Capitolo 20

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La grande battaglia finale era iniziata, Khantrey era stato preso totalmente e quella era solamente un tentativo disperato da parte del generale Vytron e degli ex governatori di far tacere i Ribelli una volta per sempre, con l'aiuto di pochi fedeli.
Molte flotte e navicelle si scontravano l'una contro l'altra volando nello spazio libero tra sparatorie di fuoco senza esclusione di colpi. Svoltavano a destra e a sinistra, e poi giro della morte per colpirsi a vicenda. Sotto di loro il grande pianeta dei Blood-Gobblers si estendeva.
Darren comandava tutto dalla X, era al posto di suo padre. Si sentiva strano. Era nello stesso punto dove un tempo suo padre dirigeva le battaglie, anche se sulla sua vecchia X, dove l'aveva lasciato. Il Capitano appoggiò le mani sui comandi, questa volta la guerra sarebbe finita, ma l'esito sarebbe stato diverso dall'ultimo, ne era più che convinto. Questa volta sarebbe stata la loro vittoria e la sconfitta definitiva dell'Associazione. Dentro di sé sentiva le parole di Drako riecheggiare: "Darren, sta attento."
Un sorriso sereno gli spuntò sul viso, quelle parole non erano più dolorose, anzi gli riscaldavano il cuore, perché finalmente l'aveva accettato. Gli sarebbe mancato per sempre e il dolore sarebbe rimasto vivo, ma nel profondo del suo cuore si era finalmente formata la cicatrice. Oltre ad aver accettato tutto quello che era successo, era anche riuscito ad agire e porvi rimedio: lo aveva vendicato e lo stava ancora facendo, ma soprattutto stava rendendo concreto il desiderio di libertà di suo padre. Sul suo volto comparve quel ghigno maledetto e si rispose a bassa voce: «Quando mai non lo sono stato?»
Poi alzò gli occhi sulla battaglia, mentre pilotava manualmente la X, immaginava che le sue mani fossero guidate da quelle sicure del padre, come se lo stesse aiutando ancora. L'astronave virò, poi ordinò con voce autoritaria gli attacchi.
«Fuoco!»
I cannoni laterali della X partirono all'unisono colpendo lo scudo di un'ammiraglia fino a romperlo, nel mentre, diverse navicelle prendevano il volo concentrando il fuoco tutto in un unico punto dell'astronave nemica.
«Via libera ai bombardieri! Piloti indietro!»
Immediatamente l'ordine fu eseguito, i piloti delle navicelle d'attacco più veloci si spostarono, mentre le astronavi più pesanti contenenti bombe ed esplosivi fecero il loro ingresso sganciando il contenuto su una delle cinque ammiraglie, poi si allontanarono in fretta da lì. Qualche secondo dopo, un'ala e il motore dell'astronave esplosero. Il fuoco che distruggeva tutto si rifletteva negli occhi di Darren facendoli sembrare quasi rossi, anziché verdi.
"Per voi è finita!" pensava stringendo i comandi. "Non mi scapperete come al Palazzo della Corte Rights. Non riuscirete a risorgere come abbiamo fatto noi, non ne avete la forza."

Dal pianeta di Exterminator, Hope e tutti gli evasi alzarono lo sguardo al cielo sentendo un potente boato e osservarono le fiamme divampare, poi pezzi di astronave e infine la struttura principale dell'ASAPU cadere a terra, fino a schiantarsi oltre il deserto.
Hope scuoteva la testa confusa. «Cosa sta accadendo lassù?»
Rubodor si grattava il cranio con due tentacoli disorientato. «Non ne ho la più pallida idea.»
Ma poi la voce di un alieno si alzò tra tutti, era un Elecde molto minuto, occhi arancioni con le placche sulla schiena incrinate, un corno gli si era rotto, aveva detto di chiamarsi Biuck, fissava gli schermi e parlava velocemente balbettando: «G-gli s-schermi i-indicano a-astronavi A-A-AS...»
«ASAPU, di nuovo loro! Ci mancavano!» terminò Hope al posto suo. «Ma che ci fa qui l'ASAPU? Sicuramente non è qui per salvarci. Dev'esserci qualche altra ragione. E se...»
La ragazza ragionava a voce alta, poi guardò l'Elecde dritto negli occhi e domandò: «Riusciamo a capire chi altro c'è?»
«N-negativo» rispose quell'alieno. «A-apparecchiatura t-troppo v-vecchia e d-danneggiata. S-sono t-troppo l-lontani.»
Un colpo fece cadere gli evasi a terra.
«Ci sparano!» urlò Rubodor.
«A-alcune a-astronavi B-Blood-Gobblers s-si s-stanno a-alzando i-in v-volo v-verso l-la b-battaglia» aggiunse Biuck osservando gli schermi.
«Quindi lassù abbiamo l'ASAPU che sta attaccando direttamente. I Blood-Gobblers che ne erano ignari quanti noi e stanno rispondendo. Manca solamente...» continuava a meditare Hope ad alta voce. Ma poi gli occhi le si spalancarono di colpo, mentre diceva d'istinto: «Che sia davvero possibile? I Ribelli! Mancano solo loro all'appello quindi devono essere per forza qui! Darren è qui!»
Neyhla la guardava con gioia stringendosi le mani davanti al corpo ed esultando come una bambina. «Ci salveranno! Verranno a salvarci, non ci sono dubbi!»
Hope scosse la testa agitata, era in fermento, doveva ragionare. Si portò una mano alla fronte, all'improvviso aveva un forte mal di testa. «No, non possiamo restare qui e aspettare che loro arrivino.»
Intorno a lei tutti gli evasi esultavano con fischi e applausi, i Ribelli li avrebbero salvati di certo, non c'era nulla che potesse andare storto a quel punto.
«Questa non è una favola per bambini, non esiste il principe azzurro» si disse Hope sottovoce.
Alzò la testa di scatto e battendo le mani e gridando richiamò l'attenzione di tutti. «Silenzio! Non possiamo aspettare che semplicemente vengano a salvarci! Dobbiamo aiutarli o non riusciremo mai a uscire da questa situazione. Dobbiamo trovare il modo di raggiungerli.»
«Come?» domandò scettica Kelly.
«Non c'è altra soluzione.»
Hope si guardò intorno cercando di pensare a una via di uscita, mentre il cannone dei Blood-Gobblers sparava un altro colpo verso di loro che li fece tremare, ma almeno lo scudo reggeva ancora, per il momento.

I Ribelli della X        [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora