Chapter Fifteen

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La sua testa era appoggiata sulla mia spalla. Erano passati minuti. Tutto era silenzioso, non volava nemmeno una mosca, ogni tanto si sentiva Ed che tirava su col naso. Sembrava non si volesse staccare da me, e io cercai di coccolarlo con il mio abbraccio e le mie carezze.

“Scusami se me la sono presa con te, Ed. Ero solo preoccupata che ho perso la testa, e non ti ho lasciato neanche spiegare..” Cercai di fargli alzare la testa, così che i suoi occhi potessero incontrare i miei.

“Va tutto bene. Andrà tutto bene, Ed.” Finì, con gli occhi lucidi.

“Ti ho già detto che non andrà bene niente.” Si lasciò scappare una lacrima.

“Mi abbandonerà. Ne sono sicuro.” Si portò le mani agli occhi, come per cessare le lacrime. “Lui non se ne può andare. Non può restare bloccato  tra la vita e la morte.” Si lamentò. Gli tolsi le mani dal viso, e le strinsi tra le mie, più piccole.

“Perché? Perché proprio a lui, e non a me?” Mi guardò con occhi pieni di dolore, come se gli stessi facendo io del male e mi stesse scongiurando di smetterla.

“Te lo prometto Ed, andrà tutto bene. Fidati!” Gli strinsi più forte le mani.

“E se non andrà bene, Meg?” Domandò.

“Te lo giuro su di me, e su tutte le cose brutte che mi possano capitarmi. Andrà tutto alla perfezione. Non lo perderai..” sussurrai. Gli asciugai le lacrime, e lui mi abbracciò.

Andrà tutto bene, ne sono sicura. Non mi importava di aver giurato su me stesse. A me interessava lui, e della sua salute. Lo amavo troppo, e non volevo che si facesse del male.

***

Chiusi il portone alle mie spalle, e appesi la giacca sull’ appendiabiti.

Mio padre era seduto sul divano in salotto, davanti alla tivù, e appena mi vide si alzò in piedi.

“Dobbiamo parlare.” Disse con tono duro.

Guardai la sua figura in piedi a quattro passi da me.

“Non dobbiamo dirci un bel niente.” Distolsi lo sguardo, e salì le scale.

Sentì i suoi passi pesanti seguirmi. Aprì la porta della mia stanza e lui mi ci spinse dentro con prepotenza. Sentì la porta chiudersi, e sperai che non fosse entrato nella stanza anche lui. Mi voltai, e lui vi avvicinò bruscamente a me, afferrandomi per le braccia.

“E’ sempre la stessa storia eh?” Il suo viso così vicino al mio.

“Dovresti rinunciarci, allora!” Risposi.

“Tu vuoi che io ti faccia del male, Megan!” Ignorò la mia risposta e mi spinse contro il muro.

“Io vorrei solo che mi capissi, papà.” Alzai la voce.

“Io perfettamente quello che vuoi!” Urlò, afferrandomi per i capelli e io urlai per il dolore.

“Mi fai impazzire!” Abbassò il tono della voce. Tirò con più forza i miei capelli, e altre urla di dolore uscirono dalla mia bocca.

“Smettila di urlare. Nessuno ti sente!” Urlò a sua volta, facendo sbattere la mia testa contro il muro.

La testa incominciò a pulsare e gli occhi mi si appannarono.

Afferrò con una mano i miei polsi, per tenerli fermi, sopra la mia testa e contro il muro. Avvicinò nuovamente il suo viso al mio, umido a causa delle lacrime.

“Sei così bella, Megan.” La sua mano strinse il mio fianco destro, mentre la sua bocca viaggiava sul mio collo.

“No.” Cercai di liberare le mie mani, ma la sua presa aumentò.

“Lasciami andare.” Tirai calci cercando di fargli del male, ma le bloccò con la mano libera.

Baciò ogni centimetro della mia pelle che ricopriva il collo e il petto. Lasciando qualche succhiotto o morso.

Sapevo che sarebbe successo. Non avevo via di scampo, c’ eravamo solo io e lui. E lui era più forte di me. Voleva distruggermi, e c’è l’ avrebbe fatta, senza neanche tanta fatica.

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Ecco a voi il capitolo. E' venuto una schifezza, lo so.

Scusate gli errori, e buona lettura.

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Grazie mille <3

#imTorn29 xx

STUCK || Ed SheeranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora