Capitolo 24

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La persona che in assoluto era la più ignara di tutto ciò che stava accadendo su Exterminator era di certo Darren, ancora bloccato e picchiato da violenti colpi dal generale e dai tre governatori. Sapeva che era stato tagliato fuori da tutte le comunicazioni dalla spia, ma non sapeva chi fosse o che fosse stata scoperta o che fosse stata finalmente eliminata.
Il ragazzo era sconsolato, amareggiato e sofferente. Il suo corpo era pieno di lividi e graffi, aveva perso il conto di quante volte aveva sputato sangue. La bocca ne era piena di quel saporaccio metallico, per non parlare di tutto quel plasma che colava dal naso rotto e dalla cicatrice sul sopracciglio che era stata riaperta a suon di pugni, scariche elettriche e spine. Continuava a venire picchiato e maltrattato, ma era come se non sentisse nulla, come se quel corpo non fosse il suo e vedesse la scena dall'esterno. Naturalmente soffriva, ma tutti quei colpi e quelle parole lo avevano distrutto. La stanchezza gli era caduta pesante sulle spalle.
"Non è servito a niente" pensava amareggiato. "Tutto quello fatto fino ad adesso è stato futile. Un'inutile perdita di tempo. Che senso ha avuto aver combattuto ed essersi ribellati? Che senso ha trovarsi qui? Perché sto soffrendo così tanto? Per cosa? Ormai nulla ha più senso."
Un pugno più forte degli altri gli fece sputare altro sangue a terra. Osservava quelle gocce, in cui poteva vedere persino il suo riflesso.
"Lottare è sempre stato così difficile, e cosa mi ha portato? Dolore e sofferenza. Non sarebbe, forse, più facile abbandonare tutto? Lasciar perdere tutto e lasciarsi andare? Sì, sarebbe stato molto più facile."
Una scarica elettrica da parte di Vytron lo percosse e lo fece cadere in ginocchio privo di forze, sputando a terra altro sangue, ma poi venne tirato su di peso dai tre governatori.
"Sì, mollare tutto è decisamente più facile."
L'immagine di due profondi occhi blu lo colpirono come uno schiaffo molto più violento di quei colpi fisici che riceveva, questo era andato molto più in profondità aprendo una crepa nel suo cuore che prese immediatamente fuoco. Era letale come quella singola scintilla che appicca un grande e disastroso incendio.
"Perché non ti arrendi? Per cosa combatti?" quelle domande gli martellavano la mente.
"Ma che diavolo sto facendo?" Iniziò a pensare. Sembrava quasi che tutta quella sofferenza gli avesse fatto scordare di tutto il dolore affrontato e superato per arrivare fin lì. Era in un momento cruciale della sua vita.
"Ho patito tanto per arrivare fin qui, per raggiungere il mio obiettivo e ora davvero ho intenzione di buttare tutto all'aria solo perché arrendersi è più facile? E tutti quei sacrifici allora a che cosa sarebbero dovuti servire?"
Darren alzò gli occhi. "Ho combattuto per Hope e per la libertà e ora che ci sono così vicino, non posso di certo arrendermi!"
Lui non poteva saperlo, ma Hope era proprio sotto di lui, su quel pianeta che lottava per raggiungerlo. Il ragazzo fu investito da una forza nuova, come se la vicinanza con il suo amore gli stesse ricaricando le batterie al massimo. Quel velo di sofferenza che gli impediva di vedere la verità, venne tolto da quei due tempestosi occhi blu. Strinse i pugni e guardò Vytron. Era stato piegato, ma non l'aveva spezzato.
Il generale caricò un colpo pieno di elettricità ad alto voltaggio, pronto a scagliarlo contro di lui per finirlo. Ma il Capitano fu più veloce, afferrò l'ala di Goldrah tirandola verso di sé e usandola come scudo. L'Elecde non riuscì a fermarsi, il governatore gridò dal dolore mentre le scariche gli percorrevano tutto il corpo.
Vytron era spaesato. «Ma cosa è successo?»
Per un attimo i governatori allentarono la presa mentre osservavano il corpo inerme del Demolonese cadere a terra con un tonfo. Quei pochi secondi permisero comunque al ragazzo di liberarsi con uno strattone. Poi con uno scatto si allontanò dal trio. Osservò Goldrah deceduto e le scariche elettriche causate dal generale, erano molto potenti e avevano lasciato delle piccole scosse tra le sue pinze. Non doveva farsi toccare da quelle scosse o avrebbe fatto la fine del governatore, e cioè l'elettricità avrebbe raggiunto il cuore in pochi attimi.
"Meno uno" pensò Darren, subito dopo si rimise in posizione di combattimento.
I suoi occhi verdi saettavano da una parte all'altra, poi si gettò con un salto di lato evitando le letali spine lanciate da Yanto. Intanto, Gilart si avvicinò per poi sferrare un pugno che Darren riuscì a evitare parando il colpo con il braccio, poi a sua volta affondò le nocche nel suo stomaco. Nel momento esatto in cui l'Insecfish si piegò dal dolore, lui lo colpì con una gomitata dietro al collo, gli afferrò saldamente la faccia e lo fece sbattere contro il suo ginocchio.
Lo Spainese preparò la sue spine e le lanciò, ma ancora una volta Darren usò l'avversario come scudo, lo alzò e si nascose dietro all'alieno stordito, mentre si avvicinava di qualche passo. Tutte le spine si conficcarono in profondità, poi lo gettò di lato, morente anche lui. Non era più in grado di alzarsi. Non riuscì nemmeno a lanciare un grido di dolore, che gli morì in gola.
Darren osservò Yanto e Vytron con uno sguardo di sfida e un ghigno maledetto e sicuro di sé e della sua vittoria in volto. Mancavano solo loro due, ed era agguerrito come non mai.
«La nostra sfida non è ancora finita, generale.»
Vytron sentiva la rabbia montare in lui, non poteva permettersi di perdere. 

I Ribelli della X        [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora