Hope gli sorrise alzando il viso per poterlo guardare negli occhi. Per qualche istante, esistevano solo due. Fino a che non sentirono dei pesanti passi avvicinarsi. La ragazza gli lasciò la mano e si allontanò di un passo per osservare un uomo alto vestito completamente di nero e di pelle avvicinarsi. «Oh oh...»
Darren guardò appena oltre la sua spalla. «Cosa?»
«Beh, direi che il dovere ti chiama» cinguettò Hope. «Ci vediamo.»
Darren la osservò allontanarsi, i capelli che la seguivano a cascata sul suo fisico minuto, ma ben delineato. Si girò solo quando sentì una mano sulla spalla e una voce profonda chiamarlo per nome.
«Darren?»
Lui si girò con un gran sorriso. «Capitano Drako, che piacere!»
Il Capitano dell'astronave era quel tipo di uomo che veniva definito "tutto d'un pezzo", si scostò i capelli marroni dal suo occhio dello stesso colore, sistemandosi la benda sull'occhio destro con un sospiro. «Non provocarmi, Darren.»
Darren si mise le mani in tasca scrollando le spalle. «Hai bisogno di me, papà?»
«Sì» aggiunse, ma esattamente come il figlio, il suo occhio cadde sulla Via Lattea. «Stavi di nuovo guardando le stelle?»
«Sì» confermò Darren lanciando un'altra occhiata al firmamento. «Mi aiuta a pensare.»
«E a cosa stavi pensando?»
Darren strinse i pugni. «Al passato. Insomma, i Terrestri, così come tante altre razze, sono stati costretti a fuggire dalla loro galassia a causa dei Blood-Gobblers. E quando, finalmente, sembrava che fossimo riusciti ad adattarci ad Andromeda e al nuovo pianeta, Terra Novus, ecco che tornano. L'hanno distrutto in soli nove MRM e i Terrestri sopravvissuti sono di nuovo senza casa. Come se combattere contro l'ipocrisia e la corruzione dell'AGA non fosse già abbastanza.»
Il Capitano sospirò incrociando le braccia. «Comprendo la tua ira, ma non farti accecare. Noi stiamo già facendo qualcosa, meglio che non fare niente. Ma i grossi cambiamenti non avvengono in un giorno, ci vuole tempo.»
«Sì» sbuffò Darren. «Ma sono già tanti MRM che combatto. E tu, invece, che lotti da molto più tempo di me, che combattevi ancora prima di trovarmi. Non ti senti mai stanco? Sono trentacinque MRM, papà.»
La mente del Capitano Drako sembrò volare via, lontana nel tempo. Davanti ai suoi occhi, al posto delle stelle, apparve un bambino di appena cinque MRM. Capelli neri e occhi verdi pieni di lacrime. Fragile e delicato, non aveva quasi più voce a causa del forte pianto. Così piccolo, eppure aveva già toccato con mano il dolore e la sofferenza. Il ricordo di quando allungò la mano per accarezzarlo sulla testolina era vivo, ma non ci riuscì perché il piccolo si allontanava gridando terrorizzato. Solo quando fu certo che non gli avrebbe fatto del male, quel piccolo si aggrappò alle vesti di pelle del Capitano. Lo stringeva così forte. Capì che non lo avrebbe più lasciato andare.
«Dentro di me,» disse infine il Capitano. «vedo un'immagine. Una scena che mi ricorda tutto ciò che amo e che mi spinge ad andare avanti e a combattere. È sempre lì, impressa nella mia memoria. La vedo ogni volta che mi sento stanco e vorrei gettare la spugna, fermarmi. Mi ricarica e mi ricorda perché e per che cosa combatto.»
Girò lentamente il viso verso Darren, l'immagine che aveva in testa sfumò lentamente fino a mescolarsi nel ragazzo che aveva davanti. Quel bambino era diventato un uomo ormai, ma nei suoi occhi lo vedeva ancora far capolino con la sua spontanea curiosità. «E mi ricorda» aggiunse «che ho giurato con ancora più forza quello che già mi ero promesso: che avrei distrutto alla radice chi causa così tanta sofferenza.»
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I Ribelli della X [IN REVISIONE]
Fiksi Ilmiah"Perché non ti arrendi? Per cosa combatti?" Per rispondere non è sufficiente avere chiaro in mente un obiettivo, bisogna scavare nel profondo di noi stessi, accettare tutte le nostre parti, tutti i nostri pregi e tutti i nostri difetti e riuscire a...