Capitolo 42

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Mi giro di profilo per vedere la mia immagine riflessa allo specchio della nostra camera da letto.

Mi è mancata tantissimo Sydney nell'ultimo periodo ed essere nella nostra dolce casa mi sembra quasi un sogno.

Guardando la mia figura in quel vetro lucido, non posso fare a meno di pensare a come sono arrivata fino a qui, nel costruirmi una famiglia con la persona che amo più al mondo e che è il mio idolo e sempre lo sarà.

A come tutto è iniziato, semplicemente con uno sguardo, per poi continuare con un incontro inaspettato.

Si sono susseguiti una serie di avvenimenti che mi hanno fatto maturare molto in fretta, insieme alle mie due migliori amiche, Sarah ed Amy.

Noi tre non avremmo mai immaginato che le nostre vite avrebbero preso questa straordinaria piega, rendendoci delle donne forti e responsabili.

Quando questi pensieri abbandonano la mia mente, ritorno a concentrarmi sulla donna che ho di fronte a me.

I miei occhi vagano per tutto il mio corpo, dalle magre caviglie, salendo lungo le gambe slanciate, fino a soffermarsi sul grande pancione di nove mesi.

Quel pancione che mi ero rassegnata all'idea che potesse crescere ma questo è il segno che non bisogna mai arrendersi davanti agli ostacoli che si incontrano sul proprio cammino se c'è anche un minimo di possibilità e, soprattutto, se c'è speranza.

Le mani appoggiate ai lati della schiena, poco sopra ai fianchi, le porto vicino all'ombelico iniziando ad accarezzare dolcemente, cercando di trasmettere al bambino tutto l'amore che provo nei suoi confronti.

Percorrono tutta la grande superficie, salendo, fino ad arrivare sotto al seno.

Un brivido mi percorre tutta la spina dorsale quando le mie fragili dita percepiscono, sotto la maglia, la cicatrice lasciatami dall'incidente che ho avuto a Los Angeles, circa due anni fa.

Il giorno più brutto e, al tempo stesso, uno dei più belli di tutta la mia vita.

La scollatura, non troppo profonda, dell'indumento che indosso lascia scoperta buona parte di quel taglio.

Non posso evitare di passare e ripassare più volte tutta la lunghezza della cicatrice, senza smettere di guardarla attraverso lo specchio.

Attraverso quella cicatrice i medici mi 'ripararono il cuore' ma in realtà era ancora distrutto in mille pezzi solo che nessuno se ne accorgeva. Soltanto Luke che provava le mie stesse emozioni, i miei stessi dolori, le mie stesse pene dell'inferno.

Ma dopo che ho ricevuto la notizia di aspettare un bambino, solo in quel momento tutti i frammenti si ricomposero.

I mie pensieri vengono interrotti dal rumore della porta bianca della camera, aprirsi e la scena che mi si presenta davanti mi colma il cuore di gioia.

"Guarda chi c'è.. la mamma!" Luke entra con il piccolo Will in braccio e indicandomi, prendendo la sua piccola manina mentre gli parla con una voce tenera, da bambino.

Mi incanto alla vista di quel piccolino in braccio all'uomo che ha il suo stesso colore degli occhi e i miei stessi capelli.

Will è la fotocopia di Luke, solo che al posto di essere biondo, è moro. Ha preso da me il colore dei capelli e anche se ha solo un anno è già cresciuto molto.

"Tesoro!" vado incontro a mio marito e a mio figlio, prendendo quest'ultimo in braccio dopo che Luke me lo porse.

"Attenta amore. Come sta il bambino o la bambina?" mi da un bacio sulle labbra per poi lasciarmene uno anche sul pancione.

Wrapped around your finger 2 ~ 5sosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora