Abbiamo deciso di andare a mangiare su una terrazza vicino al mare, o meglio, è stato lui a decidere di andarci, per quanto mi riguarda potevamo benissimo anche mangiare in un parchetto.
In realtà, mi fa parecchio strano un po' tutto qua, non sono mai stata abituata a fare così tante cose e soprattutto a vivere bene. Mi sono sempre accontentata di poco, anche se non si direbbe credo di essere la persona più semplice al mondo e anche quella che fai felice anche solo con un piccolo gesto.
Non mi servono grandi sorprese o grandi posti lussuosi, mi bastano solamente grandi dimostrazioni anche nelle banalità più piccole, che in realtà sono importanti più di qualsiasi altra cosa.Ritorno alla realtà appena vedo Micheal tirare fuori le chiavi dalla tasca e iniziare ad aprire la porta che abbiamo raggiunto grazie all'ascensore.
«Mi stai dicendo che hai una terrazza tutta per te?» domando, stupita.
«Sì, l'ho comprata qualche anno fa.» mi risponde con non chalance, mentre varca l'ingresso.
«Pensavo fosse un locale famoso o qualcosa del genere.» confesso.
«E invece é mia.» risponde facendo spallucce, facendomi entrare.
Questo ragazzo non smette mai di stupirmi, non capisco però se in positivo o in negativo. Mi ha appena detto che ha comprato una terrazza di un palazzo intero come se mi avesse detto di aver comprato un pacchetto di caramelle.
Insomma, avrà speso una follia e la vive come se in realtà non gli fosse costata nemmeno un dollaro.Entro dalla grande porta di ferro e la chiudo alle mie spalle, mentre seguo Micheal che piano piano mi mostra ogni singolo angolo.
Rimango senza fiato, perché è ben curata e soprattutto é davvero stupenda l'atmosfera che c'è qua attorno. La terrazza é delimitata da una vetrata super lucida e trasparente, agli angoli ci sono diverse zone con tanto di tavoli e divanetti molto moderni, ci sono anche parecchi vasi di fiori e persino dei tappeti.
Chi é il pazzo che metterebbe dei tappeti, all'aria aperta?«Fossi in te qua sopra io ci passerei ogni secondo della mia vita!» esclamo, continuando ad esplorare.
Le lucine che ci sono sopra ai tavoli donano un'atmosfera tranquilla e rilassante, stessa cosa vale per quelle attaccate alla parte più alta dell'edificio insieme alla porta esterna.
«Oh, ci ho passato davvero tanto tempo tempo qui infatti.» risponde, facendo un sorriso, probabilmente legato ai ricordi.
Mi avvicino di più alla ringhiera interamente fatta di vetro e mi appoggio coi gomiti, guardando il paranorama più bello che io abbia mai visto.
Purtroppo l'unica cosa che manca a questo posto per essere perfetto, è il rumore del mare che si infrange sugli scogli. Ecco, questo sarebbe il paradiso.«Cazzo, riesci a vedere sia il mare che la parte di città più trafficata da qua, é contorto ma è qualcosa di spettacolare.» ammetto, alternando la mia vista tra il mare e la città.
«Vuoi continuare a sbavare e sognare oppure ti decidi a mangiare con me?» mi chiede Micheal, sorridendo.
Mi volto verso di lui e quasi dimenticavo, i tacos!
«Direi che è l'ora di provare questi famosi tacos.» affermo, andandomi a sedere su una poltroncina davanti a lui.
Osservo il tavolo davanti a noi e per un attimo mi chiedo quanto tempo io sia effettivamente stata ad ammirare il paesaggio, dato che ha avuto anche il tempo di preparare la tavola e tirare fuori dai contenitori il nostro cibo messicano.
Non esito un attimo e accontento il mio stomaco, iniziando a divorare i tacos e assaporarne tutto il loro gusto.«Sai, forse dovrei ricredermi sul vostro cibo.» affermo dopo aver bevuto un bicchiere d'acqua.
«Oh sì che dovresti, credimi che il cibo che c'è qua raramente é quello che si mostra sui social come stereotipo, ci sono posti dove davvero vorresti avere l'abbonamento per mangiarci gratis ogni volta che ne hai voglia.»

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Unbelievable
Roman pour AdolescentsCleofe ha un passato lungo e difficoltoso alle spalle; pieno di violenza, sofferenze ed estrema timidezza che l'hanno portata a provare un'odio rancoroso verso ciò che ha sempre avuto attorno. All'età di diciannove anni vede la sua vita capovolgersi...