Capitolo 5

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Darren aprì gli occhi quando sentì gocce d'acqua sul viso. All'inizio vedeva sfocato, poi doppio, finché finalmente non tornò a vedere nitido. Il primo che vide fu il suo migliore amico, piegato su di lui preoccupato. «Ciao, amico, ci sei? Sei ancora qui con me?»
Darren annuì, con un movimento quasi impercettibile. Non appena si tirò su, mettendosi a sedere, venne accolto da terribili capogiri. Il ragazzo si portò una mano sulla fronte, cercando di ricordare cosa fosse successo mentre Jack lo sosteneva. «Sta calmo, amico, non ti agitare.»
Il ragazzo cercò di ricordare, senza successo, l'accaduto. Quando di colpo i ricordi degli ultimi eventi arrivarono tutti insieme, dolorosi e veloci come uno schiaffo, nei suoi occhi si riflettevano tutti velocissimi. I Blood-Gobblers. La sua bellissima Hope. Il suo sorriso. Il momento in cui vennero separati. Suo padre. L'ASAPU. Il fuoco.
All'inizio tutto era confuso, poi gli fu chiaro in mente. Jack lo capì subito dalla sua espressione, era passata da confusione a terrore puro, per terminare con la rabbia. Tantissima rabbia.
Jack cercò subito di calmarlo. «Darren, so che stai male, adesso. Non posso nemmeno immaginare il dolore che provi, ma devi calmarti. Lo so che sei furioso, che vuoi distruggere tutto e tutti, ma se continui così starai solo peggio. Ci siamo noi ad aiutarti. Calmati o farai male a noi e a te stesso. Ti prego, amico mio, calmati.»
Darren lo aggredì urlando: «Calmarmi!? Mia moglie. Mio padre. Mio figlio. Li ho persi tutti e tre in un solo giorno! In sole poche ore, ho perso tutto! La X, la bellissima X è esplosa! Tutto l'equipaggio è disperso e non sappiamo nemmeno se alcuni di loro sono ancora vivi o se sono stati presi dall' ASAPU o dai Blood-Gobblers! Io ho già perso i genitori una volta a causa dei Blood-Gobblers, e adesso mi hanno portato via tutto di nuovo!»
Jack annuì, non lo aggredì a sua volta, sapeva bene quanto il suo amico stava soffrendo, perciò rimase in silenzio. Ma un dettaglio lo spiazò: figlio. Darren stava per diventare padre e ora il suo desiderio era andato distrutto, ma era inutile andare a mettere il dito nella piaga chiedendogli dettagli, così rimase zitto. Dopo qualche secondo fece l'unica cosa che gli venne in mente per tentare di dargli conforto, lo abbracciò e lo strinse forte a sé, sussurrando: «Mi dispiace, amico mio.»
Darren aveva ancora il cuore che gli batteva forte, non era il tipo che piangeva facilmente, ma questa volta aveva gli occhi lucidi. Stringeva i pugni fino a farsi diventare le nocche bianche. Si agitava e respingeva Jack con violenza. «Non toccarmi!»
Ma Jack lo strinse più forte.
Darren scosse la testa e lo spinse via, Jack sbatté la schiena contro la parete della Nyx, ma subito dopo era in piedi schivò un pugno con facilità, poi gli afferrò i polsi e lo fece sedere. «Darren, basta. Così ti fai solo del male. Respira.»
Darren scuoteva la testa, ringhiava e sbatteva la testa contro la parete. Avrebbe voluto non aver un cuore per non dover subire tutta quella sofferenza.
«Respira» ripeteva il ragazzo-lupo.
Ci volle un po', ma alla fine lo ascoltò e lentamente riprese la ragione, lui era comunque il capo del gruppo, e ora che Drako non c'era più, toccava a lui proteggere i Ribelli della X.
Jack era sollevato che gli stava dando retta e così lo lasciò andare, ma teneva comunque gli occhi fissi su di lui. Capì subito le sue intenzioni, ma voleva essere sicuro che stesse facendo la scelta giusta, così gli appoggiò la mano sulla spalla e disse: «Darren, so che stai soffrendo. Stiamo soffrendo molto tutti. Tu più di tutti, lo capiamo, so che hai grandi responsabilità, ma se vuoi aspettare e riprenderti, noi non abbiamo problemi. Lo sappiamo, ti aspettiamo.»
«Sei un vero amico, Jack» rispose il ragazzo con uno sguardo triste. «Scusa per la scenata, ma preferisco iniziare immediatamente. Com'è la situazione?»
Jack lanciò uno sguardo fugace alla parte anteriore della Nyx, dove c'erano tutti gli altri, avevano preferito lasciare Darren e Jack soli. Il ragazzo-lupo sospirò e scosse la testa, poi rispose: «Non è bella, Darren.»
Darren lo guardò aspettandosi dell'altro e il ragazzo-lupo, dopo aver fatto un altro sospiro, rispose con un tono molto tecnico: «Siamo fermi, è inutile sprecare carburante per muoverci a vuoto senza avere una destinazione. Aghio e Isaky si stanno occupando di Cornus, è ferito. Un Blood-Gobblers gli ha iniettato il suo sporco veleno in un tentacolo, non sta molto bene. Sta ricevendo cure di primo soccorso, ma senza un medico non sappiamo se ce la farà.»
A sentire quelle parole, Darren rivide l'orribile scena in cui il suo povero amico era steso a terra con il pungiglione del Blood-Gobblers iniettato nel suo tentacolo.
Poi fece un profondo respiro e cercando di riprendere la ragione si portò una mano alla testa e ordinò: «Per prima cosa cerchiamo di avere contatti con le altre navicelle. »
Jack annuì. Poi andò da Dreams sospirando. «Che razza di situazione!»
Si sedette accanto a lei e insieme iniziarono la ricerca, mentre Darren si prese ancora qualche minuto per sé, per riflettere.
Jack e Dreams provavano diverse chiamate, ma tutto sembrava essere inutile.
Dreams guardò di sfuggita il ragazzo-lupo per qualche secondo, poi abbassò gli occhi di nuovo sui comandi. "Non sembra lui" pensava. "Non l'ho mai visto così serio e silenzioso."
«Come sta?» sussurrò.
Jack con uno sbuffo schiacciò un pulsante e rispose: «Come vuoi che stia? Ha perso tutto... Persino il suo futuro figlio.»
Dreams alzò gli occhi di colpo su di lui. «Cosa?»
«Hai sentito bene» disse lui con un tono di voce basso. «Hope era incinta. Darren stava per diventare padre, non lo sapevo nemmeno io, a quanto pare nessuno lo sapeva ancora se non loro due. E poi sono arrivati i Blood-Gobblers. Quegli esseri gli hanno rovinato tutto un'altra volta!»
Dreams non sapeva cosa dire, abbassò lo sguardo piena di tristezza, voleva consolarli, ma com'era possibile farlo dopo una grave perdita di questo tipo?
Alla fine la ragazza gli disse: «Tu invece? Come stai?»
Jack fece spallucce, poi aprì la bocca per rispondere, ma una voce dal comunicatore della Nyx iniziò a gracchiare. Dreams sull'attenti sistemò la frequenza e Jack alzò il volume, per rispondere.
«Qui la Nyx, chi parla? Passo.»
Una voce rispose, ma le parole non si distinguevano, però dal tono pareva un alleato.
«Ripeto. Qui la Nyx, chi parla? Passo.»
La voce rispose di nuovo, ma questa volta si fece capire: «Nyx qui è Astreo. Sono Paco. Chi parla? Passo.»
Jack subito fece un sorriso e rispose: «Paco, che bello sentirti! Sono Jack Riders, qui ci sono sei sopravvissuti, di cui un ferito grave. Passo.»
«Signor Riders, qua ci sono due sopravvissuti. Passo.»
Jack rimase sconcertato. «Due? Solo due? Passo.»
«Ci hanno attaccato mentre salivamo a bordo, signor Riders, molti sono morti, altri sono stati catturati. Non ho avuto notizie da altre navi, eccetto la Nyx. Siamo sopravvissuti solo io e Harriet. Passo.»
«Mandateci la vostra posizione, noi vi manderemo la nostra e veniamoci incontro, ricevuto? Passo.»
«Ricevuto, signor Riders. Passo e chiudo.»
Dreams inviò all'Astreo la loro posizione, poi guardò Jack. «Cercherò altre navi, tu avverti gli altri. Harriet ha lavorato come medico, potrebbe aiutare Cornus più di quanto facciano Aghio e Isaky.»
Jack annuì e raggiunse gli altri.
Aghio lo guardò con uno sguardo spento, mentre Cornus era addormentato sui sedili, tutto fasciato, ma il suo sonno era agitato.
Jack si guardò intorno, ma non trovò la piccola tecnica. «Dov'è Isaky?»
Aghio indicò una zona nascosta senza pronunciare parola, Jack andò in quella direzione quando sentì tirar su con il naso. Si fermò e tese le sue orecchie, poi si piegò e annusò l'aria. Lentamente si piegò ancora di più e guardò sotto i sedili. Lì rannicchiata c'era la piccola Isaky, si stringeva forte le gambe, tirava su con il naso e piangeva.
Jack la guardò preoccupato. «Isaky? Tutto bene?»
Isaky tirò su con il naso e balbettò: «Ho... Ho paura, è successa una tragedia e poi Cornus sta male. I-io ho provato a curarlo ma sono una t-tecnica, non un d-dottore. I-io resto lì a guardarlo soffrire e mi sento... I-inservibile.»
Jack le mise delicatamente la mano sulla testa accarezzandola. «È del tutto normale, non sei un dottore, lo hai detto anche tu. Ma ho una buona notizia, io e Dreams siamo riusciti a contattare Paco e con lui c'è Harriet, la ragazza nuova, ricordi? Aveva studiato come dottore già prima del nostro incontro.»
Isaky lo guardò con occhi speranzosi, ma ancora lucidi. «Sì, la ragazza dai capelli rossi e ricci. Dici sul serio? Lei potrà aiutarlo?»
Jack le rivolse un bel sorriso, le accarezzò i capelli e le prese gli occhiali, poi si tirò su mettendosi a gambe incrociate. «Ma certo, ti ho mai mentito?»
Isaky sorrise speranzosa e scuotendo la testa si pulì gli occhi dicendo: «No, mai.»
Jack le pulì le quattro lenti degli occhiali con la maglia. «Sì, ma devi uscire da lì.»
Isaky obbedì, il ragazzo-lupo le rimise gli occhiali sul naso e poi si tirò su andando a dare la bella notizia anche a tutti gli altri.

I Ribelli della X        [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora