Cap. 23

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Eris pov
Ero immersa nei miei più profondi pensieri, quando Aron entrò spalancando la porta del mio ufficio.
-Eris, devi venire subito... il dio del tuono è qui- mi alzai di scatto e senza dire una parola seguì il ragazzo tra i corridoi fino ad arrivare nella sala del trono dove scorsi mio fratello camminare nervosamente per la sala.

-Ciao fratellino- esordì io sorridendo ricevendo un suo sguardo sollevato.
-Eris, finalmente... ci sei riuscita!- esclamò lui indicando la corona mentre io annuì con sguardo vittorioso
-Dimmi, qual buon vento ti porta qui?- chiesi io mentre ci accomodammo nel grande giardino.
-Dobbiamo ritornare su Asgard-
-Perché non puoi tornarci da solo?-
-Si tratta del Ragnarök quindi bisogna che ci sia anche tu-
-Stai scherzando, spero-
-Per nostra sfortuna, non è uno scherzo. Inoltre nostro padre non si trova più su Asgard-
-Quindi l'Odino che ora è su Asgrad, non è il vero Odino- ottenni un suo cenno con il capo e continuai interrogativa -Come fai a sapere tutto ciò?-
-Storia lunga...ora è meglio muoversi-.
Mi voltai verso Aron e gli spiegai la situazione, dopo qualche protesta, capì di dover restare su Hrongl assieme a James. Dopo esserci salutati si diresse dal Comandante mentre io mi appoggiai a mio fratello che fece roteare il martello.

Atterrammo all'entrata del Bifrǫst e non trovammo più il nostro caro Heimdall ma bensì Skurge. Appena ci vide sbarrò gli occhi.
-E voi cosa ci fate qui?-
-Dovremmo dire la stessa cosa di te- sbraitai io osservandolo, lui mi guardò impaurito.
-Dea Eris...mi dispiace essere stato indelicato-
-Ora se vuoi scusarci Skurge ma io e mia sorella dovremmo parlare con nostro padre- detto ciò, il combattente cercò di dire qualcosa ma noi sparimmo nella folla nella piazza del palazzo, seguiti dalle urla di Skurge .

-Thor, quello davvero non è nostro padre...- esclamai io indicandogli prima il padre degli dei e poi l'opera teatrale divertente che aveva attirato quella folla, strinsi la mano sull'elsa di Enjel osservando il presunto Odino ridere rumorosamente mangiando dei chicchi d'uva.
-Infatti-
-Tra l'altro, la scelta degli attori è opinabile...avrebbe potuto fare di meglio-
-Sorella, non è il momento- mi ammonì Thor mentre io alzai le mani con sguardo di resa.

Ci avvicinammo al presunto Odino che appena si accorse di noi si alzò di scatto e ci sorrise, rivolgendosi sopratutto a me, cosa alquanto strana.
-Ragazzi! Finalmente- continuò avvicinandosi a noi -Eris, figlia mia- io e Thor ci osservammo straniti -Popolo di Asgard i miei figli Eris e Thor sono tornati!- un boato di acclamazioni si levò dalla folla.
-Padre...commedia divertente- esclamai io sorridendo forzatamente.
-Anche la statua in oro di Loki, molto caratteristica- continuò Thor osservandolo.
-Molto bello vero ragazzi? Vostro fratello aveva bisogno di essere ricordato-
-Non penso in questo modo-
-Sono d'accordo con lui-
- Come Eris, non avresti fatto lo stesso?- il suo sguardo era mutato, gli occhi si accesero ed una nota di divertimento insaporì il suo tono di voce.

Thor ormai stufo del teatrino, afferrò Odino da dietro nel mentre io estrassi Enjel. Un silenzio tombale cadde tra la folla e il dio del tuono lanciò Mjolnir pronto a ritornare velocemente verso la faccia di Odino che da tranquillo divenne spaventato. Quando fu a pochi metri dal suo viso, il presunto re degli dei si rivelò essere un travestimento del dio dell'inganno e Thor riafferrò il martello con sguardo adirato. Io ero senza parole come il resto della folla; Skurge arrivò troppo tardi beccandosi uno sguardo d'odio da parte di Loki.
-Tu!?- esclamai io stupita ma dentro me c'era un mix di emozioni contrastanti.
-In carne ed ossa sorellina- i miei occhi ardevano come un camino, le parole non uscivano dalla mia bocca mentre il cervello aveva smesso di ascoltarmi.

Dopo aver allontano tutti, ci ritrovammo noi tre nella sala del trono.
-Quindi fammi capire: sei morto dinanzi ai miei occhi, non sono mai riuscita a superare la tua perdita e ti riveli ora come se nulla fosse!?- urlai e gli occhi lucidi aggiunsero un tocco ancor più drammatico al quadretto.
- Mi dispiace tu abbia dovuto soffrire sorellina e mi adiro con me stesso per questo; voglio però ricordarti cosa ti dissi al nostro ultimo incontro qui-

La dea maledetta //anime perse//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora