Cap. 17

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Eris pov
-Dovrai cambiare aspetto Eris- mi consigliò James mentre pianificavamo insieme come prendere il regno in mano
- E chi dovrei diventare per farmi ascoltare da quel pazzo?-
- Einar-.
Io lo osservai stranita-  Quell'Einar?-
-Proprio lui Eris-
- Puoi almeno spiegarmi questa tua idea da dove è saltata fuori?-
- Lo vedrai, tu per ora prendi le sue sembianze- e senza aspettare altre sue parole presi la forma dell'ultima persona che mi sarei aspettata di personificare. Non ero più una donna ma un bell'uomo alto, slanciato e dagli occhi neri come la pece.
-Che ne pensi?-
-Sempre meravigliosa anche con le sue sembianze- Io alzai gli occhi al cielo
-il solito lusingatore- detto ciò ci avviamo non senza ridacchiare allo sguardo incredulo delle guardie.
Adrian, Einar e Harald nacquero da Caos come suoi figli. Il primo era il più bravo a maneggiare la spada, il secondo era il più veloce e l'ultimo era il più abile con i poteri. Il Caos fece tre doni ai suoi figli: ad Adrian dono una spada leggendaria, ad Einar dei sandali che gli permettevano agilità quando viaggiava velocemente tra i mondi e ad Harald donò un bastone magico. Harald però, peccava in ogni situazione di superbia e di ingordigia per il potere e detestava il rapporto che aveva il loro genitore con i suoi fratelli. Harald allora si ribellò ma il Caos lo cacciò, esiliandolo e disperdendo nei regni il suo bastone di immenso potere.

Dinanzi al palazzo una lacrima di commozione cadde senza farsi notare, finalmente ero vicina al castello che da anni non osservavo così da vicino. James appoggio una sua mano sulla mia spalle e mi sorrise spronandomi a riprendere il cammino e varcare il grande portone il legno decorato con finissimi fiori in argento. Appena entrati, mi meravigliai della povertà di candelabri e decorazioni. Non ricordavo di averlo lasciato così, ma con un tiranno come quello, dovevo aspettarmelo. Un valletto annunciò il nostro arrivo e le porte della sala del trono si spalancarono rivelando un uomo alto e robusto, con due iridi verdi, un sorriso maligno sul volto e la mia corona sulla testa. Feci appello al mio autocontrollo e avanzai sicura di me al centro della sala mentre James si staccava affiancando il trono di malavoglia.
-Einar amico mio, come stai?- esordì il vecchio stringendomi la mano, "potrei spezzarti il collo ora" pensai tra me e me.
-Molto bene mio caro Isak-.

Ci accomodammo nel giardino e dovetti nascondere il sorriso divertito dal fatto che la mia vittima non si fosse accorta di nulla.
-Qual buon vento ti porta qui mio caro Einar? Di solito è tuo fratello Harald a venire- mi chiese lui mentre giocherellavo con il pugnale che Einar portava sempre sulla cinta; "un'abitudine che tutti noi avevamo" pensai
-Vedi Isak, sono venuto a visitare Hrongl e a concludere alcuni affari riguardo a dei gioielli preziosi, con alcuni nobili-
-Bene, ti fermerai qui al castello? Non accetto un no come risposta- parlò ed io sorrisi mentalmente, "Infatti non dirò di no, era ciò che volevo" non lo dissi.
-Bene- concluse il discorso alzandosi e chiamando una ragazza sussurrandole qualcosa all'orecchio - Ana ti accompagnerà nelle tue stanze, ti aspetto a cena stasera amico mio- detto questo si dileguò mentre la giovane ragazza dai capelli scuri e occhi color nocciola mi scortava tra i grandi corridoi che io conoscevo a memoria, eppure non potevo dirlo, almeno non ora.

La stanza che mi era stata assegnata fu una delle migliori dopo aver spiato alcune sul mio corridoio. Molto ampia con un letto a baldacchino, un grande balcone con vista sul giardino, una bella scrivania di fronte al letto e un'armadio dove sistemai subito le uniche cose che avevo portato con me, anche se avrei dovuto trovare un modo per camuffarle. Girai la chiave della porta e mi  distesi sul letto tirando un sospiro di sollievo ritornando la vera me. Non era facile mantenere un aspetto diverso per molto tempo, Loki era stato chiaro quel giorno che mi ritornò in mente come un fulmine.

Flashback
Una bellissima ragazza  correva spensierata; con il vento che le scompigliava i lunghi capelli neri e gli occhi grigi erano attivi e vigli, pieni di vita. Qualcuno la stava inseguendo ma lei cercava di non farsi prendere così mutò il suo aspetto, come le aveva insegnato a fare suo fratello, il dio dell'inganno. Dopo molto tempo la sua vista si sfocò e dovette fermarsi poiché cominciò a barcollare, una figura era dinanzi a lei e le si avvicinava, non riuscì a vedere chi era ma lo riconobbe dalla voce.
-Sorellina stai bene?- Loki si avvicinò alla ragazza che riprese le sue vere sembianze
-No fratello, non riesco a distinguere nulla- rispose frustata la dea mentre Loki la aiutò ad adagiarsi ad un tronco di una quercia
-Respira- la aiutò suo fratello.
Dopo qualche minuto riuscì a riprendersi e finalmente la vista ritornò normale. Mentre passeggiavano sulla via del ritorno, il dio dell'inganno ammonì la sorella.
-Non mutare più la tua forma se sei in un combattimento o in una situazione di sforzo fisico Eris, richiede molte energie e poteri di cui non disponi appieno-
-Scusami fratello, credevo di riuscire a resistere- tentò lei di discolparsi
- Lo so, ma ora sai che non riesci quindi sta attenta, non voglio ti accada qualcosa-
-Va bene fratello, lo userò solo in situazioni estreme- il dio dell'inganno sorrise dolce e strinse la sorella in un abbraccio

Fine Flashback

Scossì la testa, capitava spesso che negli ultimi giorni mi perdessi nei ricordi, l'unica cosa che mi restava di lui. Anche se non ne ero più sicura, dopo le strane parole usate da mio padre. L'inganno poteva riferirsi anche a Loki, essendo lui anche la personificazione dell'inganno. Non riuscì a capirci niente, così lasciai perdere e chiusi gli occhi cercando conforto tra le coperte di seta ed in quel letto troppo vuoto e senza il mio capitano.

Mi alzai di scatto dal letto, controllai l'ora e dovetti correre a cena. Mi trasformai riprendendo le sembianze di Einar. Fuori dalla sala, presi un bel respiro profondo ed entrai.

Salutati tutti con un sorriso e mi accomodai di fianco a James, mentre Isak era impegnato a conversare con alcuni nobili che non mi ispiravano bontà con i loro occhi maligni e i sorrisi falsi. Consumai in fretta il pasto e dopo aver salutato tutti con la scusa di essere stanca, mi dileguai nella mia stanza e potetti finalmente ritornare me stessa per un po'.



Spazio Autrice
Ciao ragazzi, scusate se il capitolo è un po' corto poi capirete perché. Mi piange il cuore al fatto che Eris sia senza Steve ma lasciamo perdere😭

La dea maledetta //anime perse//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora