Sono barricata in casa da non so quanti giorni ormai, ma una cosa è certa: non esco da quando i miei genitori sono partiti. Non ho voglia di vedere né di parlare con nessuno. Ma ora sono obbligata ad uscire per comprare qualcosa da cucinare, ho praticamente finito tutto. Non so se sia stupido o meno, ma cerco d vestirmi in modo tale da non essere riconosciuta da nessuno: metto la sua T-shir e la sua felpa col cappuccio sulla testa e un paio di occhiali da sole e così mi sento una di quelle attrici famose che si "mascherano" per non essere riconosciute. Meno male sembra riuscire tutta questa mia assurda messinscena e riesco a fare la spesa tranquillamente, ma mentre torno a casa, camminando per la strada principale, sento un rumore di ruote e qualcuno passarmi avanti: è Karl con lo skate. Subito mi sento un tuffo al cuore che poi inizia a battermi all'impazzata. Vederlo mi ha reso felice, con i suoi riccioli e con la mia maglietta dei Nirvana, e per un po' perdo quella compostezza che ho mantenuto finora ma fortunatamente non mi riconosce. Già, per qualche motivo ignoto addirittura a me stessa cerco di evitare anche lui. Ho notato dei suoi messaggi il primo giorno che ho deciso di non uscire, poi ho spento il cellulare e per questo non so se mi ha cercata: e pensare che tutto ciò è perché non dovevo esistere e avere il cellulare spento facilita tutto visto che così nessuno può parlarmi e può far finta tranquillamente che io non esista continuando la propria esistenza fregandosene di me come del resto già facevano in primis i miei genitori, le ragazze con cui stavo al mare che sento di rado - quindi in pratica sono inesistente anche senza applicarmi - poi non ho granché di conoscenze a parte Karl, forse l'unico in questa marmaglia di poche persone a cui posso interessare. Magari è in giro per cercarmi. Solo a questo pensiero inizio a ridacchiare e mantengo il sorriso finché non entro dentro casa dove ritorno ai pensieri cupi di prima. Pranzo qualcosa a caso e mi butto sul divano a dormire. Ultimamente faccio sogni tristi ripercorrendo la scena in cui mio padre con la sua freddezza e compostezza mi rivela tutto e mamma che tace e fa segno di acconsentire col capo. Quanto fa male.
Mi sveglio di scatto tutta sudata verso le 5 e 35 e mi accorgo di aver dormito per più di 4 ore. Vado in bagno per asciugarmi e vedo che sono proprio in pessimo stato e che mi necessiterebbe proprio un bel bagno caldo quindi inizio a riempire la vasca con l'acqua calda quando mi viene fame. Precedenza al mio stomaco, così scendo e prendo il barattolo di Nutella, ideale per affogarci tutti i propri dispiaceri, e preparo un panino ma proprio mentre lo sto addentando suona il campanello. Adesso scelta ardua: mangiare o aprire... perché non mangiare mentre apro la porta? Così mi dirigo col mio panino in mano e apro la porta e mi trovo Karl davanti, che mi stringe subito forte come per non lasciarmi andare.
«Non sparire mai più, hai capito? Mi sono spiegato? O almeno se lo fai avvisami, okay?» dice con un mix di preoccupazione, un briciolo di rabbia e un pizzico di serietà.
«Mi hai fatto preoccupare, dove sei stata?»
«Qui, sempre qui.» dico per indicare la casa ma gli appoggio una mano sul petto sinistro, ancora stretta nel suo abbraccio, d'altronde quel suo cuore è diventato un po' casa mia e quella che è realmente casa mia sta cominciando solo una gabbia anti felicità.
Non appena appoggio la mia mano sul suo cuore lo sento battere forte e veloce, come non mai e arrossisco per questo stringendo forte Karl a me. Ora che è con me non voglio lasciarlo andare. Appena ci lasciamo dall'abbraccio preparo la merenda anche per lui, mentre io ho finito già il mio panino. Intanto io avrei una vasca d'acqua calda che mi aspetta, ma mi vergogno ad andarmene lasciandolo solo, e mi vergogno più di ogni altra cosa dire che devo fare il bagno, così cerco di inventare una scusa.«Allora mentre tu mangi io dovrei... ehm, come devo dire. Prima che arrivassi tu, ecco prima che arrivassi, avevo programmato di fare una cosa. Ti giuro ci vorrà poco davvero.»
«Tranquilla vai e fai con calma, io ti aspetto qui.»
Così lo lascio lì seduto a fare merenda e corro di sopra. Vado in bagno e finisco i riempire la vasca mentre cerco il mio bagnoschiuma preferito e prendo shampoo e balsamo. Dopo aver chiuso il rubinetto dell'acqua sto togliendo il pantalone quando sento qualcuno entrare. Io avvampo subito poi però ritorno alla mia solita carnagione chiara, e anche lui diventa rosso.
STAI LEGGENDO
Summertime
RomanceSomewhere in Southern Italy L'estate per alcuni adolescenti è il tempo dell'amore. Chi non ha mai avuto una cotta estiva? Emma è una ragazzina, dolce e riservata amante delle poesie e dei film romantici americani, non ha fratelli e ha poche amiche...