Prologo

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"Cara Isabella,
In bocca al lupo per tutto, gare, verifiche, amore, malattia e vita. So che sarà quasi impossibile rivederti, ma impossibile sarà dimenticarti. Come non ricordare i tuoi capelli rosso cioccolato, che non si è ancora capito se sono ricci o lisci o mossi, sono come vogliono quando vogliono, come te. Come scordare i tuoi sorrisi e le tue risate che hanno fatto sorridere anche a me. Come si fa a non ricordarsi di te? Io vorrei potermi ricordare di te, ma se leggerai questa lettera sarà perchè non lo potrò fare.
Ma tu ricordati di me, anche se non sono nulla di speciale, ricordati di me. Grazie per questo periodo in cui... mi hai aiutato, sei stata una delle poche persone a venirmi a trovare qui, quidi forse te ne ricorderai di me, almeno spero.
Ti auguro una vita più fortunata della mia, che sarà breve.
Ti auguro di diventare qualcuno perchè te lo meriti.
Sei la mia migliore amica e... lo resterai per sempre, anche quando non avrò più la voce per raccontartelo e gli occhi per dirtelo.
Ed io la mia migliore amica la amo dal primo giorno in cui l'ho vista.
Grazie.
Davide"

Chiusi la lettera in lacrime, come la prima volta, quando mel'aveva consegnata Lilia, disperata, anche lei... "Davide... anche te... mi manchi" scoppiai a piangere. Quella sera, anche se ormai dalla sua morte era passato molto tempo, rilessi per la cinquantesima volta la lettera. Non l'avevo ancora accettato. Accettato il fatto che lui... non fosse più qui. Mi addormentai con le lacrime e l'amaro in bocca. Avevo paura. Paura che quei suoi auguri non avessero addolcito il destino, sentivo un destino ancora più duro apettarmi. E questa volta placarlo sì che sarebbe stato quasi impossibile.

Ad un passo dagli addiiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora