15. Primo Appuntamento

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Emma

Sono in macchina con Jack, mi sta accompagnando al residence.
Il viaggio trascorre in silenzio, non ci sono parole da aggiungere.
Ho deciso di seguire il consiglio di Sabrina, anche se in cuor mio sapevo già cosa fare.

Jack accosta la macchina davanti all'ingresso del residence, mi aspettavo che la parcheggiasse nei sotterranei, come sempre del resto.

"Max ha detto che devi passare dell'ingresso principale.
Potrebbe aver organizzato una sorta di festa di "Ben tornata", in tuo onore. Ma non dirgli che te l'ho detto se no poi chi lo sente.
Porta la medaglia, la vorranno vedere, le altre valigie lasciale, te le porto su io", disse Jack mentre spegne l'auto.

"Ho lasciato le chiavi del mio appartamento a Max, quindi dovrai aspettare fuori, sicuro di non voler venire alla festa?" Gli domandai con un po' di rammarico.

"Porterò le valigie a casa mia, quando finisce la festa bussa da me cosi ti aiuto a portarle a casa tua. Per quando abbia voglia di venire, non credo sia la cosa giusta da fare".

"Va bene, grazie!" dissi mentre scendo dall'auto.

Aveva ragione, anche se la cosa mi rattristava.

Arrivata davanti alle porte d'ingresso del residence, vidi il personale dello staff in subbuglio. correvano a destra ed a sinistra per finire di sistemare le ultime cose.
Dopo un lungo sospiro, entrai.

Max aveva fatto le cose in grande stile. Nella hall avevano attaccato uno striscione con la scritta
"Finalmente a casa Campionessa", c'erano dei palloncini colorati a formare i 5 cerchi olimpici, sul tavolino c'era una composizione floreale.

Vidi Max venirmi in contro a braccia aperte, mentre tutto il personale dello staff, compresi i proprietari mi applaudivano.
Stavo per piangere dalla commozione.

"Bentonata Campionessa, fatti abbracciare", disse Max.
Ricambio l'abbraccio, per poi ringraziare per la calorosa accoglienza.

Passai le due ore successive a raccontare l'avventura olimpica, fare selfie e divertirmi con quella che era diventata la mia famiglia acquista.

Recuperate le chiavi di casa, mi avviai verso l'ascensore ero esausta, non vedevo l'ora di farmi un bel bagno rilassante e dormire.

Arrivata davanti alla porta di Jack bussai,

"Avanti è aperto",

Entrai e vidi Jack sul divano che stava guardando una partita di Football.

Diedi uno sguardo veloce all'appartamento, prima dei lavori, era uguale al mio, ma adesso Jack, aveva creato un unico locale open-space, che univa sala e cucina.

La cucina non era grandissima, immagino che una persona come lui, non sfutti molto il locale cucina.
Sulla parete di sinistra c'era un enorme TV al plasma circondata da un divano angolare, l'area si completa con un angolo min-bar, decisamente ben rifornito.
Pochi mobili e monocromatici, tipico stile da uomini single.

Stava guardando una vecchia finale di Super Bowl, così chiusi la porta ed andai a sedermi sul mega divano.

"Stai studiando le tecniche della squadra oppure osservi una persona in particolare?" domando mentre prendo posto.

Mi guarda sorpreso

"Chi ti dice che non sto semplicemente guardando una partita di Football?" disse scherzosamente.

"Perché se così fosse, non guarderesti una partita noiosa come questa finita 31 a 9 per la squadra di casa!",

Si portò una mano al cuore con fare scherzoso

"ah che colpo al cuore, mi hai appena spoilerato come finisce la partita..."

Lo fulmino con lo sguardo,

"Oh scusa, quindi quello col numero "14" ed il nome Smith sulla maglia, che sta giocando, è il tuo fratello gemello cattivo, giusto?" chiedo in modo sarcastico

"touchè" disse alzano le mani in segno di resa.

Restiamo in silenzio a guardare il resto della partita. Non so come ci sono finita, ma a metà del primo tempo sono comodamente sdraiata sul divano, con la testa appoggiata sulla spalla di Jack mentre il suo braccio mi stringe la vita e con il pollice disegna cerchi concentrici sul mio fianco.

Mi lascio cullare dal suo respiro regolare e mi godo il calore che emana.

Non volevo addormentarmi, cercai di resistere in tutti i modi, ma poi dovetti cedere e caddi in un sogno profondo.

Mi sveglio' un raggio di sole che entrava dalla finestra. Ci volle qualche secondo per capire che non ero nel mio letto e neppure nel mio appartamento.

Mi ero addormentata sul divano e a quanto pare, non ero l'unica.
Io e Jack eravamo abbracciati l'uno con l'altro.

Aveva la testa poggiata tra i miei capelli, il suo petto appoggiato alla mia schiena e le nostre gambe erano intrecciate assieme.

Restai immobile per qualche minuto, godendomi il momento che mi sembrò perfetto.

Scostai leggermente la testa per cercare di guardarlo in viso.

Brontolo' qualcosa, ma non si sveglio'.
Aveva i capelli arruffati ed il volto rilassanto, sembrava sereno, come non lo avevo mai visto prima.
Era bellissimo, una bellezza naturale.

Senza accorgemene, col dito traccio i suoi lineamenti, partendo dal mento per arrivare allo zigomo. Ancora con occhi chiusi sorride dolcemente.
Borbotta e questa volta apre gli occhi.

Ci mise qualche secondo per mettermi a fuoco, per poi regarlarmi uno dei più bei sorriri che avesse mai fatto.

"Buongiorno" dissi

Lui borbotto' qualcosa di incomprensibile, mentre si mise seduto

"Buongiorno, sono le 10, sono in mega ritardo, ma si è decisamente un buongiorno" disse sereno mentre si stira le braccia.

Mi alzai dal divano, per andare verso la porta. Presi lo zaino ed il trolley.

"Che impegni hai sabato sera? hai qualche gara domenica?" Mi domanda mentre si avvicina.

"Con Marcus abbiamo deciso di fare 2 settimane di scarico, quindi non ho gare domenica. Perché?"

"perfetto allora tieniti libera, mi devi un'appuntamento ed ho tutta l'intenzione di riscuoterlo", disse mentre mi sistemava una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

I nostri sguardi si incrociarono, restammo così per qualche minuto.

"Va bene Jack, ci vediamo sabato". dissi mentre lasciavo il suo appartamento.

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