17. Amici...

2.8K 72 0
                                    

Emma

È sabato e mi sto preparando per il primo appuntamento con Jack.

È partito pochi giorni dopo il mio ritorno, aveva un raduno e poi una partita.
L'intera squadra è rientrata ieri sera, ma non ci siamo ancora visti.

Osservo ormai completamente demotivata, una serie di abiti che ho tirato fuori dal mio armadio. Sono normalissimi abiti per uscire la sera, nulla di stravagante o appariscente, in pratica il mio stile.
Uno stile che indossano in poche, e non di certo le donne con cui è uscito Jack.
Li provo e riprovo, non sentendomi mai all'altezza dello stereotipo di donna con il quale è sempre stato visto in giro.
Poi dopo un'ora, stanca e demoralizzata, mi autoconvinco, o per lo meno ci provo, che a lui interessa uscire con me, non col mio vestito.
Quindi opto, per un normalissimo abito che mi cade morbido lungo i fianchi, color petrolio, con gonna sorpa al ginocchio, stivaletto nero e con pochissimo tacco. Capelli sciolti ed un velo di trucco.

Faccio un passo indietro per guardare l'insieme, non mi dispiace.

Proprio in quel momento sento bussare.
Una scarica di adrenalina mi pervade, al solo pensiero di uscire con Jack.

Mi faccio coraggio ed apro la porta.
Quasi smetto di respirare, quando lo vedo in tutta la sua bellezza.

Pantalone semplice blu scuro e camicia azzurra.
Il volto, seppure bellissimo è visibilmente stanco.

"Buonasera Smith", lo saluto con un sorriso semplice,
A sua volta mi sorride, ma non dice nulla, si avvicina e mi bacia. Vorrei perdermi in quel bacio, ma poi dovremmo cambiare i piani della serata.
Quindi ricambio il bacio ma cerco di non far trapelare le mie emozioni.
Lascia le mie labbra, poi mi sussurra

"Sei bellissima e mi sei mancata". Mi stampa un altro bacio sulle labbra.

"Pronta per andare?" Mi chiede sorridendo.

"Si", sussurro con un file di voce.

Ci avviamo assieme all'ascensore.

La serata non è ancora iniziata ed io ho già la testa che gira e le gambe molli.
Sarà una lunghissima serate.

40 minuti dopo, siamo seduti al tavolo di uno dei locali più Cool della città.
ovviamente ci hanno fatto accomodare nel privé e Jack ha chiesto un tavolo in disparte per avere un po' di privacy.

Parliamo tanto e di tantissime cose. Del nostro stile di vita, i nostri sogni, obiettivi, del futuro, della famiglia. Non ha chiesto informazioni su Rosmery, ed io non ho parlato.
Mi trovo veramente bene con lui, indipendentemente dall'attrazione fisica, mi devo ricredere ed ammettere che è un bravo ragazzo, con dei sani valori e principi ben chiari.

Stavo sorseggiando la mia acqua tonica, quando mi sento prendere la mano.

"Andiamo a ballare?" Mi domanda

"eh caschi male Smith, non sono un abile ballerina" Gli rispondo scherzosamente

Ma lui completamente indifferente della mia risposta, si alza e mi trascina in pista.

"Vabbè, tra persone poco abili ci si capisce" dice prima di iniziare a muoversi.

Mi lascio trasportare dalla musica e dai suoi movimenti, si intervallano canzoni veloci con canzoni più lente, balliamo vicinissimi con una affinità straordinaria.
Ho i piedi doloranti ed il fiatone, quando decidiamo di tornare al tavolo.

Nonostante siamo nel privé, ogni tanto Jack viene fermato per fare qualche foto o autografo.

Una volta seduti gli chiedo
"Non ti manca l'anonimato?"
lui mi guarda confuso, così proseguo

"intendo se non ti manca vivere normalmente, senza aver sempre qualcuno pronto a fotografare frammenti della tua vita e spiattellarli sui social?!"

"Cosa dovrebbe mancarmi?" chiese serio

"Cose tipo, fare shopping in un centro commerciale, mangiare un gelato, fare una passeggiata in spiaggia... cose di questo tipo. Non ti pesa che ogni cosa che fai sia soggetta a giudizio? un posto dove poter essere semplicemente Jack Smith" domandai serenamente.

Riflette' parecchio prima di rispondere,
"se mi avessi fatto questa domanda circa 6 mesi fa, ti avrei risposto che lo stare al centro delle attenzioni mediatiche era la mia vita.
La maggior parte delle persone venivano da me perché sono famoso e la maggior parte delle interazioni erano basate proprio su questo. Loro mi facevano sentire importante, ed io facevo sentire importanti loro" fece una breve pausa, poi riprese

"Adesso però qualcosa è cambiato. Ho scoperto che ci sono persone la cui fiducia va guadagnata, a loro non importa chi sei, se fai una stronzata te lo dicono, a loro interessa davvero come mi sento, questo per me è un mondo nuovo"

"Sono Amici, è questa la parola che stai cercando" Gli sorrido dolcemente.

"Già amici", ripete lui guardandomi dritto negli occhiali.

Poi mi resi conto di quello che era appena successo, avevo detto a Jack, che potevamo essere amici,《Brava Emma, già che c'eri potevi darli un calcio nelle palle, probabilmente gli avrebbe fatto meno male》pensai.

Neanche il tempo di formulare il pensiero, quando Jack mi propose di andare a casa.

Aveva uno sguardo cupo, pensieroso, sicuramente lo avevo ferito.
Il viaggio verso casa fu silenzioso.

Eravamo in attesa dell'ascensore quando provai ad abbozzare delle scuse
"Jack, mi dispia." non riuscì a finire la frase, in quel momento le porte dell'ascensore si aprirono, Jack mi fece ruotare il polso e mi spinse contro la parete dell'ascensore.

Borbotto' un "Fanculo", a sé stesso.
Poi inizio' a baciarmi con passione, la sua lingua danzava nella mia bocca.
Il suo corpo tonico premeva il mio contro la parete, le sue mani avevo inizia ad esplorare ogni cm del mio corpo.
Iniziò a bacialermi il collo e con voce roca sussurro

"Dimmi di fermarmi Emma, dimmi che non è quello che vuoi, ma dimmelo adesso, perché sto per perdere completamente il controllo..."

Avevo il viso arrosato ed il fiato corto, una sensazione di lussuria si  impadroni' di me, sentivo il basso ventre pulsare, no non volevo assolutamente che Jack si fermasse.

La risposta usci come una supplica
"Perdi il controllo Jack"

Un Amore A Cinque CerchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora