Mi sto davvero preparando per uscire con uno sconosciuto che per giunta sa anche dove abito? Mi stupisco di me stessa ma sì, è esattamente ciò che sto facendo.
La me di qualche settimana fa avrebbe rifiutato e sarebbe rimasta a casa nel suo piccolo mondo per colpa della timidezza, ma fortunatamente più passano i giorni più mi rendo conto di star crescendo e star cambiando molto.
Non mi dispiace per niente l'idea di uscire con Micheal, anche se ho dovuto dare buca ad Axel e un po' mi dispiace, dato che mi era piaciuto parlare con lui ieri sera alla festa.Mi guardo allo specchio e finalmente penso qualcosa di positivo su di me. Oggi mi piaccio, sono riuscita a creare un make up naturale ma d'effetto, grazie all' illuminante che mi mette in risalto gli zigomi alti e le mie palpebre.
Mi squilla il telefono e vedo il nome di Elisa.
«Amore!» Non esito a rispondere e la saluto calorosamente. Dio quanto mi manca.
«Cleo, come stai? So che sono passati pochi giorni ma la tua mancanza si sta facendo sentire.» Mi risponde lei.
«Io sto bene, anche te mi manchi tanto. Sei la mia migliore amica, non so se riuscirò ad aspettare le vacanze di Natale per ritornare a Milano e vederti.» le rispondo triste, mentre mi allaccio le scarpe.
«Non preoccuparti, l'importante è che continuiamo a videochiamarci! Ma piuttosto, perché sei così figa sta sera? Con chi devi uscire?»
«Devo uscire con un ragazzo. L'università mi ha assegnato lui come tutor e prima mi ha praticamente obbligata ad andare a mangiare fuori con lui.» le dico mentre sistemo i capelli.
Parliamo ancora per qualche minuto finché poi non mi arriva un messaggio da Micheal.
Devo uscire di casa.
Chiudo la porta di casa e ritrovo davanti un'auto lucida nera, dove ci ritrovo appoggiato Micheal mentre fuma una sigaretta.
«Tu non sei normale, sai dove abito e sai anche il mio numero di telefono senza che io ti abbia mai detto niente. Sinceramente, mi spaventi.»Proferisco io, mentre ci penso due volte prima di salire in macchina con lui.
«Calmati, non so come sei abituata in Italia, ma qua si fa così. È tempo di abituarsi, non credi?»Risponde lui, prendendomi palesemente per il culo.
Mi rassegno ed apro la portiera.
«Per caso devo anche abituarmi ai ragazzi antipatici come te? Chissà se anche Axel è così.» ribatto, allacciandomi la cintura. So che forse sono un po' troppo pesante, ma se vuole provocarmi, che lo faccia pure.
«Ah si, Axel. Una volta eravamo amici.» risponde iniziando ad aumentare la velocità.
Mi giro verso di lui e vedo la sua espressione seria e fredda, mentre guarda davanti a sè continuando a spingere il pedale dell'accelleratore.
«E poi cos'è successo?» domando tenendomi forte al sedile.
«E poi ho capito che non potevamo più essere amici. E ti consiglio anche di star lontano da quel tipo, l'apparenza inganna.»
«Puoi per favore andare un po' più piano?» gli domando voltandomi a guardare il contachilometri.
«Perché? Puoi sempre uscire con Axel, magari lui guida meglio.»
«Non lo so, magari lui non rischia la vita di entrambi però, che ne dici?» alzo un po' la voce.
Guardo davanti a me e non riesco a inquadrare granchè, è abbastanza buio e vedo solamente le luci delle case e delle strade scomparire subito dopo, per colpa della velocità.
«Avevi solamente da non nominare quel coglione. In compenso però, ora sai come sono fatto.» dice, iniziando a rallentare.
Faccio un sospiro di sollievo.

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Unbelievable
Teen FictionCleofe ha un passato lungo e difficoltoso alle spalle; pieno di violenza, sofferenze ed estrema timidezza che l'hanno portata a provare un'odio rancoroso verso ciò che ha sempre avuto attorno. All'età di diciannove anni vede la sua vita capovolgersi...