Riddle's: stepbrother

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"Matheo, ma che stai facendo? Lo stai uccidendo così!" grido, strappandolo via da Malfoy che, purtroppo, sembra già in uno stato pietoso. "Mi spieghi cosa ti è saltato in testa? Difendere Potter?" chiede mio fratello, la voce tremante di rabbia.

"Si, e ho anche ottenuto un appuntamento con lui. L'ho detto... io non fallisco mai," rispondo, lasciando che il mio sorriso sia la risposta a tutto, come se l'idea di battere Malfoy fosse ormai una routine.

"Non stavo parlando del tuo piano, idiota!" ribatte, afferrandomi per le spalle. "Hai difeso Potter davanti a tutti! A tutti! Hai messo in discussione l'intero equilibrio di Hogwarts."

"E allora?" rispondo con un'alzata di spalle, come se non fosse nulla di grave. "Nessuno sa che è mio padre, Matheo.

"E se qualcuno dovesse scoprirlo? Se qualcuno si avvicinasse al mio segreto? Vedi? Il rischio è tutto mio, non tuo." fa una pausa "Lily, non dovresti nemmeno frequentare i Grifondoro, e tanto meno mettere sotto pressione i Serpeverde," sbuffa con una certa frustrazione, ma io non lo ascolto.

"Solo perché non siamo nella stessa casa non significa che non possa scegliere con chi voglio stare!" rispondo, incrociando le braccia con quella posa provocatoria che tanto adoro. "Non decidi tu con chi posso interagire, e soprattutto non decidi tu chi devo frequentare."

"Invece sì, Lilibeth," dice, il suo tono diventando più gelido. "Nostro padre mi ha incaricato di tenerti d'occhio, non lo dimenticare."

"Ma che dici?" sbotto, irritata, "Tu non gli dici nulla, e io ti pago! Che ne dici di mille galeoni per ogni bugia che tiri fuori?" scherzo, ma la mia proposta non sembra minimamente divertire lui.

"No," risponde, il viso scuro come una nuvola di tempesta. "I tuoi soldi sono anche i miei, e poi dovresti pagare anche altre persone. Compresi quelli dietro di me. Loro sono Theodor Nott e Trevor Parkinson." Mi fa una pausa, quasi compiaciuto nel rivelare certi dettagli. "A proposito, anche il padre di Malfoy è un servo di nostro padre, e anche Pucey è un Mangiamorte. Non finisce qui, c'è di peggio. Alastor Moody, il professore, è in realtà un infiltrato. Si chiama Barty Crouch Jr., altro Mangiamorte."

Io annuisco, anche se quelle parole mi colpiscono più di quanto voglia ammettere. L'aria nella stanza sembra farsi improvvisamente più densa, come se tutto intorno a me stesse crollando. I suoi amici e Draco escono senza dire una parola, lasciandomi solo con mio fratello.

"Matheo," lo chiamo, sedendomi sul letto, "Secondo te... ce la farò?" La domanda suona più vulnerabile di quanto avrei voluto, ma è la verità. Ho paura di come finirà tutto questo.

"Sì," risponde, la sua voce ferma e decisa. "Sono sicuro che ce la farai."

Passo il resto del pomeriggio nella sua stanza, mentre lui si immerge nel suo libro e io cerco di passare il tempo in qualche modo. Sono stanca, ma non voglio ammetterlo. Mi ritrovo a girare i pollici, a fissare il soffitto senza nemmeno sapere perché. La noia è una piaga, ma è meglio di pensare a tutto il resto.

"Che fai?" chiedo, non riuscendo a trattenere un sorriso ironico.

"Leggo," risponde, ovviamente, come se non fosse la cosa più ovvia del mondo.

"Perché quei cosi fatti d'albero morti si leggono?" chiedo, chinandomi accanto a lui e facendo finta di essere un po' disgustata. "Cioè, non ti fanno male gli occhi? È praticamente un'impresa stare per un tempo prolungato su questi oggetti. Penso di avere un'intolleranza... o forse un'allegria, chi lo sa."

Lui ride, non posso fare a meno di sentire la sua risata morbida e calda. "Spiritosa," dice, accarezzandomi la guancia. Mi bacia sulla guancia e sento la sua presenza che mi avvolge, confortante e solida.

Mi sdraio accanto a lui, poggiando la testa sul suo petto. La sua calma mi riporta un po' alla realtà, e per qualche istante, posso dimenticare il mondo fuori da quelle mura.

"Buonanotte, Lily," sussurra, chiudendo il libro e abbracciandomi mentre mi addormento. "Sogni d'oro."

Sento che il battito del suo cuore diventa il mio, e tutto sembra fermarsi per un momento. Con lui accanto a me, tutto il resto sembra meno importante.