Cap. 15

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POV ERIS
Il tempo qui sulla terra scorreva tranquillo, tutto era al suo posto e ognuno di noi viveva la sua vita in totale serenità. Noi Avengers andavamo avanti, e ormai la squadra era piena di nuovi vendicatori: da Visione a Wanda e Sam, e poi c'eravamo sempre io, Steve e Nat a tenere unita la formazione. Dopo che Thor è tornato su Asgrad, cerchiamo di tenerci in contatto spesso e lui mi aggiorna su ogni cosa che succede lì, compresi i comportamenti strani di mio padre che entrambi non riusciamo a spiegarci. Qualche giorno fa invece, ricevetti la visita di James, capo del mio esercito su Hrongl. Ci conoscevamo fin da bambini ed era stato mio volere averlo come mio braccio destro, era un ragazzo fedele ed un amico su cui contare. Mi ha parlato della situazione oramai in bilico del pianeta.
-Quindi se ho capito bene, la situazione è decisamente crollata, il mio regno è sull'orlo del disastro e tu vieni a dirmelo solo ora?!-sbraitai io mentre il ragazzo mi osservò dispiaciuto
-Scusami Eris, sarei dovuto venire prima, ma la situazione è precipitata improvvisamente e quel dannato tiranno mi tiene all'oscuro di tutto-
-Sta ancora giocando a fare il ladro di troni? È arrivato il momento di dargli una lezione e di riprendermi il trono-sentenziali io con un tono che non ammetteva nessuna replica
-Bene Eris, quando pensi di tornare?-
-Tra due settimane James e in quel momento quel vecchio dovrà solo chiedermi pietà!- chiusi il discorso mentre James annuì fiero. Ci salutammo e lui ritornò su Hrongl; quel comandante da strapazzo è le mie orecchie ed i mie occhi nel mio regno da tantissimo tempo e gliene sono grata.

-Chi era quello?-mi chiese Steve attirandomi a sé, ancora sotto le coperte a godersi quella giornata di temporali
-James, il comandante del mio esercito- spiegai io brevemente accoccolandomi a lui
-Problemi in vista?-
-Devo tornare, è giunto il momento di adempiere al ruolo per cui sono nata- gli confessai io con rammarico nella voce
-Per quanto starai lontano e quando partirai? Posso seguirti? Almeno ti aiuterò nel caso fossi in pericolo o...-bloccai Steve che aveva iniziato a dar di matto e gli sorrisi rassicurante
-Partirò tra due settimane e no, non potrai seguirmi, è una cosa che coinvolge solo me e il mio regno; sta tranquillo non sarò da sola a combattere- lo tranquillizzi anche se con scarsi risultati
-Come faremo a sentirci, a vederci- ricominciò nuovamente lui, ma io lo troncai sul nascere
-Verrò a farti visita spesso e appena la situazione lì sarà ormai sicura, potrai venire anche tu- gli promisi io e vidi i suoi occhi illuminarsi
-Ora vieni qui e fatti abbracciare per bene- concluse il discorso il capitano stringendomi a sé e sussurrando frasi carine che ad una parte di me fecero piacere, mentre l'altra rischiava di vomitare, ma questi sono dettagli.

Quella mattina, per fortuna, non era previsto nessun allenamento e potevamo almeno riprenderci dalla settimane stressante a cui quella pazza di Natasha ci ha sottoposto, io dico di essere cattiva ma tu vedova nera...mi hai superato di molto. Non essendoci nessun impegno potevamo tranquillamente fare tutto ciò che ci pareva; io e Steve eravamo seduti al tavolo della cucina e mangiavamo due semplici panini tra risate varie e battutine orribili. Il momento divertente e tranquillo fu spezzato dall'arrivo di Nat che aveva una faccia a dir poco lugubre.
-Nat che ti è successo? Sembri morta!- esclamai io sorridendole ma lei non fece cenno ad un cambio di sguardo
-Quasi Eris... quasi; dovete seguirmi, c'è a riunione urgente con Stark- io e Steve ci alzammo di corsa e seguimmo Nat che a passo svelto ci condusse verso la sala più ampia. Attorno al tavolo in vetro erano seduti quasi tutti, mancavamo solo noi tre e prendemmo posto velocemente così Stark poté prendere la parola.
-Ciao Ragazzi! Mi dispiace disturbarvi oggi ma abbiamo un problema bello grosso-  esordì con tono teatrale Tony seguito da qualche mio sbuffo
-Eris già annoiata di prima mattina?- mi punzecchio il milionario che ricevette un mio sguardo tagliente
-Dicevo, dovete impedire a Brock Rumlow di rubare un'arma biologica da un laboratorio a Lagos-
-Oggi Stark?- chiese dubbioso Sam
-Certo che oggi, oppure se avete da fare possiamo fare tra una settimana e concordare con lui l'ora- rispose sarcastico Tony guadagnandosi un mezzo sorrisetto falso di Sam Wilson
-Va bene ragazzi, andiamo a tagliare qualche arto a questo tipo- sentenziai io alzandomi dalla sedia
-Quando parli così mi fai paura- ripose Steve seguendomi
-Davvero caro!? Eppure non lo pensavo...- risposi ridacchiando mentre il capitano mi circondò le spalle con un braccio e ci dirigemmo a prepararci. Un'altra avventura stava per cominciare eppure uno strano presentimento si era insinuato nel mio stomaco.

La missione avrebbe avuto inizio a breve e ci eravamo divisi come oramai eravamo abituati fare: Steve, Io, Sam e Visione nel Quinjet, Natasha e Wanda sempre con una moto per evitare sospetti. Stavo affilando Enjiel che era ben felice di accettare quella tortura se dopo ci fosse stata la ricompensa di sangue, una spada più crudele della stessa erede del caos è un paradosso ma è meglio lasciare questi ragionamenti ad un altro momento.
-Siete pronti? Stiamo per atterrare- chiese Steve mentre io mi alzai chiudendo gli ultimi tre bottoni della tuta
-Nati pronti capitano- ripose Sam per tutti noi

Eravamo sulla terra ferma, pronti a combattere. Steve, Visione e Natasha iniziarono la caccia all'uomo mentre io, Sam e Wanda ci occupavamo dei disturbatori ma, alla fine la situazione cambiava e dovevo correre sempre a risolvere le marachelle del mio capitano ma questi, sono sempre e solo dettagli. Afferrai un uomo per la divisa e lo infilzai con Enjel, un altro provò a spararmi ma gli restituì il colpo con molto piacere, e la situazione andò avanti così finché Nat non mi chiese di correre da Steve.

Appena arrivata lì ebbi dinanzi uno spettacolo agghiacciante, Steve che veniva colpito da quel pazzo con una divisa estremamente opinabile. Si entra in scena pensai.
-Tutto qui ciò che sai fare?- esordì io ottenendo l'attenzione di entrambi gli uomini. Brock Rumlow sorrise continuando a tener alle strette Rogers.
-Tu devi essere Eris, la leggendaria dea del Caos che però ha deciso di stare con i buoni- rise lui mentre io cominciavo ad innervosirmi poiché non aveva nessuna intenzione di lasciare Steve.
-Bè, nella mia lunga vita ho fatto scelte peggiori, questa è stata la più sensata- mi imposi di stare calma e di non passare subito alle maniere forti.
-Ne sei certa? Penso che dalla nostra parte ti sentiresti a casa- azzardò lui lasciando di poco la sua presa su Steve che non si mosse di un millimetro poiché lui sapeva bene ciò che avevo in mente.
-Ah davvero? Se usi queste battute con altre donne non avrai mai una vita sentimentale, e poi io sto ben dove sono, piuttosto mi preoccuperei se fossi in te, della posizione in cui sei tu ora- chiusi il discorso e non lasciandogli il tempo di rispondere, presi la mira e lanciai Enjel verso la sua lama che saltò via, permettendo a Steve di stenderlo. Attirai la spada a me e mi avvicinai al pazzo, e appena Steve gli tolse la maschera uno stupore generale invase me, Steve e Wanda che era arrivata da poco; aveva una parte del viso interamente rossastra con delle venature che non avevano niente di umano, lui rise e si rivolse a Steve
-Il compratore è il tuo Bucky, dovevi vederlo come piangeva al tuo ricordo, peccato che gli hanno centrifugato il cervello e se devo morire, tu ora verrai con me- rise lui maligno mentre Steve non seppe che dire poiché Brock attivò una bomba su di lui, provai ad intervenire ma fu Wanda a prendere le redini e io feci l'errore più grande di quel momento a lasciargliele. Alzò in aria Brock e, purtroppo, lo fece esplodere vicino ad un palazzone dove lavoravano molti volontari del Wakanda. Io osservai la scena impietrita mentre Wanda cadde a terra con una mano portata sulla bocca  osservando la strage che aveva causato. Intanto io riuscì a salvare un signore anziano che stava precipitando, il vortice lo prese in tempo facendolo atterrare sano e salvo. L'anziano mi guardò e sorrise grato. Ora però i guai erano ben altri e anche gravi.

-Steve questa cosa non passerà inosservata agli occhi del Wakanda- dissi io mentre accarezzavo i morbidi capelli del capitano
-Lo so, ma dovrebbero riflettere, Wanda è solo una ragazza-
-Appunto, sarei dovuta intervenire io, invece mi sono fidata-
-Hai fatto solo ciò che anche io e Natasha avremmo fatto nella tua posizione, gli hai concesso la possibilità di mettere in pratica ciò che gli hai insegnato-
-Fallendo miseramente Steve-
-Vedrai che non succederà nulla di eclatante, tra qualche giorno i media si saranno già stufati e passeranno ad altro- concluse il discorso lui mentre il presentimento insinuatosi nel mio stomaco continuava a martellarmi e chiedeva di essere ascoltato.

-Ragazzi guai in vista, venite in sala riunioni, il segretario di stato deve parlarci- ci avvisò Nat, mentre io e Steve ci alzammo del divano guardandoci interrogativi
-Forse avevi ragione tu Eris, forse ora l'abbiamo fatta davvero grossa-
Bene, di male in peggio, come se il caos avesse proprio voglia di giocare con i poveri umani.

Spazio Autrice
Questo capitolo è uno dei più lunghi e sono abbastanza fiera di lui 😂. Spero vi piaccia, alla prossima!!

La dea maledetta //anime perse//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora