5. Trails

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Emma

Il tempo è praticamente volato. In questo momento sono seduta sul volo diretto a Omaha per disputare la gara della mia vita.
Non riesco a descrivere le sensazioni che sto provando in questo momento, visto che sono molto contrastanti fra loro, passo dall'essere euforica, determinata pronta a spaccare il mondo, a momenti di sconforto totale, in cui penso di non essere pronta e di aver fatto una emerita cagata!Forse avrei dovuto aspettare, ma purtroppo il tempo non è dalla mia parte.

Non arrivando da una famiglia benestante, non avevo grosse speranze di poter andare al college, se non con una borsa di studio per meriti sportivi.
Così ho potuto avviare la mia "carriera" sportiva, ma finito il college, ho dovuto arruolarmi nell'esercito per poter continuare la mia professione.

Mi hanno concesso un sostentamento economico fino all'anno olimpico, con la clausola che se non fossi riuscita a partecipare alle Olimpiadi, avrei dovuto dimenticare l'atletica ed iniziare a prestare servizio alla nazione.
Adesso capite perché questa gara per me è importantissima!!

Il volo è breve, sono solo 3h, mi rilasso guardando fuori dal finestrino mentre ascolto la mia playlist. E mentre guardo le nuvole bianche sotto di me, mi perdo nel cielo azzurro, a quella vista mi vengono in mente, due spendidi occhi dello stesso colore, quelli di Jack ed un sorriso mi appare in volto.

Dopo la conversazione in ascensore, ci siamo visti poche volte.
Ricordo quando Marcus mi aveva detto che avremmo dovuto anticipare di 30 minuti gli allenamenti alla mattina, in quanto il campo serviva alla squadra di Football.
Marcus ha cercato di concordare una condivisione del campo, in modo da non farmi alzare alle 5.30am, ma per motivi di sicurezza non è stato possibile.

È capitato diverse volte che a fine allenamento lo intravvedevo a bordo campo intento a parlare con i suoi compagni, molto spesso ho avuto la sensazione che mi stesse fissando, ma non volendo dagli peso ho sempre evitato il suo sguardo.

Grazie a Max, ho scoperto che lui e la sua squadra erano stati via per una settimana per qualche raduno specifico. Questo aveva giovano sia ai miei pomeriggi in palestra sia al mio riposo notturno!!

Ma giusto stamattina, mentre ero nella sala relax e stavo aspettavamo Marcus che mi passasse a prendere per andare in aeroporto, me lo sono trovata davanti.

Come di consueto si è seduto davanti a me senza chiedere.

"Buongiorno Emma, il grand giorno è arrivato, pronta?", mi aveva chiesto con un tono tranquillo e sincero.

"Buongiorno Smith, si pronta!" Avevo detto in tono sicuro.
Non lo chiamavo per nome, mi serviva per mantenere una parvenza di distanza. Anche se vedevo i suoi occhi ovunque!! Inoltre avevo percepito che gli dava fastidio, quindi perché privarmi di questa sottile vendetta!!

"Avanti Emma, sei tesa come una corda di violino, si vede lontano un miglio. Vedila così, devi solo correre 3km nel mentre salti 4 ostacoli ed una riviera" dice con tono quasi ironico cercando di farmi rilassare.

"Wow Smith, vedo che hai trovato del tempo per studiare!" Ribatto secca ma sorridendo.

Lui alza le spalle ed abbassa lo sguardo cercando di non far vedere l'imbarazzo,

"Bhe, qualcuno mi ha fatto notare che non sapevo cosa fossero le Siepi, anche se faccio un po' di fatica a capire perché dobbiate saltare in una pozza d'acqua..."

A quella affermazione ero scoppiata a ridere, avevo le lacrime agli occhi. Lui mi guardava stupito, senza capire cosa mi facesse ridere tanto. Stavo per spiegarglielo, ma in quel momento arrivò Marcus.

"Devo andare Smith, ma la prossima volta ti spiegherò cos'è la riviera", avevo risposto mentre raggiungevo Marcus.

Un sorriso furbo si era fatto strada sulle sue labbra
"Un appuntamento con lei signorina Brown non me lo perderei per niente al mondo. Quindi lo metto già in agenda!
In bocca al lupo Brown e vedi di tornare con quel maledettissimo pass" aveva detto quasi con un sussurro, prima di alzarsi ed andarsene.

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