DAL DIARIO DI CAN
Fermo la barca in alto mare.
Istanbul è lontana ormai.
Asciugo le lacrime che, da quando ho lasciato lei in ospedale, non riesco a fermare.
Mando un messaggio ad Emre.
"Sto partendo Emre... Proteggi la mia Sanem..."Girovago nella piccola cucina in cerca di qualcosa ma non so bene cosa...
Mi verso da bere: un bicchiere, due, tre...
È questo quello che diventerò?
Sarà questa la mia nuova vita?
Non posso nemmeno immaginare di averla ancora, una vita...
La mia vita è rimasta lì, in ospedale, accanto ad un uomo che, dal primo momento che ha posato i suoi occhi sulla mia Sanem, ha firmato la condanna a morte del nostro amore.
E la mia Sanem, nella sua infinita bontà e ingenuità, si è fidata di quest'uomo.
La mia Sanem...
Posso ancora definirla così?
Ma cosa dici Can...
Lei sarà sempre e per sempre la mia Sanem.
Ma io resterò sempre e per sempre il suo Can?
Tante domande senza risposte ma una sola certezza: non potrò mai più amare nessuna che non sia Sanem...Ah Sanem ah...
Dove sei? Cosa fai?
Scaglio il cellulare contro la parete ma finisce su un vecchio libro.
È un diario con le pagine leggermente ingiallite...
Cerco una penna.
Mentre i ricordi mi investono inizio a scrivere...
Guardo Istanbul in lontananza...
Gli occhi pieni di lacrime...
Perché non mi hai creduto Sanem??