Ogni pomeriggio sono praticamente in punizione, per qualsiasi cosa io dica o faccia. Se non sono alle prese con le innumerevoli regole della scuola, sono impegnata a conoscere Harry, il che, devo ammettere, non è poi così male. È simpatico, e la sua compagnia non è così pesante come mi aspettavo.
Quest'anno, però, c'è un evento che si profila all'orizzonte: il tanto atteso Ballo del Ceppo. I nostri genitori ci hanno mandato i vestiti, sempre pronti a sottolineare la nostra appartenenza alla "famiglia perfetta". A Matheo hanno inviato uno smoking nero, un classico. A me, invece, un vestito verde, di quelli che ti strizzano in vita come se qualcuno volesse ricordarti che hai ancora delle ossa, ma che almeno la gonna in tulle ti fa sembrare leggera, come se stessi camminando su una nuvola. È strano, ma in un certo senso mi piace. Mi fa sentire... in qualche modo, importante.
Durante il pranzo, Adrian si avvicina a me, il suo viso radioso come se fosse appena uscito da un libro romantico. "Ti va di venire con me al ballo?" propone, con un sorriso che potrebbe sciogliere anche il cuore di un troll. Nemmeno il tempo di aprire bocca che Matheo, che non aveva nemmeno visto Adrian avvicinarsi, si intromette con una velocità che farebbe impallidire anche un serpente. "Viene con me, Pucey," dice secco, guardandolo con aria minacciosa. Adrian fa un passo indietro, sconsolato. "Oh... Scusatemi allora," mormora, allontanandosi, come se avesse appena ricevuto un colpo basso.
"Grazie, Matheo. Grazie mille," dico con sarcasmo, mentre mi premo la fronte con le dita, frustrata. "E ora con chi vado al ballo?"
Con una calma imbarazzante, Matheo risponde: "Con me." A quel punto, non posso fare altro che alzare gli occhi al cielo, rassegnata al fatto che, in ogni caso, mi toccherà subire la sua compagnia.
E così arriva la sera del ballo, finalmente. Dopo ore passate a cercare di decidere quale scarpa mettermi (una scelta che sicuramente cambierò all'ultimo minuto), mi preparo e scendo le scale. Matheo, che era uscito prima di me, mi aspetta all'ingresso, vestito impeccabile. Tutti gli occhi sono su di me, e se ci penso troppo, posso quasi sentire il loro giudizio, come se stessero cercando di scoprire quanto posso sembrare una "Riddle".
Quando raggiungo Matheo, lui mi sorride affettuosamente. "Sei bellissima, sorellina," mi dice, e non posso fare a meno di sorridere. Un sorriso che, stranamente, mi fa sentire un po' meno inadeguata.
Tuttavia, la tensione non dura troppo, perché subito dopo, Hermione Granger entra nella sala, accompagnata da Victor Krum, il campione del Torneo Tremaghi. E, tutti sembrano essersi dimenticati di respirare per un attimo. È la scenetta che tutti aspettavano: "Hermione Granger con Victor Krum". La sala si gela in un secondo, ma tanto per cambiare, nessuno osava parlare.
"Come si può ballare su questa musica?" chiedo a Matheo, ridendo mentre ci allontaniamo dal gruppo. "Fa venire il sonno. Questo è il tipo di musica che il nostro padre metterebbe a Natale per farci addormentare davanti al camino."
"Abituati," risponde lui con un sospiro. "Anche nostro padre organizza feste simili. Ma a differenza di te, io mi preoccupo più di quanto dovrò sopportarle." Sorride di un sorriso che potrebbe essere più sincero se non fosse così sarcastico.
Harry si avvicina, interrompendo il nostro piccolo scambio di battute, accompagnato da una delle sorelle Calì. "Lilibeth," dice, la sua voce più calda di quanto mi aspettassi. "Visto che domani parti, che ne dici di un ultimo ballo?" Mi porge la mano, e io non posso fare a meno di alzare un sopracciglio.
Odio ballare. È più forte di me. Ma Harry è Harry, e non posso semplicemente rifiutare. Così, con uno sguardo di disapprovazione di Matheo che mi perfora la schiena, afferro la mano di Harry e lo seguo in pista.
"Perché sei venuta con lui?" mi chiede, dopo qualche giro di valzer, mentre cerco di non calpestarlo.
"Perché me l'ha chiesto," rispondo, cercando di sembrare meno snob di quanto lo fossi realmente. "E non avevo nessuno con cui venire. Adrian Pucey me l'ha chiesto, ma avevo già detto di sì a Matheo."
Harry mi guarda, sgranando gli occhi. "Non lo so," dice, sospirando. "Ma penso che quel ragazzo nasconda qualcosa."
"Ma cosa dovrebbe nascondere?" rispondo, cercando di rassicurarlo. "Tutti sanno che suo padre è Voldemort, non ha nulla da nascondere." Gli faccio un sorriso che non è proprio convinto.
Matheo, ovviamente, non perde tempo. "Posso?" chiede, interrompendo il nostro ballo, come un ragazzino geloso. Harry si allontana con una smorfia, lasciandomi di nuovo tra le braccia di mio fratello.
"Allora cos'hai scoperto?" mi chiede, il suo tono quasi sibillino.
"Non si fida di te," rispondo, sussurrando. "Ma è Harry, che ti aspettavi?"
"I Serpeverde stanno organizzando una mini festa in sala comune. Andiamo," mi dice, trascinandomi via. "Lascia che siano loro a ballare su quella musica da sonno. Noi andiamo a fare qualcosa di più interessante."
E con un sorriso soddisfatto, mi ritrovo a seguire mio fratello verso la sala comune, mentre il ballo continua intorno a noi, come un brutto sogno che preferisco non ricordare.
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Riddle's: stepbrother
Fanfic2°Riddle's: the stepbrother Dopo la fuga di Elisabeth Smith lei vive la sua vita da insegnante con la figlia di Tom Riddle nascondendola dal mondo magico e dai mangiamorte. Quando non potrà fare a meno di mandarla a Hogwarts, Lilibeth, incontrerà M...