Su Exterminator, le ore passavano inesorabili. Hope iniziò a camminare avanti e indietro masticandosi nervosamente le unghie delle mani, fino a spezzarle e rovinarle, sputandole poi a terra.
«Non devi agitarti. Starà bene, vedrai» provò a consolarla Neyhla.
Hope scosse la testa e si appoggiò la mano sulla pancia. «Starà bene. Sì, sarà salvo. Deve esserlo.»Il giorno seguente, finalmente le comunicazioni ripresero, la voce metallica iniziò con gli aggiornamenti: « Ci sono stati numerosi accertamenti, la nostra amata Associazione Aliena dei Pianeti Uniti è stata attaccata nel vivo.»
Hope corse accanto al Karcal, poi si sedette a terra e lo prese tra le mani. «Attaccata nel vivo?»
«Durante l'esecuzione del Capitano Darren Rebel, i Ribelli della X si sono intrufolati per liberare e portare via il noto criminale. Non solo, il palazzo della Corte Rights, in cui stava avvenendo il processo, è stato fatto esplodere con delle bombe. Sono morti tantissimi nobili e anche la maggioranza dei nostri amati governatori. Solo tre di loro sono rimasti in vita per governarvi riuscendo a uscire dall'edificio grazie al coraggio del generale Vytron l'Elecde. I nomi dei governatori sopravvissuti sono Goldrah il Demolonese, Yanto lo Spainese e Gilart l'Insecfish.
«Come se non fosse abbastanza, al richiamo del Capitano Darren Rebel hanno risposto tanti pianeti distruggendo l'equilibrio, la pace e la sicurezza che l'ASAPU aveva creato con tanta fatica. Per questo motivo è stato decretato che chiunque sia sospettato di ribellione nei confronti della nostra Associazione verrà macchiato di alto tradimento e subirà la pena capitale. Non fatevi contaminare da questi traditori ribelli, popolo dell'ASAPU! State dalla parte dell'ASAPU, l'Associazione Aliena dei Pianeti Uniti vuole il tuo bene e ti protegge.»
Hope rimase in silenzio per qualche istante. Poi non riuscì a trattenere una risata. Gioiosa e allegra, genuina. Mentre Neyhla, invece, la guardava come se fosse impazzita.
«Darren, sei sempre il solito!» continuava a ridere Hope. Girandosi verso l'amica spiegò con tono entusiasta: «Ma non capisci? Darren ha dato vita a una ribellione universale, la fine dell'ASAPU è vicina! Dobbiamo raggiungerlo! Prendiamo esempio dal suo discorso e ribelliamoci!»
Neyhla iniziò a sorridere, vedere quella nuova determinazione negli occhi blu della ragazza le diede speranza e una nuova forza per combattere. «D'accordo, come agiamo?»
«Chiamiamo gli altri e prepariamoci!» rispose Hope schizzando in piedi e andando verso la porta. La aprì e rimase sulla soglia con una mano appoggiata allo stipite e l'altra sul ventre.
«Darren, il Capitano dei Ribelli era stato condannato a morte, ma ha chiamato alle armi chiunque fosse stato vittima degli abusi da parte dell'ASAPU. L'intero universo ha risposto positivamente al suo messaggio, alla sua chiamata. L'Associazione sta per essere rovesciata e Darren è stato salvato dai Ribelli. Per quelli che hanno conosciuto, o anche solo sentito nominare il Capitano Drako Rebel, voglio far sapere a tutti una cosa: il suo sogno si è realizzato!»
Dalle celle si levò un grido di speranza e trionfo.
«Adesso tocca a noi uscire da qui, il prima possibile. Prendendo esempio da quello che ha fatto Darren con i Ribelli della X» continuò la ragazza. Poi si guardò la pancia, diventava sempre più grande, e per quanto felice, poiché la sua piccola vita stava bene, era diventata anche ingombrante. «Prima che sia troppo tardi.»Grazie all'idea di Rubodor ogni prigioniero riuscì ad aprire le porte delle celle da solo. L'idea era stata proprio di scavare nella crepa creando una piccola buca che arrivasse al meccanismo che permetteva ai Blood-Gobblers di aprire le porte, in questo modo poterono manomettere il sistema, attraverso dei bastoncini che Hope e Neyhla avevano procurato dall'esterno.
Una volta che tutti furono usciti dalle celle si organizzarono in gruppi, dove i più forti aiutavano i più deboli. Rubodor, il polpusite Ribelle, era riuscito a staccare dal muro alcune catene e aveva intenzione di usarle come armi. Poi presentò a Hope una dei nuovi alieni, anche lei, come altri che avrebbe conosciuto in seguito, era una Ribelle novellina. Lei, insieme ad altri, era stata raccolta insieme a Harriet, poi aveva raggiunto gruppi diversi per l'addestramento. Eppure, esattamente come Hope, anche loro erano stati fatti prigionieri.
«Hope» la chiamò Rubodor, poi indicò un'aliena. «Vorrei presentarti Kelly, una novellina catturata insieme a noi che voleva conoscerti.»
Hope guardò l'aliena più alta di lei, lei era una Zochatenk molto giovane. Aveva dei capelli corti di un viola scuro, dal quale si vedevano spuntare orecchie tonde e pelose, come quelle di Isaky, ma anche delle corna grigie e arancioni curvate con le punte verso l'interno. Proprio al centro della fronte, aveva una gemma fucsia di forma rombale. La capacità più famosa di questa razza era data proprio dalle corna e dalla gemma, grazie alle quali Kelly riusciva a predire con cinque secondi d'anticipo le mosse di un avversario che sarebbero accadute nell'arco di tempo di dieci secondi. Inoltre, possedeva sei braccia, le due principali erano simili a quelle umane, ma con sei dita. Mentre le altre quattro braccia assomigliavano di più a tentacoli lilla con delle spine a doppio taglio rosse che le uscivano dalla schiena. Allo stesso modo, aveva anche sei gambe dotate di zoccoli che le permettevano di correre molto veloce.
«È un piacere incontrarla, signora Rebel» disse Kelly mostrando i suoi piccoli denti spuntati in un sorriso.
Hope scosse la testa. «Dammi del tu. Conosco bene la potenzialità di cui è dotata la tua razza, ed è molto utile. Sono contenta di averti dalla mia parte. Tuttavia, ora non ho tempo di sentire predizioni.»
Girò lo sguardo verso la porta principale rinforzata. «Devo capire come aprire quella porta, dietro ci sono due Blood-Gobblers pronti a farci secchi tutti e far scattare l'allarme.»
«È un meccanismo simile a quello delle porte interne?» domandò Kelly.
«Penso di sì.»
«Allora avrei un'idea.»
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I Ribelli della X [IN REVISIONE]
Fantascienza"Perché non ti arrendi? Per cosa combatti?" Per rispondere non è sufficiente avere chiaro in mente un obiettivo, bisogna scavare nel profondo di noi stessi, accettare tutte le nostre parti, tutti i nostri pregi e tutti i nostri difetti e riuscire a...