Aprii gli occhi, notando che la luce del giorno se n'era andata. Mi misi seduta sul letto, accendendo la lampada sopra al comodino, per far luce nella stanza. Mi alzai dal letto, dirigendomi verso la porta. Aprii quest'ultima ed uscii. Scesi le scale, entrando in cucina, trovando mio padre, Angie e Sharlot al tavolo che mangiavano.
"Grazie per avermi avvisato." Dissi con finto sorriso, sedendomi al mio solito posto, di fronte Angie e Sharlot.
"Stavi dormendo, non volevo svegliarti." Raccontò Sharlot, addentando un pezzi di carne.
"La prossima volta inventati una scusa migliore." Dissi iniziando a mangiare anche io.
Nella stanza calò il silenzio, l' unico rumore che risuonava era il tintinnio delle posate che sbattevano nei piatti. Mangiavano tutti a testa bassa. La fidanzata, non che futura moglie di mio padre, e sua figlia, sembravano felici, senza pensieri. Mentre l' uomo alla mia sinistra, seduto a capo tavola sembrava nervoso, scosso. Ingoiai l' ultimo pezzo della mia carne, e appoggiai le posate dentro il piatto. Feci per alzarmi, ma la voce di mio padre mi fermò.
"Nessuno si alza nessuno dal tavolo finchè tutti non abbiamo finito." Disse serio, ma il suo sguardo rimase sempre sul suo cibo.
Alzai gli occhi al cielo e mi risedetti, incrociando le braccia al petto.
"Com' è andata a scuola oggi?" Chiese, alzando finalmente lo sguardo, ed incontrai i suoi occhi neri scuri.
"Bene. Perché questa domanda?" Alzai le spalle.
"Sei mia figlia." Quasi non scoppiai a ridere per la sua affermazione. "E' successo qualcosa di insolito?" Continuò.
"Arriva al dunque, papà." Dissi, col suo stesso sguardo serio. Adagiò le sue poste nel piatto, allontanando quest' ultimo da vicino al lui, e incrociò le mani, appoggiandole sul tavolo.
"Mi ha chiamato la tua professoressa di italiano, questo pomeriggio.." Restai immobile, sperando che questa conversazione non sarebbe finita male, per me.
"Ha chiesto se posso andare a parlare con lei, domani." Proseguì.
"Se hai combinato qualche casino, Megan, è meglio che me lo dici subito, così la risolviamo una volta per tutte." Indurì l mascella, e i suoi occhi si scurirono di più.
"Non è successo niente." Abbassai lo sguardo, troppo debole per reggere il suo pieno d' odio.
"Sarà meglio per te, principessa." Si alzò dalla sedia, dirigendosi verso il salotto.
"Altrimenti?" La voce lasciò le mie labbra, senza che me ne rendessi conto, e mio padre si bloccò sull' uscio della porta. Non si voltò neanche a guardarmi.
"Sai come finisce, non c'è bisogno che te lo spieghi ancora, principessa." Uscì dalla stanza, lasciandomi brutti pensieri nella mente.
"Aiutami a sparecchiare, principessina." Disse prendendomi in giro, Sharlot.
"Sei abbastanza grande da sparecchiare anche da sola." Risposi alzandomi e dirigendomi verso le scale. Salii in camera mia, chiusi la porta, e mi buttai a peso morto sul letto.
Le scelte erano due: o sarei dovuta scappare di casa, oppure dovevo suicidarmi in quel preciso momento. Perché se non l' avrei fatto io, di sicuro lo avrebbe fatto lui. Troppi pensieri, troppi viaggi mentali del giorno dopo si formavano nella mia testa, e nessuno di questi finiva bene.
***
La campanella suonò, annunciando la fine delle lezioni. Raccolsi la mia roba, infilandola dentro lo zaino e uscii dall' aula. Camminai lentamente nel corridoio vuoto, sentendo la voce famigliare di mio padre. Mi fermai per capire da dove proveniva la sua voce. Mi avvicinai all'uscio della classe ad un paio di metri davanti a me. Vidi mio padre e di fronte a lui Mrs. Lucas.
"Papà?!" Lo chiamai. Smise di parlare e tutte e due si girarono nella mia direzione.
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STUCK || Ed Sheeran
أدب المراهقين"Sono così emotivamente Bloccata che non so più come si fa a sbloccarsi.." - Scrittrice di "Black Heart"|| Michael Clifford #imTorn29x