Cap. 19

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Eris pov
Osservai il soldato che dal canto suo teneva lo sguardo basso. Erano passati due mesi dall'incontro con Thor e la situazione del regno era disastrosa.
-Aron cosa mi dici?-
-Altezza, la situazione è sempre più critica, il Comandante cerca di far ragionare Isak ma lui non ne vuole sapere-
-Come sempre d'altronde...- alzai gli occhi al cielo sbuffando
-Quando rivelerete la vostra identità?-
-Presto mio caro Aron, ma devo attendere, tra i nobili c'è un po' di malcontento-
- Aggiungerei, altezza, odore di rivolta, oramai sono tutti stufi di quel pazzo-
-Mmm.... Interessante, terrò a mente questo dettaglio; grazie come sempre Aron e- mi fermai per prendere alcuni fogli e porli al ragazzo -porta questi a James e digli di rileggerli attentamente - detto questo Aaron si congedò uscendo dalla stanza e lasciandomi da sola. Quel ragazzo era davvero fedele, e decise di essere i miei occhi e le mie orecchie in giro per il palazzo. Quando gli chiesi perché lo facesse, la sua riposta mi lasciò di stucco.

Inizio Flashback
La dea del caos ed Aron erano seduti nella stanza di lei; discutevano della questione del grano che oramai aveva smosso il regno. Dopo un po' di silenzio, la dea prese la parola.
-Perché hai deciso di aiutarmi Aron?-
Lui la guardò poco stupido, sapeva che la donna gli avrebbe fatto quella domanda; prese un respiro profondo e riordinò i pensieri.
-Vedete altezza, è una storia molto lunga...-
-Sono tutt'orecchi Aron- riprese lei incalzandolo
-Mio padre era un generale del grande dio Odino, uno dei suoi più fedeli amici e compagni di guerra. Ogni volta che rincasava mi raccontava sempre della maestosità del dio ma superata da quella della dea del caos, voi...- si fermò qualche secondo per poi riprendere a raccontare - per mio padre eravate una visione, vi ammirava e aveva fiducia in voi. Dopo tutti i suoi racconti su di voi diveniste il mio modello da seguire. Quando si seppe che l'esercito di Hrongl aveva bisogno di sodati, mi arruolai e per la mia immensa felicità venni assegnato al castello. Poi ci fu l'arrivo di Isak e nonostante dovetti piegarmi, non avrei messo mai in discussione la mia fedeltà per voi. Essa dura da quando ero un bambino e durerà per sempre- si fermò puntando le sue iridi color nocciola in quelle grigie della dea.
-Ecco perché sei così.... diverso dagli abitanti di qui- lui annuì solamente mentre la dea sorrise. I suoi capelli castani e gli occhi chiari avevano dato un input alla dea.
-Sono onorata di averti sempre come fedele soldato e ti prometto che appena salita al trono verrai ricompensato per tutti questi anni di fedeltà ceca-
-No Altezza, davvero, l'essere qui con voi e aiutarvi è già una ricompensa- ma Eris non lo stava ascoltando, sorrideva soltanto mentre nella sua testa già seppe cosa avrebbe fatto per compensarlo
Fine Flashback

Sorrisi contenta, ripresi la forma di Einar e mi diressi fuori pronta a dar filo da torcere al vecchio.
-Isak caro, sapevo di trovarti qui- esordì io accomodandomi sulla poltrona della grande balconata.
-Lo sai che apprezzo stare qui; come procedono gli affari?-
-Molto bene.... Ascoltami Isak devo dirtelo, in giro nei mondi ho sentito un chiacchiericcio...- cominciai io mentre gli occhi del tiranno puntarono su di me la loro attenzione.
-Di quale chiacchiericcio parli?-
-In giro si dice che la dea del caos sia pronta a marciare contro di te- lui rise, "giuro che mi verrebbe da tagliarti la gola" pensai.
-Quella ragazzina?-
-Non sottovalutarla Isak, lei è molto più forte di quanto credi-
-Forte?- ridacchiò nuovamente -Sarebbe già venuta invece di nascondersi dietro al suo caro padre- il sangue mi ribollì nelle vene, ma non potetti fare nessun passo, avrei dovuto attendere la cena.
-Penso tu la stia prendendo troppo alla leggera-
-Se lo dici tu Einar- alzò le spalle e si dileguò.

-James è arrivato il momento di agire- esordì con voce decisa.
-Ne sei sicura?-
-Assolutamente, Aron mi ha esplicitamente detto che tutti i nobili sono furioso con Isak e ci sono alte possibilità che scoppi una rivolta- continuai io sorseggiando un calice rosso.
-Dovremmo armare i soldati-
-Te ne occuperai tu; dovrai separare l'esercito in punti strategici così che Isak non abbia possibilità di fuga o di aiuto da qualche figlio del Caos-
-Tranquilla, i tre non interverranno, il Caos ha fatto un bel discorso è lì ha messi in guardia dal non intromettersi- io annuì con la testa.
-Con te chi resterà?-
-Aron e qualche altro soldato che, secondo te, è più adatto- conclusi il discorso. Mi dileguai e mi diressi nella mia stanza dove poco dopo arrivò Aron.
-Altezza posso?- chiese lui
-Certo entra pure- lo spronai io. Varcò la porta che richiuse subito dietro di sé.
-Il Comandante mi ha accennato il vostro piano- iniziò lui.
-Ne sono contenta, tu resterai con me insieme ad altri tre soldati. Nella sala del trono dovremmo stare attenti a spade volanti- lui annuì solamente.
-Inoltre volevo darti questo- dal cassetto estrassi una piccolissima spilla che misi indosso ad Aron.
-Poi ti spiegherò perché, tu indossala soltanto- ricambiò il mio sorriso poi si alzò pronto ad uscire.
-C'è altro Altezza?-
-Nulla Aron... solo...sta attento va bene?-
-Sempre Altezza, a stasera- detto ciò uscì, lasciandomi sola con i miei pensieri.

Il momento era arrivato e l'adrenalina era alle stelle. Ripresi la forma di Einar e mi avviai verso la sala del trono dove incontrai James che uscì e mi rifilò un occhiata di intesa. Appena entrata l'aria era molto pesante. I nobili sbraitavano contro Isak, oramai stufi della situazione del grano. Adocchiai Aron che mi accennò un sorriso. Nessuno di accorse di me e questo fu un bene visto che potetti accomodarmi in una zona perfetta dove poter osservare tutta la conversazione.

-Voi cosa ne pensate Einar?- mi risvegliai dai miei pensieri e rivolsi il mio sguardo al nobile che mi aveva posto la domanda.
-Sicuramente ci sarebbe qualcuno che saprebbero risolvere meglio tutti i disagi- azzardai io.
-È chi sarebbe Einar?- a parlare questa volta fu Isak.
-La dea del caos. Conosce tutto questo pianeta come le sue tasche, saprebbe mettere a tacere la situazione meglio di te sicuramente- il tiranno si alzò di scatto, era arrabbiato e questo non faceva che alimentare il mio divertimento.
-Come osi!-
-Io oso eccome Isak, ricorda con chi stai parlando!-
-Non me ne può importar di meno!-
-Ah davvero?- risposi io ridacchiando e finalmente potetti rivelare la mia vera identità. Gli sguardi di tutti i presenti furono stupiti, tutti immobili, mentre gli occhi del tirano ardevano come due camini accesi.
-Tu!?-
-Io in persona mio caro, credevi di potertene restare lì sul mio trono? Ci sei stato abbastanza- continuai io simulando un gesto teatrale con le mani.
-Soldati!- cercò di farmi arrestare ma nessuna guardia muoveva un passo e questo non fece che alimentare ancor di più la sua ira.
-Credi davvero che i miei soldati mi arrestino? Credi davvero che i miei nobili mi feriscano? Sei così stolto Isak da voler affrontarmi!?Scendi da quel trono e arrenditi- lo avvisai, dopo non avrei risposto delle mie azioni.
-Se vuoi questa corona dovrai passare sul mio cadavere!-
Alzai gli occhi al cielo e sbuffai mentre Aron che si era avvicinato a me ridacchiò.
-Perché è così stupido?- chiesi rivolgendomi al ragazzo che alzò le spalle -Va bene Isak, passerò sul tuo cadavere quante volte tu vorrai- dissi poi rivolta al tiranno che scese dal trono afferrando una spada.

Enjiel era pronta a tagliare ed uccidere e lo ero anch'io. Io ed Isak eravamo uno di fronte all'altro e ci menavamo fendenti a destra e a manca. La mia pazienza era oramai al limite e non vedevo l'ora di metter fine a quel teatrino. Oramai tentato dallo sforzò non riuscì a parare un mio colpo e cadde a terra. Gli puntai la spada alla gola mentre il mio tacco era sul suo petto per tenerlo fermo; era stremato ma continuavano i suoi occhi a bruciare di odio. La corona cadde facendo un sonoro rumore sul pavimento di marmo scuro.
-Le tue ultime parole Isak?-
-Riuscirò ad ucciderti!- sbraitò lui mentre io sorrisi.
-Allora ti consiglio di metterti in fila, ce ne sono molti che vorrebbero farlo- detto ciò, con un colpo secco tranciai la testa che rotolò lontana dal corpo oramai senza vita di Isak. Poi mi avvicinai alla corona, la affermi con sicurezza e salì i due scalini che mi separavano dal trono in ossidiana. Mi voltai verso i presenti e adagiai la corona sulla mia testa che prese una forma più femminile; era regale, di un argento purissimo e alcuni cristalli incastonati.
-Io, Eris, dea del Caos e figlia di Odino, siedo sul trono assegnatomi, ancor prima di nascere,  dal Caos, mio protettore- parlai con voce ferma, solenne, e nessun'emozione trasparì, nonostante fossi sul punto di crollare. Tutti si inginocchiarono e i sorrisi di speranza e felicità erano sulle bocche di tutti colmando il mio cuore di gratitudine e coraggio. Mi sedetti sul trono e sorrisi; finalmente avevo compiuto la mia impresa, ora avrei dovuto rimettere in piedi quel regno, di cui finalmente ero, di nuovo, la legittima proprietaria. Vidi James entrare grondante di sudore nella grande sala e appena vide lo spettacolo, mi sorrise vittorioso. Aron si avvicinò a me e mi porse il braccio.
- Maestà, che ne pensa di andare a riposare e l'indomani cominciare a lavorare?- gli sorrisi.
-Ottima idea Aron e non penso ti dispiacerà trasferirti nella tua nuova stanza come mia guardia del corpo- gli rivelai la ricompensa e il sorriso commosso che gli si formò sul volto fu la conferma che era contento.
-Ne sono onorato Maestà, è la ricompensa migliore che potessi desiderare- detto questo mi alzai dal trono, salutai i presenti e insieme ad Aron e James mi diressi nelle mie nuove stanze dove finalmente avrei potuto riposare. Una nuova era ebbe inizio e tutto non fu mai come prima, anzi, fu migliore.

SPAZIO AUTRICE
Ragazzi!!! Finalmente!!! Penso che tutti stavano attendendo questo momento epico. Spero che il capitolo vi piaccia, alla prossima!

La dea maledetta //anime perse//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora