Matheo mi scuote con insistenza, "Lily, se non ti dai una mossa farai tardi!" Mi alzo dal letto con un gesto esasperato, sbuffando come una vera diva. Mi fiondo in bagno, ma in meno di cinque minuti sono pronta. Saluto velocemente Matheo, che si dirige verso la lezione di Pozioni, mentre io mi incammino verso Erbologia.
Appena entro in aula, la professoressa Sprout ci lancia uno dei suoi sorrisi che sembra più un tentativo di rassicurazione che un vero sorriso. "Oggi travaseremo delle semplici piantine babbane," spiega, e la sua voce è così allegra che mi fa venire il mal di testa solo a sentirla.
Faccio un respiro profondo e prendo il sacco di concime, ma come mi piego per sollevarlo, un'unghia si spezza. "AHHH!" urlo, saltellando per il dolore. "Signorina Riddle, è tutto apposto?" mi chiede la professoressa con un tono che tradisce un mix di preoccupazione e incredulità.
"Ho un'unghia spezzata a causa della cacca di vacca seccata! Non è affatto apposto!" sbotto, troppo sconvolta dal danno estetico per concentrarmi su altro. "La mia estetista è a Londra, credevo che lo sapesse."
La professoressa mi guarda, incredula. "In punizione, Riddle."
"Vabbè, tanto ormai che cosa cambia?" sbuffo e mi dirigo verso la porta. "Cerco di salvare la mia povera unghia," aggiungo con un sorriso sarcastico, "Tanto sono già in punizione."
Arrivo nella mia stanza, mi metto a sedere al tavolo e, da brava ragazza organizzata, tiro fuori un mini kit per le emergenze estetiche. Dopo un'ora e una serie di lamentele silenziose, finalmente riesco a sistemare la mia unghia. Ma, come prevedibile, sono di nuovo in punizione.
Mi dirigo alla stanza delle punizioni, dove trovo Matheo con i suoi amici: Parkinson e Pucey. La McGonagall ci lancia uno sguardo severo e ci dice di "pulire il nulla". Esce senza dire altro, lasciandoci in balia della noia.
"Che hai fatto questa volta?" mi chiede Matheo, lo sguardo divertito ma anche preoccupato.
"Mi si è rotta un'unghia," rispondo con una falsa nonchalance, come se fosse un inconveniente quotidiano.
"È per questo che sei in punizione?" chiede Pucey, incredulo. "Un'unghia?"
"Beh, più o meno," dico, alzando le spalle. "Ho gridato, ho risposto alla professoressa e sono uscita dall'aula. Un piccolo dettaglio che mi ha fatto finire qui."
Matheo mi guarda come se fossi pazza. "Tu finirai nei guai seri, sorellina." Mi mette un braccio sopra la spalla, cercando di sembrare protettivo, ma io non ci casco. "So badare a me stessa," rispondo con un sorriso beffardo, dandogli un bacio sulla guancia. Poi mi vado a sedere sul divanetto, decisa a non dare troppa importanza alla situazione.
Non avendo il telefono, decido di studiare un po', anche se la motivazione è pari a zero. Proprio mentre mi perdo nei miei pensieri, sento Matheo chiamarmi. "Lily!" urla, con un sorriso che mi fa alzare un sopracciglio. "Ho un regalo per te."
"Regalo?" chiedo, sorpreso. Mi avvicino a lui e mi passa una scatoletta. La apro con ansia e dentro c'è l'ultimo modello di telefono. Urlo di gioia. "Matheo, sei un genio!" Lo abbraccio, emozionata. "Questo è davvero un miracolo."
"Sì, ma non dimenticare di ringraziarmi dopo," dice lui, facendomi un occhiolino che fa sembrare tutto ancora più sospetto.
Non perdo tempo e subito inizio a configurare il telefono. Non appena è tutto pronto, chiamo le mie amiche. "Oh mio Dio!" urla Lexa appena mi vede. "Lo sapevo che saresti tornata online subito!" Clarissa ride dietro.
"Non può mettermi in punizione," sbuffo. "Mi metterà in punizione, ma non riuscirà a fermarmi."
"A proposito di punizioni," interviene Lexa, "Mark è stato beccato alla guida."
"Ma che?" grido. "E sta bene? Non è in prigione?"
"No, no, tranquilla," dice Lexa. "I suoi hanno pagato la cauzione."
"Non posso essermi innamorata di un criminale," lamento. "Mamma mi ammazza, giusto già che mi odia."
"Allora troveremo un non criminale per te," scherza Clarissa. "Un santo che passa tutto il giorno sui libri... e tua mamma lo adorerà."
"Ma io no!" sbotto. "Odiare studiare è un'arte che ho perfezionato."
"Sta arrivando Silente," mi avverte Matheo, interrompendo il mio piccolo momento di distrazione.
"Santo cielo," esclamo, e chiudo la chiamata in fretta. Tutti prendiamo velocemente scope, moci, e qualsiasi arnese utile per pulire. Non che serva a qualcosa, ma almeno siamo occupati.
"I signorini Riddle sono pregati di seguirmi," dice il preside, apparendo sulla soglia. Mi scambiamo uno sguardo con Matheo. Sappiamo entrambi che seguirlo non sarà mai un'idea brillante, ma come sempre, non abbiamo scelta.
Lo seguiamo, con la consapevolezza che anche oggi saremo protagonisti di un'altra scena da dimenticare

STAI LEGGENDO
Riddle's: stepbrother
Fanfiction2°Riddle's: the stepbrother Dopo la fuga di Elisabeth Smith lei vive la sua vita da insegnante con la figlia di Tom Riddle nascondendola dal mondo magico e dai mangiamorte. Quando non potrà fare a meno di mandarla a Hogwarts, Lilibeth, incontrerà M...