29. Tutto Sbagliato

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Emma

Sono in camera di Jack.
Grazie ai suoi genitori sono riuscita ad entrare ed ho il permesso di passare qui la notte.
Il personale di reparto è stato così gentile da procurarmi una poltrona su cui passare la notte. Anche se di dormire non se ne parla.

Dopo aver conosciuto il Sig. Smith che mi ha degnano solo di una stretta di mano, ho dovuto insistere con Elena per poter restare.
Loro avevano fatto un lungo viaggio, era giusto che andassero in hotel a riposare, Jack era fuori pericolo, i medici lo avrebbero svegliato domani, non c'era ragione di restare in ospedale.
Ma io non me la sono sentita di andare a casa, non volevo lasciarlo, così ho insistito ed il Sig. Smith mi ha autorizzato.

La stanza è illuminata solo dal monitor di Jack, ed il silenzio è intervallato dal beep regolare del suo cuore.

Fisso il profilo dell'uomo che amo, il suo volto e' rilassato.
Ma in testa mi rimbombano le parole di sua madre

"non potra' giocare mai più"

rabbrividisco solo al pensiero.
Non posso evitare di chiedermi come reagirà Jack, per lui il Football era vita, vivava per giocare, adesso avrebbe trovato nuovi obiettivi?

In passato mi aveva confidato che a fine carriera gli sarebbe piaciuto allenare, ma si parlava tra una decina di anni.
Mi chiedo se sarò abbastanza forte per poterlo aiutare.

Mi alzo dalla poltrona per sgranchire le gambe, dalla finestra si vede il parcheggio dell'Ospedale, si intravvedono i minivan delle emittenti televisive che campeggiano in attesa del bollettino medico di Jack.

Mi domando se la notizia che non potrà più giocare sia già trapelata oppure sarà come un fulmine a ciel sereno anche per loro.

Prendo il mio cellulare, che avevo messo in modalità aerea non appena arrivata in ospedale, ripristino la connessione e chiamo l'unica persona con cui posso sfogarmi.

Nonostante siamo le 2 di notte, Eve risponde al secondo squillo

"Ehy Ciao, allora ci sono novità?" Chiede Eve con tono dolce

"No, non molte, è in coma farmacologico, domani lo svegliano. L'operazione è andata bene..." mi fermo un attimo, sono indecisa se dirle del ginocchio.
Ma Eve mi anticipa

"Al TG hanno detto che ha subito un brutto infortunio al ginocchio, durante l'ultimo bollettino il medico non si è sbilanciato, ma girano voci che sia un danno serio"
sospiro prima di rispondere

"E' grave Eve" non devo aggiungere altro, perché lei capisce al volo.

"Mi spiace Emma, ma sono sicura che assieme lo supererete....So' che questo è il momento meno opportuno e che hai altri problemi, ma almeno sarai preparata quando uscirai da lì."
Il suo tono si è fatto serio

"Cos'è successo ancora?" Chiedo quasi esasperata

"Emma quando sei corsa da Jack, non solo hai invaso il campo, ma hai colpito due guardie della sicurezza. Il tutto in mondo visione!!
Lasciando perdere i giornalisti che stanno scavando per sapere di più sulla vostra storia.
Mi ha chiamato Marcus, era molto preoccupato,l'esercito vuoi parlare con te!" Mi si ferma il respiro a quelle parole.

"Emma non ci pensare per adesso, probabilmente rischi solo un richiamo formale e ti avranno convocata perché vorranno la tua versione dei fatti.
Eri sotto shock, capiranno" ma la voce di Eve arriva ovattatata, la mia mente è lontana.

"Va bene Eve, ora devo andare Buonanotte" farfuglio mentre riattacco. Non prestando attenzione alla voce di Eve.

spengo nuovamente il telefono, adesso ho bisogno di stare da sola, ho un sacco di pensieri per la testa, la salute di Jack, l'infortunio, la mia carriera, il richiamo formale.

Ieri ero la donna più felice del mondo, ed adesso sono una persona distrutta! Sto perdendo tutto, oppure l'ho già perso.
sono frustrata, mi risiedo sulla poltrona, la testa rimbomba e le lacrime iniziano a scendere senza possibilità di fermarle.
Finite le lacrime di addormento con la testa china sul letto di Jack.

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