• forty three

741 44 7
                                    

Era un uccello smarrito
in un cielo infinito.
Ma quando aprì le ali,
si ricordò come volare.

Ma quando aprì le ali,si ricordò come volare

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

"Non osare, cazzo," ringhiò Sirius, stringendo il braccio di James un po' troppo forte per i gusti del ragazzo, incurante del fatto che fossero in un corridoio deserto e che qualcuno potesse entrare da un momento all'altro

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

"Non osare, cazzo," ringhiò Sirius, stringendo il braccio di James un po' troppo forte per i gusti del ragazzo, incurante del fatto che fossero in un corridoio deserto e che qualcuno potesse entrare da un momento all'altro.

"Perchè no?!" James ribatté. "Non hai visto cosa ha fatto a Marion la scorsa notte?! Ha perso la testa!"  taccò il braccio dalla presa di Sirius, sospirando sconfitto quando si rese conto che nessuno lo stava sostenendo. "Dobbiamo dirlo a Silente," disse in un modo molto più calmo mentre cercava di persuadere i suoi amici. "Lei è pericolosa."

"No." Remus aggiunse duramente. "Non è pericolosa," fece un paio di passi in avanti per trovarsi faccia a faccia con James, "sta solo attraversando un momento difficile. Tutto grazie a te." Sputò con una rabbia totale riflessa nei suoi occhi prima di passare davanti a James, urtandolo di proposito.

"Oh, quindi è tutta colpa mia?!" James si voltò per urlare alle spalle di Remus.

"Sì!" Il licantropo si voltò in un batter d'occhio, il suo viso divenne rapidamente di una brutta sfumatura di rosso mentre i suoi lineamenti si contorcevano con una rabbia che rispecchiava quella nei suoi occhi. "È tutta colpa tua, cazzo!" gridò. "Se solo avessi potuto tenerlo nei tuoi fottuti pantaloni! Ma no, devi sempre fare a modo tuo!" Remus urlava ancora una volta in faccia a James, questa volta senza nemmeno tentare di mantenere la calma. "Devi semore rovinare tutto."

Mai, nemmeno una volta nei sei anni di amicizia che avevano condiviso avevano mai visto Remus agire in quel modo. Nemmeno la peggior luna piena aveva fatto emergere un comportamento così aggressivo e odioso. Arrivò al punto in cui Sirius dovette mettersi in mezzo a loro prima che Remus affrontasse James alla vecchia maniera, con un pugno in faccia.

"Era mia amica," sputò Remus, la sua voce tremante mentre i suoi occhi diventavano lucidi di lacrime. "E tu le hai fatto questo."

Nessuno tentò di fermarlo ora. James guardò i suoi due amici rimasti, sperando di trovare un po' di conforto in loro, ma non fu accolto da nient'altro che sguardi delusi e tristi. Le parole di Remus riecheggiarono nella testa di Sirius e improvvisamente si ritrovò incapace di guardare James negli occhi. Questo non era suo fratello. Si asciugò una singola lacrima caduta e si girò sui tacchi, andando nella stessa direzione in cui Remus era scomparso. Ora tutto ciò che James aveva era Peter e sapeva che se qualcuno lo avesse perdonato, di certo non sarebbe stato Peter.

𝐋𝐈𝐓𝐓𝐋𝐄 𝐑𝐈𝐃𝐃𝐋𝐄, 𝑗𝑎𝑚𝑒𝑠 𝑝𝑜𝑡𝑡𝑒𝑟Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora