CAPITOLO 14 (PRIMA PARTE)

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DAL DIARIO DI CAN

Guardo Sanem cercando di non farmi notare.
So che anche lei, nonostante la presenza di Yiğit, mi sta guardando.
E non posso fare a meno di sorridere.

È sempre stato così tra noi: sguardi che erano fuoco, quel fuoco che alimentava il nostro amore.

Sono successe molte cose in questi giorni.
Parlare con lei era impossibile così ero deciso più che mai ad andare via per sempre.
Ne parlai con mio padre che capì.
Decisi di rivederla e salutarla per l'ultima volta...
Era intenta a creare i suoi profumi.
Le chiesi di poterne prendere uno e lei annuì con un cenno del capo.
Le domandai se mi avrebbe parlato e lei rispose dicendomi che tra noi non potevano esserci più parole.

<<Addio...>>
Nuovamente quella parola.
Nuovamente quel dolore.
Nuovamente lasciavo la donna che amo più della mia vita per permetterle di vivere la sua di vita.

Salii sulla barca e andai subito in mare aperto.
La sua bandana, che stringevo tra le mani mentre la odoravo, era nuovamente quello che mi restava di lei.
Ma, mentre leggevo alcune pagine del suo libro, mi diressi verso la centralina della barca e gettai un pezzo in mare.
Non potevo andarmene di nuovo.
Non potevo distruggerla di nuovo.
Non potevo andarmene senza averle dimostrato che non ero stato io a bruciare il suo diario.
Non potevo andarmene di nuovo perché non volevo lasciarla anche se forse lei non sarebbe più stata con me...

Vederla felicemente sorpresa di ritrovarci su quel pontile è stata una forte emozione...
Sapere che non parte con Yiğit una grande gioia...

Forse non potrò più avere Sanem al mio fianco per la vita...
Forse non ci sarà mai quel sempre e per sempre che abbiamo sognato...
Ma farò capire a Sanem che io l'amavo, l'amo e amerò sempre e per sempre solo lei...
Che non ho bruciato io il suo diario, non avrei mai potuto farlo perché quel diario per lei era tutto...
E lei era tutto il mondo.
E lo sarà fino al mio ultimo respiro.
Sempre e per sempre solo lei...

L'ho vista prendere delle medicine e poi gettare la bottiglietta in mare...
L'ho raggiunta.
Ma non avevo parole per lei...
Solo tanto dolore...

<<Non è successo nulla senza di te... Un grande nulla...>> riuscii solo a sussurrarle...
<<Non è colpa tua... Starò bene...>> furono le sue poche parole pronunciate alzandosi...
La guardai...
E in quel preciso istante capii...
Il mio cuore è a pezzi...
Ma per lei anche questo ha senso...

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