Prologo_La lontana Via Lattea

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"Perché non ti arrendi? Per cosa combatti?"

Per rispondere non è sufficiente avere chiaro in mente un obiettivo. Bisogna scavare nel profondo di noi stessi, accettare tutte le nostre parti, tutti i nostri pregi e tutti i nostri difetti, e riuscire a capire quanto è importante quella cosa per noi. Capire fin dove si è disposti a rischiare per ottenerla.

Questa non è la mia storia, nemmeno mi riguarda, o perlomeno la maggior parte. Ma ho intenzione di raccontarla per rammentare la forza e il coraggio che deriva dall'amore.

Non parlo di quel tipo di amore struggente degli antichi poeti che cantavano i loro dolori sperando che qualcuno li ascoltasse. Nemmeno cercherò di avvicinarmi a tutti quei romantici sdolcinati, che scrivevano lettere piene di latte e miele. Non parlo nemmeno di quei cantanti, che quando guardavano il cielo, lo strumentalizzavano implorando di avere un qualche tipo di conforto, e magari aiuto, per incontrare il famoso "vero amore". Futili canti innamorati al cielo notturno, alla luna, alle stelle, all'infinità dello spazio sperando di avere una magra consolazione... stupidaggini!

No, non mi interessa. Io parlo di qualcosa di molto più profondo. Quel tipo di attaccamento che porta alla convinzione della propria ideologia, o che fa mettere il bene dei propri amici prima di tutto, anche di se stessi. Parlo di quel legame indissolubile che lega se stessi alla persona amata, e nulla lo può spezzare.

Mi riferisco a quel sentimento che noi chiamiamo comunemente "amore", perché non sappiamo in quali altri modi definire quella forza irruente e indomita che ci spinge a fare cose straordinarie per qualcuno.

Due persone sono state investite da questo sentimento, tanto da essere pronti ad attraversare l'universo fronteggiando una guerra su ambo i fronti, pur di riuscire a ritrovarsi. Perché morire tentando di ritrovarsi, era di certo meno doloroso che vivere lontani l'uno dall'altra. Perché sono stati pronti a tendere le mani, anche quando erano morti dentro, con la cieca certezza che solo sfiorandosi sarebbero potuti tornare alla vita. Pazzi? Folli? Sì, forse sì. O forse, semplicemente innamorati. Dopotutto, la sola razionalità non permetterebbe mai di sopravvivere a condizioni estreme, ma se alla materia grigia si aggiunge la vivace e colorata follia, ecco che la prospettiva cambia. La forza di volontà, quella che deriva dalle decisioni del cuore, aumenta superando persino quella fisica.

Ma ora, basta chiacchiere, permettetemi di raccontarvi la loro storia.

***


Camminava per i lunghi corridoi dell'astronave osservando dalle finestre la vastità dell'universo. Quella vista non era nuova, ma ogni volta lo stupiva. Lo spazio profondo era qualcosa di meraviglioso. Le stelle erano tanti piccoli punti luce che bucavano uno spesso strato nero. Sembrava volessero fare a gara tra di loro su chi fosse più luminosa. Si era di nuovo incantato a fissarle, eppure erano sempre gli stessi astri, immobili da millenni. Un sorriso gli spuntò sul viso quando ricordò tutte le volte che aveva passato con il naso schiacciato contro il vetro a creare nuove costellazioni unendo quei puntini brillanti tra loro.

Si concentrò su un fascio di luci particolarmente splendente, simili a una leggera nebbia, quando lo riconobbe ebbe un colpo al cuore. Il centro era un grande ammasso di stelle, intorno al quale si estendeva il disco galattico con i bracci di spirale dall'immenso diametro.

«La Via Lattea» sussurrò, osservando la bellissima forma spirale, che gli ricordava una girandola con quattro bracci. «Era da tanto che non mi capitava di vederla.»

I Ribelli della X        [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora