Matheo mi sveglia bruscamente, con una voce che lascia poco spazio a discussioni. "Lily, datti una mossa o perderemo il treno!" Mi strofino gli occhi, cercando di scrollarmi di dosso la stanchezza che sento ancora addosso dopo la notte scorsa. "Vacci piano la prossima volta," borbotto, sbadigliando mentre mi trascino fuori dal letto. Matheo, che non si preoccupa mai di essere gentile al mattino, scoppia a ridere. "Mi hai detto tu di non rallentare," mi ricorda, con una sicurezza che mi fa sentire più stanca di prima.
Mi vesto velocemente, come un robot programmato per l'efficienza, e in pochi minuti siamo fuori dalla nostra stanza, correndo verso la stazione. Siamo tutti e due in ritardo, ma per fortuna la stazione non è poi così lontana. Ci buttiamo nella cabina del treno, quasi ansimando, e ci sediamo, cercando di recuperare il fiato. Non passa molto tempo prima che Draco faccia la sua apparizione. Nessuno dice una parola. Ci limitiamo a scambiare qualche sguardo, mentre mi sistemo sulla pancia di Matheo, cercando di riposarmi un po'. Lui inizia ad accarezzarmi il viso con una delicatezza che, per quanto strana, mi dà una sensazione di tranquillità.
"Non ora," sussurro, mentre cerco di concentrarmi sull'idea di non addormentarmi sulla sua spalla.
"Aspettiamo di arrivare a casa," mi dice Matheo, come se fosse un segreto, ma lo capisco comunque. Draco, ovviamente, è incuriosito. "Che cosa avete voi due?" ci chiede, con la sua solita aria di chi è troppo interessato a ciò che non lo riguarda.
"Non sono affari tuoi, cugino," risponde Matheo con un sorriso che è tutto un programma. Ci guardiamo per un attimo, prima di scoppiare a ridere in silenzio, mentre Draco ci lancia un'occhiata che è tutto un misto di incomprensione e disinteresse.
Non molto dopo, arriviamo alla stazione. Ci sono Narcissa e mia madre che ci aspettano. Le limousine sono pronte, e saliamo senza aggiungere nulla. La tranquillità, però, dura poco. Mamma non perde occasione per fare domande. "Com'è andato il ballo?" ci chiede, con quella curiosità che solo una madre sa avere. Io e Matheo ci guardiamo e rispondiamo in coro, imbarazzati. "Bene."
"Devo preoccuparmi?" insiste mamma, con un tono che sembra più una minaccia che una domanda.
"No. Non abbiamo fatto nulla," dice Matheo, cercando di sembrare serio, ma il suo sorriso tradisce la sua indifferenza.
Mamma mi guarda con un'espressione che potrebbe uccidere, se solo potesse. Poi, senza preavviso, cambia tono. "Lilibeth, non è che tu e Matheo... insomma... vorrei sbagliarmi, ma..." Si ferma più volte, come se non riuscisse a trovare le parole giuste.
"Si, mamma, ti sbagli," dico, interrompendo il suo imbarazzo con un tono di voce che non lascia spazio a malintesi. Matheo scoppia a ridere. "Siete fratelli!" esclama lei, disgustata.
"Fratellastri," correggiamo, entrambi con un sorriso beffardo.
Mamma, visibilmente sconvolta, ci lancia uno sguardo di disapprovazione. "Vedete di non farlo sapere a vostro padre, o Matheo rischia grosso," ci avverte, e noi annuiamo, come se davvero ci importasse delle sue minacce.
Non passa molto tempo prima che arriviamo a casa. Beatrix è già lì a sistemare i nostri bagagli, ma la tranquillità non dura. A pranzo, nostro padre decide che è il momento perfetto per fare altre domande. "Com'è andato il ballo?" ci chiede, con uno di quei toni che non promettono nulla di buono. Io e Matheo ci scambiamo uno sguardo e iniziamo a ridere. Mamma ci guarda, e il suo sguardo è decisamente quello di chi si sta chiedendo cosa stia succedendo.
"Cosa c'è da ridere?" chiede, visibilmente confuso. "Diciamo che si sono divertiti," dice mamma, cercando di nascondere l'imbarazzo.
"Non lo voglio sapere," dice nostro padre, probabilmente immaginando scenari peggiori di quelli che potrebbero esserci stati. Poi cambia argomento con un tono arrabbiato. "Lily, quando avevi intenzione di dirmi che sei stata in prigione?"
Le parole di mio padre mi colpiscono come un fulmine. Non lo sapeva nemmeno mamma. "Lily non è mai finita in prigione," dice mamma, in evidente panico.
"Ecco... vi giuro che ero innocente," dico, alzando le mani in segno di resa, come se fossi stata arrestata per qualcosa di grave.
"Sei stata in prigione?" chiede mamma, stupita. Io annuisco.
"Eravamo con Mark, James, Jonah e Lexa... diciamo che loro stavano facendo uso di droghe. Io non ho fatto nulla, ma mi trovavo con loro, quindi mi hanno preso," spiego velocemente, con una tranquillità che, sinceramente, mi sorprende. "Il poliziotto era carino, quindi l'ho corrotto, poi ho pagato la cauzione e sono uscita."
"Mamma, ti giuro che sono una brava ragazza," aggiungo, con un sorriso che non può essere più sarcastico di così.
"Tu e il poliziotto?" chiede mamma, incredula.
"Sì," rispondo, come se fosse la cosa più naturale del mondo. "Dovevo uscire e tu non dovevi saperlo."
"Tua figlia è finita in prigione e tu non lo sapevi?" chiede nostro padre a mamma, con una voce che potrebbe essere tranquillamente definita "disperata."
"È anche tua figlia," le ricorda mamma, con un sorrisetto che non aiuta la situazione.
"Bene... allora me ne occupo io della sua educazione," dice nostro padre, con un tono che suona più come una minaccia che come una promessa.
"Sono in grado anche io. Ci sono riuscita per 15 anni, e tu con Matheo hai fallito," risponde mamma, con un sarcasmo che non posso fare a meno di apprezzare.
"Matheo non è mai finito in prigione, e non mi ha mai nascosto nulla," dice nostro padre, con un tono che suona più come una sfida. "Se sei veramente in grado, dimostralo."
Bene. Mamma, con uno sguardo di sfida, si rivolge a me. "Lilibeth, sei in punizione."
"Va bene," dico, alzando le spalle come se non fosse nulla di nuovo.
"Niente telefono," mi dice mamma, e io alzo gli occhi al cielo. "Niente uscite," continua, con una faccia che grida "ti ho presa in ostaggio."
"E niente Matheo," aggiunge, come se fosse una punizione che mi farà piangere.
"Non possiamo stare lontano... viviamo nella stessa casa," osservo, cercando di sembrare più esasperata di quanto non sia.
"Non resterete da soli insieme. Dovremmo esserci o io o papà," risponde mamma, come se fosse una condizione che mi cambierà la vita.
Io e Matheo sbuffiamo all'unisono, come se il mondo intero fosse contro di noi. Ma alla fine, ci adattiamo.

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Riddle's: stepbrother
Fiksi Penggemar2°Riddle's: the stepbrother Dopo la fuga di Elisabeth Smith lei vive la sua vita da insegnante con la figlia di Tom Riddle nascondendola dal mondo magico e dai mangiamorte. Quando non potrà fare a meno di mandarla a Hogwarts, Lilibeth, incontrerà M...