La luce del mattino entrava dalla finestra. Aprii pian piano gli occhi in modo da abituarmi alla luce. Le sue braccia cingevano i miei fianchi. Sorrisi pensando a quello che era successo la sera prima.. La mia prima volta, con la persona che amo veramente. Era così delicato e dolce nei movimenti, mi aveva trattata come un diamante, come un qualcosa talmente fragile da potersi rompere.
Mi alzai lentamente dal letto. Non volevo svegliarlo, era così bello vederlo dormire.
Raccolsi le mie cose e mi vestii velocemente, presi il mio zaino mettendolo sulle spalle. Aprii la finestra e uscii. Ringraziai Dio che la stanza di Ed era al primo piano così potevo evitare di fare ‘acrobazie’ per scendere. E quando dico acrobazie intendo spezzarmi un gamba.
Corsi verso la fermata dell’ autobus e, per mia fortuna, arrivai in tempo prima che partisse.
Scesi quando arrivai a scuola ed entrai. Mi diressi verso il mio armadietto, lo aprii, presi il libro di algebra e mi incamminai verso l’ aula. Il banco di fianco al mia era vuoto. Ringraziai il cielo, per la seconda volta in un giorno, che Harry forse non sarebbe venuto.
La campanella suonò, così presi posto mentre il professore entrò salutando tutta la classe.
Non prestai attenzione alla spiegazione del prof, in quel momento era l’ ultima cosa che mi interessava. Sentivo ancora il suo calore sul mio collo. I suoi baci umidi bagnare il mio corpo. Le sue mani toccare ogni parte di me. Il suo profumo invadere le mie narici..
***
Aprii la porta di casa e la richiusi dopo essere entrata. Delle voci familiari invadevano la casa. Percorsi il corridoio, affacciandomi alla porta del salone.
“Guarda chi si vede, sorellina!” Sharlot e le sue amiche ‘oche’ sono nel salotto di casa mia? Svegliatemi! “Cosa ci fate voi qui?” incrociai le braccia al petto, assumendo un’ espressione seria. “Come non lo sa?!” intervenne un’ amica della mia sorellastra. “Mi sono scordata.” La informò Sharlot quasi aggredendola. “Ho organizzato una mega festa, e ho invitato tutti quelli della scuola.” Continuò.
Sbarrai gli occhi. “Tu cosa?”
“Ho detto che ho organ-“ iniziò a rispiegare, ma la interruppi.
“Ho capito cosa hai fatto!” Alzai la voce avvicinandomi a lei. “Non puoi fare una stupida festa. Non qui!” continuai guardandola dall’ alto, visto che lei era seduta sul tappeto come le altre ragazze.
“E perché no?! Questa è anche casa mia, ora.” Si difese.
Casa tua un corno! “Ne sei sicura?” si alzò da terra mettendosi davanti a me. L’ istinto omicida si faceva sentire sempre di più. Avrei voluto stringerle le mani al collo e ucciderla!
“Ne sono sicura. Se vuoi possiamo chiedere a tuo padre, così ti spiega come stanno le cose adesso, visto che la tua povera mamma non c’è più.” Le sue labbra di piegarono, in un sorriso di sfida. Le lanciai un schiaffo in piena faccia. Portò le mani nel punto dolente, guardandomi con le lacrime agli occhi.
“La prossima volta porta rispetto, o finisci peggio!” minacciai. Si era permesso una volta di nominare mia madre e non si doveva più permettere.
“Quella che può finire peggio sei tu, oppure non ricordi che cazzo ti ha fatto il tuo dolce papino?”
Lasciai la stanza, salendo in camera mia. Sbattei la porta con forza, e mi precipitai sul letto affondando la testa nel cuscino. Diedi via alle lacrime. Odiavo piangere, ma sembrava che era diventato il mio passatempo preferito. Chiusi gli occhi non pensando a niente. Tutto nero, solo nero. E mi addormentai.
La musica ad alto volume rimbombava in tutta la casa. Alzai la testa dal cuscino tutta assonnata. Alzai il mio corpo dal letto, andando allo specchio per aggiustarmi i capelli tutti arruffati e scesi di al piano inferiore.
La sala era colma di ragazzi che ballavano a ritmo di una musica a me sconosciuta. Mi feci strada tra quei corpi cercando di raggiungere la cucina. Una massa di capelli ricci mi dava le spalle. Harry. Cazzo, dovevo passare inosservata. Cercai di correre, entrando in cucina.
Il tavolo era pieno di bottiglie di alcolici e dei ragazzi stavano facendo i fatti loro. Chi si baciava, chi beveva, chi si faceva.
Delle braccia si attorcigliarono sui miei fianchi, sollevandomi da terra. Iniziai a gridare come una pazza. Girai il capo, guardando il ragazzo che mi aveva preso in braccio. “Harry mettimi giù. Ora!” un sorriso malizioso apparve sul suo volto. “Noi due dobbiamo ancora finire una cosa.” Sussurrò nel mio orecchio con voce sensuale. Salì le scale e, neanche facendolo apposta, entrò in camera mia. una volta dentro mi lasciò e chiuse la porta a chiave.
Si avvicinò lentamente a me. Scrutò il mio viso, accarezzando una guancia con la mano. Ero rimasta paralizzata dai suoi occhi verde smeraldo. Distrusse la poca distanza che c’ era tra noi. Appoggiò le sue morbide labbra sulle mie. Non cercai di staccarmi, avevo voglia di baciarlo.
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Ciaaaao belle! Scusate il ritardo, ma ho molti impegni, devo preparare la tesina per l' esame!
Domani i 5 Second Of Summer saranno in Italiaaa! *o*
Anyway, volevo farvi una domanda, spero che rispondiate. Qual è la vostra canzone preferito di Ed? :)
Spero che il capitolo vi piaccia e scusate gli eventuali errori, non ho avuto il tempo per rileggerlo. Vi voglio bene (?) <3
p.s: ho fatto il Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=NVoD8C_sLX8
#imTorn29 xx
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STUCK || Ed Sheeran
Teen Fiction"Sono così emotivamente Bloccata che non so più come si fa a sbloccarsi.." - Scrittrice di "Black Heart"|| Michael Clifford #imTorn29x