Capitolo 39

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LUKE'S POV

Non può essere vero!

È tutta colpa mia! Ho detto io ad Alex di uscire, di trovarsi con le sue amiche e adesso è in ospedale, non so in che condizioni, se sta bene o se è ancora viva.

Cazzo! Io e le mie idee di merda!

Corro per le strade di Los Angeles cercando di arrivare il prima possibile alla struttura dove hanno portato mia moglie, mentre lacrime su lacrime scendono come una cascata dai miei occhi velati di dolore e rimorso.

La mia vista è appannata dalle gocce d'acqua salata che non sono uscite, provocandomi un bruciore alle mie iridi diventate scure, ma al quale non ci faccio caso perché l'unico pensiero nella mia mente, in questo momento, è Alex.

Le persone che camminano tranquille per strada mi guardano con occhi turbati e arrabbiati quando mi capita di spingerne qualcuna, ma io non me ne preoccupo minimamente.

Dopo venti minuti di corsa incessante, arrivo al pronto soccorso dell'ospedale indicatomi da Tommy, al quale glielo aveva riferito Amy.

"Sto cercando Alex Hemmings, è stata investita" fermo, con le guance tutte rosse dalle righe lasciate dalle lacrime che sono scese dai miei occhi, la prima infermiera che trovo.

"Quella povera ragazza" abbassa la testa la donna che tiene in mano una cartella clinica e con la divisa azzurra e il cartellino col nome attaccato ad essa.

"Vuole dire che.." non riesco a finire la frase che un singhiozzo esce involontario dalla mia bocca provocandomi il respiro corto e la perdita di una serie di battiti del mio, ormai distrutto, cuore.

"No, non è morta ma è in gravi condizioni. Lei è?" quelle parole mi sollevano ma non molto sapendo che la sua vita è appesa ad un filo.

Tutto per colpa mia.

"Il marito" rispondo con un tono di voce come quello di un bambino quando sa di aver fatto qualcosa di sbagliato e si sente in colpa.

"Oh, sua moglie la stanno operando in questo momento, ma può accomodarsi in sala d'attesa. C'erano anche altre due ragazze insieme a lei. Sono sedute là" mi indica la direzione e io ringrazio la signora per poi correre verso Amy e Sarah.

Le loro guance sono solcate dalle lacrime che cadono incessanti, dai loro occhi, e, che alla mia vista, aumentano.

"Luke" Amy si alza e mi abbraccia forte. Ricambio perché è proprio quello di cui adesso ho bisogno. Di un abbraccio e di Alex.

Lei è fondamentale per la mia vita. Non posso immaginare di invecchiare senza la donna che più amo al mio fianco.

Lei è il mio tutto.

La mia ancora, la mia salvezza, la mia aria, il mio ossigeno.

Io senza lei, non esisto.

"Sarah" riconosco la voce di Calum, lontano alle mie spalle.

Ashton, Michael e Calum hanno il fiatone come me fino a qualche minuto fa.
Credo mi abbiano seguito, anche loro correndo, dopo che Tommy gli ha dato la notizia.

Il ragazzo dai lineamenti asiatici si avvicina a sua moglie e la stringe forte a sé mentre le accarezza dolcemente la pancia e le lascia un bacio tra i capelli.

"Hanno detto qualcosa i medici?" chiedo alle due migliori amiche di Alex quando la mia voce riesce ad uscire, quasi come un sussurro, dalla mia bocca facendomi socchiudere così le labbra torturate costantemente dai miei denti.

"No, ci hanno solamente detto che si trovava in grave condizioni e che la portavano in sala operatoria. Che appena qualche infermiera saprà qualcosa ci verranno ad avvisare. Non ci hanno detto a cosa la operavano o se se la caverà e io ho paura. Non voglio perderla" Amy scoppia di nuovo in un pianto disperato mentre viene coccolata da Ashton che cerca di calmarla, ma anche lui non si trova in condizioni migliori.

Abbiamo tutti e sei gli occhi rossi e gonfi e continuiamo a piangere e pregare perché Alex stia bene.

Se da quella cazzo di sala operatoria uscisse il dottore dicendo che hanno fatto il possibile per salvarla ma che Alex non ce l'ha fatta, io mi uccido anche a costo di far soffrire le persone più care che ho, perché io senza di lei non posso stare.

"Sediamoci e lasciamo che i medici facciano il loro meglio per salvare Alex, mentre io ed Ashton andiamo a prendere del caffè alle macchinette. Non sarà d'aiuto ma almeno smetteremo di piangerci addosso che, di certo questo non aiuta la ragazza che in questo momento è distesa sul lettino della sala operatoria" asserisce Michael aspettando che il ricciolo si alzi dalla sedia accanto a quella di Amy.

Facciamo come ci ha suggerito Michael e cerco di consolare Amy, che non ha smesso di piangere neanche per riprendere fiato.

***

"Sono passate otto fottutissime ore e nemmeno un'infermiera ha saputo darci notizie riguardo le condizioni di Alex" ho perso completamente il controllo e la mia testa scoppia da quanto fa male, non ricevendo alcuna notizia su mia moglie. Né buona né cattiva.

"Luke cerca di calmarti, questo vuol dire che almeno è ancora viva." prova a tranquillizzarmi Calum mentre Sarah si è addormentata, da un paio di ore, tra le sue braccia con le guance tutte bagnate.

"Cercare di calmarmi?! Non posso calmarmi perché se adesso si trova dentro a quella sala operatoria è per colpa mia! Cazzo! Solo mia!" urlo e tiro un pugno al muro ingiallito dell'ospedale, svegliando così, involontariamente le due migliori amiche di mie moglie che si erano appisolate perché esauste.

"Cosa stai dicendo?! Non è colpa tua!"

"Si che è colpa mia perché le ho detto io di uscire"

"Ma non potevi sapere che un'auto l'avrebbe investita, perciò non devi addossarti colpe che non hai." conclude, affranto, Ashton.

"Scusate, chi è il signor Hemmings?" domanda una donna anziana, col camicie azzurro come le infermiere, avvicinandosi a noi.

"Sono io" mi faccio avanti cercando di far cessare le lacrime.

"I medici hanno appena finito di operare sua moglie. Sta bene, non è più in pericolo di vita. I dottori anno detto che l'operazione è andata molto bene ma dovrà riposarsi, stare tranquilla per almeno due settimane. Per il momento la teniamo qui, in ospedale, poi vedremo nei giorni successivi e quando dimetterla." quelle parole mi fecero respirare di nuovo.

"A cosa è stata operata?" chiedo dopo che un sorriso da ebete mi si stampò in faccia e le lacrime, questa volta di gioia, cominciarono a scorrere lungo le mie guance, di nuovo.

"Al cuore. Una costola rotta le trafisse l'aorta e hanno dovuto operarla d'urgenza. Un minuto in più e ora io e lei non staremmo avendo questa conversazione ma una molto più dolorosa e triste." finì per parlare ma poi riprese.

"Le sembrerà strano sentirmelo dire, ma è stata molto fortunata. Con quel tipo di incidente, le probabilità che una donna incinta ne esca fuori senza perdere il bambino sono minime, ma sua moglie deve aver avuto un angelo custode che la proteggeva."

Cosa?

Ha detto incinta?

Bambino?

"Si sente bene? Perché è diventato pallido" continua a chiedermi l'infermiera.

"Ha detto che mia moglie aspetta un bambino?"

Wrapped around your finger 2 ~ 5sosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora