” Commentai ironicamente. “Sarà una vacanza indimenticabile.” Continuai, con finto sorriso.
Mi alzai dal tavolo togliendo i piatti e le posate, appoggiandoli nel lavandino. Uscii dalla stanza e salì le scale dirigendomi verso la porta della mia camera.
“Meg!” Mi voltai, ritrovandomi Sharlot dietro.
“Dove abita tua nonna? Cioè è un posto gran-“
“Ha una casa sul mare. E no, non ci sono centri commerciali o cose simili lì vicino.” La bloccai anticipandola.
“Oh, bè. Niente male..” Annuì.
“Già. E’ un posto stupendo.” Dissi sinceramente. “Devi chiedermi qualcos’altro?” Chiesi poi.
“No. No, sono apposto così. Grazie.” Mi sorrise.
“Figurati.” Se ne andò e io entrai in camera, chiudendo la porta. Mi tolsi le scarpe, lasciandole davanti al letto, e mi butti a peso morto sul letto. Chiusi gli occhi e mii lasciai trasportare dal sonno.
***
Chissà come la prenderà mia nonna della sorpresa che le “vogliamo” fare. È da un po’ che non la vedo e mi manca parecchio. Lei mi ha sempre aiutata. E pensare che un essere così dolce e calmo è madre a mio padre.. Mi chiedo da chi abbia preso. Spero soltanto che dica “Tu resti qui, principessina!” se decidesse di cacciare il resto della mia “famiglia”. Come ostina a chiamarla quel pazzo.
“Signorina Brown?” La voce della professoressa di lettere mi risvegliò dal mio stato di trance.
“Si?” Risposi.
“Ha capito cosa deve fare?”
“Mmh.. non perfettamente.”
Sospirò, dirigendosi verso la lavagna scritta e indicandola
“Dovete fare un tema sull’ argomento che volete voi. Avete due ore di tempo, e quando suona la campanella prima di uscire dalla classe dovete restituirmi i fogli.” Annuii.
Guardai il foglio bianco a righe sotto i miei occhi. Presi la penna in mano e iniziai a formulare qualche frase.
“Vorrei parlare della famiglia.” Mi fermai e cancellai la riga. Era un inizio di merda, dovevo trovarne un altro. Lasciai spazio alla mia mente e la mano iniziò a scrivere da sola.
“Non so davvero come iniziare. Ho tante cosa da dire e un solo argomento non basta. Vorrei cambiare un po’, forse troppe, cose. Eravamo tutti così felici anni fa.. senza litigi, senza schiaffi, senza parole taglienti. Ma le cose belle sono destinate a finire, e con loro finisci anche tu. Ti resta solo quel senso di vuoto. È vero, col tempo arriverà di nuovo la felicità. Ma è davvero tanto tempo che aspetto, e ancora non sento niente di allegro, di vivace, in me.
C’è qualcosa, o meglio qualcuno, che mi fa sentire di troppo, ingombrante, pesante, e forse insignificante nella sua vita. Troppi ricordi che gli occupano la mente, troppe paure di affrontarli. Ed è per questo che forse mi vuole eliminare. Così da cancellare definitivamente ogni ricordo, ogni incubo. Ed è così che questo qualcuno ottiene la felicità, si riempie, si azzuffa. Fino a scoppiare.
Poi c’è la parte di te che cerca di dar forza a tutta te stessa. L’ unica parte che crede nell’ impossibile, che crede nel grande amore, o a cose del genere.. Quella parte che a sua volta deve aggrapparsi a qualcun altro per arrivare in cima, in salvo. Quel qualcuno che ti fa sorridere anche solo con un accordo di chitarra. Che ti sfama di felicità, in misere dosi, durante il tempo che aspetti la totale solidarietà.
E quando raggiungi di nuovo quello stato? Finirà di nuovo.. e sarà un ciclo continuo, senza fine..”
La campanella suonò, annunciando la fine delle lezioni. Scrissi velocemente il nome sui fogli riempiti dal mio tema e gli consegnai alla prof. Presi la mia roba e uscii da scuola, dirigendomi verso il muretto. Mi sedetti sopra quest’ultimo aspettando Ed.
#BritEDSHEERAN
Goodnight sheerios! Non posso credere che Ed sarà in Italia tra meno di otto giorni. Sono davvero contenta per le ragazze che vanno al concerto, hanno la fortuna di sentire dal vivo la voce, e il suono della chitarra, di questa adorata creatura(?).
Comunque spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento e scusate gli eventuali errori, ma non ho avuto tempo di rileggerlo e avevo anche fretta di metterlo per non farvi aspettare ancora qualche giorno.
Un bacio a tutte :*
#imTorn29 xx
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STUCK || Ed Sheeran
Novela Juvenil"Sono così emotivamente Bloccata che non so più come si fa a sbloccarsi.." - Scrittrice di "Black Heart"|| Michael Clifford #imTorn29x