POV ERIS
Sokovia era una bella città, antiquata ma bella. Eravamo appena atterrati con il jet e mi osservai attorno con Enjiel pronta ad attaccare. Steve mi affiancò tenendo saldamente il suo scudo.
-Quel robot ha combinato un bel casino- riflettei io mentre Steve si osservava attorno anche lui
-Vuole vederci morti e un impatto di queste dimensioni gli sarà d'aiuto- anche Thor si unì a noi
-Allora sorellina pronta?-
-Nata pronta!- detto questo ci buttammo nella mischia, che la guerra abbia inizio.Io e Steve ci seguivamo a vicenda e ci guardavamo le spalle. Lui voleva tenermi d'occhio ed io ero ben contenta di stargli vicino. Anche se con rammarico, ammisi a me stessa che quell'uomo mi mette in seria difficoltà, mandando in tilt ogni mio modo per allontanarlo. I robot erano forti ed Ultron era stato davvero bravo a mettere in piedi un piano così diabolico che neanche io avrei saputo orchestrare.
-Dov'è il marchingegno centrale?- chiesi io mentre aiutavo una giovane ragazza ad alzarsi e la indirizzavo verso gli altri soldati
-A pochi metri da qui, muoviamoci- esordì Steve che cominciò a correre, io lo seguì con la noia mortale di mettermi a correre in quelle circostanze, anche se la tuta lo permetteva.Arrivammo alla macchina centrale e tutti noi Avengers ci riunimmo lì
-Stai bene Eris?- chiese Thor atterrando
-Mai stata meglio-
-Fratellini divini, non vorrei interrompervi ma abbiamo un problema- si intromise Tony indicando Ultron a pochi metri da noi. Mio fratello, non contento del caos già scatenato, da bravo spavaldo impazzito, avanzò verso di lui con tono di sfida.
-Tutto qui quello che sai fare Ultron?-
-No Avengers- rise Ultron mentre apparve un esercito di robot pronti a ucciderci. Io mi battei una mano sulla fronte e fulminai Thor con lo sguardo
-Dopo facciamo i conti zuccone di un dio!- dissi preparandomi a combattere. Si ricominciava a giocare.La lotta era estenuante, io stessa restavo in piedi a malapena, mentre Steve la stava vivendo meglio di me. Nessun robot si era avvicinato alla bomba ad orologeria e dopo l'ultimo colpo che assestai a quei fastidiosi ammassi di metallo, ecco arrivare Ultron in tutta la sua maestosità; divertito ci guardava tutti, allora io puntai le miei iridi scure in quelle di mio fratello che capí subito cosa volevo fare, urlò qualcosa a Visione e Stark e ricevetti un segno di assenzo da parte dei due. Uscimmo dalla piccola chiesa e tutti e quattro ci posizionammo di fronte ad Ultron, il cui ghignò soddisfatto stava sparendo. Visione fece uscire un fascio di luce dalla gemma che aveva sulla fronte, poi fu il turno di Stark grazie alla sua tuta, Thor con il suo martello evocò i fulmini ed io mi servì della forza del caos. I quattro fasci di energia si unirono contro Ultron che cercava di resistere ma lo squilibro era notevole tra noi e lui. Alla fine lo scaraventammo in aria e tutti tirammo un sospiro di sollievo. Steve ordinò a Wanda di rimanere a guardia della macchina per evitare che qualche altro robot mettesse in atto il piano del pazzo di poco prima, noi ci dirigemmo verso l'helicarrier che ci era venuto in soccorso grazie a Nick Fury e Maria Hill. Appena arrivati lì, io e Steve ci allontanammo di poco per aiutare il resto dei civili. Improvvisamente però sentimmo una raffica di colpi e Captain America ci protesse con il suo scudo, nel mentre però sentimmo solo Clint urlare qualcosa e appena uscimmo allo scoperto fummo testimoni di una dura realtà: Pietro Maximoff era morto per salvare un bambino. Subito il mio pensiero andò alla gemella.
-Wanda...Steve dobbiamo andare da lei, sicuramente avrà avvertito la morte del fratello e- non ebbi il tempo di finire che la terra cominciò a tremare ed io mi tenni a Steve
-Merda, hanno attivato la macchina, è finita- urlò Steve trascinandomi con lui sull'ultima, se possiamo definirla, "zattera volante" che si chiuse pronta a dirigersi verso l'helicarrier sospeso nel cielo azzurro. Vidi mio fratello Thor e Tony confabulare qualcosa su terra ferma.
-Dovrei essere lí, dovrei andare lí ed aiutarli!-sbraitai io
-Non pensarci nemmeno, resta qui- mi urlò Steve ma fu troppo tardi, riuscì ad uscire da un piccola finestra e saltai giù atterrando sulla terra ferma mentre la voce di Steve mi seguì come un eco, dicendo di fermarmi. Sokovia cominciò a fluttuare e camminai barcollando. Mi avvicinai a Thor e Tony che stavano parlando tra di loro e anche in modo agitato.
-Allora bei ragazzi, avete deciso che fare?- chiesi molto tranquillamente mentre i due vedendomi lì strabuzzarono gli occhi
-Che diavolo ti salta in mente Eris!? Perché non sei al sicuro sull'helicarrier?- sbraitò Thor ma io lo zittì con un'occhiataccia
-Zitto Thor, avete bisogno dei miei poteri per fermare questo aggeggio- Tony annuì
-Si Eris, insieme a te dobbiamo sovraccaricare questa macchina e farla esplodere in aria per evitare danni, pronti?- chiese Stark ridendo a causa dell'adrenalina ma la paura era sorella di tutti in quel momento. Ci alzammo in volo e prima di allontanarmi feci un occhiolino ad entrambi. Riposi Enjiel nel fodero e puntai un vortice verso la macchina che metteva timore, vidi mio fratello Thor avvicinarsi con il martello e lo stesso fece Stark con i suoi raggi o come diavolo li chiama quel milionario da strapazzo. Dopo pochi minuti vidi delle scariche provocate da Thor e Sokovia esplose. Mi allontanai cercando di schivare i resti che piovevano quando delle braccia che conoscevo mi afferrarono, alzai lo sguardo e incontrai gli occhi di mio fratello che mi sorrise mentre conduceva entrambi al sicuro sull'Helicarrier. Atterrammo lì, seguiti da Tony, e lui mi adagiò al suolo, io lo abbracciai, lo strinsi a me con la paura estrema che avrei potuto perderlo quel giorno.
-Hey Eris sono qui- sussurrò lui nel mio orecchio, ci staccammo dall'abbraccio e sorrisi
-Si, per fortuna sei qui- tempo di dirlo che mi ritrovai uno Steve arrabbiato nero
-Tu, insolente, mi hai fatto prendere uno spavento dannazione!- esclamò il capitano avvicinandosi e mi attirò a lui stringendomi
-Sono qui Steve, devo ricordarti chi sono?- dissi io ridacchiando mentre il suo sguardo si addolcì
-No, non serve- continuò a tenermi vicino a sé mentre ci dirigemmo dentro.Alla fine anche Wanda riuscì a tornare sana e salva, come anche Natasha e Visione, che aveva ucciso definitivamente Ultron. Solo il dottor Bruce sembrava sparito e avvertivo che Nat era preoccupata anche se non dava a vederlo. Tutti eravamo finalmente ritornati alla sede degli Avengers e mi era mancata, anche se non lo avrei mai ammesso. Eravamo tutti lì e cambiarono tante cose: Stark e Clint si ritirarono dalla squadra. Mio fratello decise che sarebbe tornato su Asgard per indagare sulla visione che aveva avuto riguardo alle gemme, restavamo lì solo io, Steve e Nat ad allenare i nuovi Avengers, mentre Bruce era sparito.
Thor aveva deciso di partire il giorno dopo essere tornato da Sokovia, ci dirigemmo fuori, insieme a Stark, che ci abbandonò poco dopo, e Rogers.
-È meglio che vada- sentenziò Thor mentre io gli sorrisi dolce
-Sta attento e salutami nostro Padre-
-Lo farò, e tu Rogers attento alla mia sorellina- lo avviso il dio puntandogli il martello contro mentre Steve alzò le mani in segno di resa ed io risi a crepapelle. Thor allora mi abbracciò e si diresse al centro del giardino pronto ad andare. Io mi voltai verso Steve e ci guardammo intensamente, il tempo sembrò fermarsi e io sentivo solo le farfalle nello stomaco ed una voce che mi diceva di avvicinarmi a lui. Steve allora prese l'iniziativa è fece scontrare le nostre labbra, bisognose l'una dell'altra, in una danza perfetta di amore eterno. Il tempo scorreva e a noi non importava ma una voce ruppe l'idillio.
-Attento Rogers, falla soffrire e ti pentirai di essere nato- urlò Thor e vidi Steve serrare le labbra e gli occhi intimoriti
-Smettila Thor, penso tu debba andare, muoviti!- gli urlai io
-Va bene va bene, ma uomo avvisato mezzo salvato... ti voglio bene sorellina- esclamò lui prima di attivare il portale
-Anch'io te ne voglio!- gli urlai di rimando, giusto in tempo, poi sparì.
Rivolsi la mia attenzione a Steve che mi cinse in un abbraccio. Ci sorridemmo entrambi e restammo lì fermi per un po'. Quella era la dimostrazione per me stessa che potevo amare, e potevo essere amata, nonostante fossi l'opposto di quel sentimento. Steve mi amava, eravamo due poli opposti che si attraevano; il sole e la luna, il bene ed il male, il caos e la chiarezza.Spazio autrice
Ciao guys!! Vi sono mancata? Anche voi, tanto! Capitolo con il botto per ritornare più carichi di prima, anche se da sola, a scrivere questa storia. Spero vi piaccia, a presto!
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La dea maledetta //anime perse//
Action"O Caos, tu mio maledetto, Hai seminato discordia e disastri sulla terra. Tu, O caos, hai mandato la tua erede a prender vendetta, con spada tratta taglia via la testa dei nemici. O dea maledetta, sei un'anima persa cerchi la pace invece sei obbliga...