"Tutti i Ribelli sono con me" pensava con sollievo Darren. Nel canyon si era creato un vero e proprio accampamento. Molti alieni dormivano ammassati nelle navicelle, altri sulla roccia.
La squadra di Darren il giorno dopo la votazione si riunì per decidere come procedere.
«Decisamente non possiamo restare ancora qui» iniziò Darren. «È solo questione di tempo prima che ci trovino. Dobbiamo lasciare Khantrey. Qualche idea?»
«Matematicamente parlando, Signor Rebel» intervenne Paco leggendo le sue statistiche. «Per lasciare il pianeta bisogna prima dir tutto risolvere il problema delle navicelle. Mi spiego meglio: non ce ne sono abbastanza per tutti e ne servono come minimo sessantacinque per far sì che tutti gli alieni possano essere trasportati e spostati al massimo della capienza, e ne servono ancora di più per recuperare tutti i dispersi.»
Isaky propose immediatamente: «Potremmo tornare all'hangar e riprenderci le diciannove navicelle rimaste, per iniziare, così ne avremmo sessantanove.»
«Ma non è rischioso?» domandò Harriet dubbiosa.
«No, è una buona idea» ragionò a voce alta Darren. «L'ultima cosa che si aspettano è un altro furto diretto subito dopo l'evasione.»
A quel punto intervenne Aghio dicendo: «Ma sessantanove non sono abbastanza per tutti, ne servono molte di più se vogliamo recuperare gli altri dispersi. Per non parlare della difficoltà ad attaccare ASAPU e Blood-Gobblers. E poi sono solo navicelle, ci serve una vera astronave madre come la X per il viaggio intergalattico, dove la prendiamo se...»
«Un problema alla volta» lo interruppe Jack. «Quindi, più navicelle, dove le prendiamo?»
Ancora una volta l'idea brillante fu di Isaky, che rispose: «Ci hanno tolto tutte le navicelle, noi riprendiamoci le nostre più anche altre loro, inoltre io da lì potrò hackerare i sistemi e cercare una nuova X.»
Un ghigno di vendetta si dipinse sul volto di Darren. «E così sia.»Ed ecco che in pochi attimi venne organizzato un nuovo furto, questa volta erano di più, più forti e più agguerriti. Nei giorni seguenti coppie di Ribelli si spostavano clandestinamente per i vari villaggi e città del pianeta per fare rifornimento di provviste, medicine, munizioni e carburante. Quando si furono accertati di avere tutto quello che poteva servire attaccarono.
Il colpo fu terribilmente rapido e ben organizzato nonostante fossero in netto svantaggio, tutte le navicelle si alzarono in volo alla massima capienza, volarono sopra l'hangar, colpirono e spararono, distraendo tutte le navicelle dell'ASAPU, che si erano alzate in volo per contrattaccare, ma erano poche, proprio perché appena qualche giorno prima avevano inviato la maggior parte delle loro guardie ad aiutare la Fortress Prison a reprimere l'evasione senza successo. Neanche una settimana dopo, ecco che i Ribelli erano tornati nuovamente in azione, alcune vie aeree e i restanti centocinquanta alieni attaccarono via terra.
Gli alieni più forti in massa sfondarono le porte, ma il primo che entrò fu Jack con Isaky stretta sulle sue spalle.
La tecnica si stringeva forte alla sua schiena, era spaventata ma sapeva che doveva mantenere i nervi saldi e la mente lucida. Jack ringhiava come un animale rabbioso, a un certo punto iniziò a correre persino a quattro zampe e la povera piccola aliena faticava a reggersi. All'improvviso, davanti ai loro occhi comparvero alcune guardie che correvano verso i due Ribelli con lunghi bastoni elettrici. Ma il ragazzo-lupo non rallentava la sua andatura, anzi andava ancora più veloce ringhiando: «Reggiti!»
Isaky strinse le braccia intorno al suo collo e le gambe intorno ai suoi fianchi, in quella posizione appiccicata sembrava quasi un prolungamento del suo corpo. Jack fece ancora qualche passo prima di fare un grande balzo e colpire con un calcio una guardia in faccia. Atterrò su quattro zampe, afferrando il bastone caduto dalla guardia stesa, poi lo fece roteare e ne colpì un'altra sulla schiena e poi sui fianchi, poi una volta a terra lo elettrizzò. Alle sue spalle un'altra guardia stava per colpirlo alla schiena proprio dove c'era la Mousina, ma Jack fece un altro salto e con una capriola all'indietro atterrò in piedi dietro la guardia, afferrò il collo dell'alieno nell'unico punto libero sotto il casco di protezione affondando le unghie affilate, che erano veri e propri artigli. Strinse ancora più forte la presa poi con una ginocchiata nel bel mezzo della schiena lo stese.
Isaky pensava impressionata: "Jack si è mosso agilmente nonostante avesse me, come peso, sulle spalle. È straordinario."
Il ragazzo-lupo, tuttavia, non si perse in convenevoli, e ripartì a correre più velocemente che poteva fino a raggiungere la sala di controllo. Era vuota, fortunatamente, e i due si chiusero dentro.
«Tocca a te» le disse lui facendola scendere dalle spalle.
«Sono pronta!»
Senza aggiungere altre parole iniziò a manomettere ogni singolo angolo dell'intera struttura. Aprì tutti i portelloni degli hangar, sganciò dei ganci di sicurezza ogni singola navicella, a partire da quelle della X. Nello stesso momento disattivò ogni tipo di arma automatica.
All'interno degli hangar, le navicelle decollavano e le guardie erano sempre di meno, cadevano sotto i colpi dei Ribelli, era stato un attacco molto rapido e nessuno arrivò a soccorrere le poche guardie, perché il messaggio d'aiuto era stato intercettato dall'abilità di Isaky.
Come se non fosse abbastanza, Darren, con un gruppo di Ribelli aveva intenzione di lasciare un altro segno nella storia dimostrando la loro forza.
Non era nello stile dei Ribelli compiere del vandalismo, ma dovevano lanciare un messaggio forte e chiaro, e cioè una firma. L'evasione dalla Fortress Prison e il rapimento delle navicelle sarebbe stato coperto da falsità e la verità non sarebbe arrivata a galla, ma loro dovevano farla sapere, per questo motivo l'hanno firmato. Era grossolana e non era nemmeno bellissima, ma dopotutto serviva al suo scopo, con un laser armato su una navicella un alieno scrisse a caratteri cubitali: "POTETE DISTRUGGERE LA SPACEX-197, MA NON RIUSCIRETE A ESTINGUERE I RIBELLI DELLA X".
Inoltre altri tecnici resero virale in tutto l'universo quello che era accaduto ai Ribelli e come avevano risposto all'associazione con forza e coraggio proiettando la scritta ovunque.
STAI LEGGENDO
I Ribelli della X [IN REVISIONE]
Science Fiction"Perché non ti arrendi? Per cosa combatti?" Per rispondere non è sufficiente avere chiaro in mente un obiettivo, bisogna scavare nel profondo di noi stessi, accettare tutte le nostre parti, tutti i nostri pregi e tutti i nostri difetti e riuscire a...