cap. 10

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Quando Abe quella notte fonda, scese le scale, non si sorprese di vedere la luce accesa della cucina, sapendo fin da subito chi non riusciva a prendere sonno quella notte.
Appoggiato sul piano della cucina, seduto su una delle sedie bianche e girevoli, le sue preferite, Sangio guardava dritto davanti a sé con sguardo perso, la sua mano sinistra intenta a tenere una bottiglia di birra aperta , ma con tutto il liquido ancora dentro.
" Non riesci a dormire?" Domandò Abe prendendo una sedia e sedendosi di fronte a lui.
Sangio lo guardò negando con lo sguardo.
Sicuramente se fosse stato qualcun' altro se ne sarebbe andato via...eppure era Abe e aveva bisogno di parlare con qualcuno
" Troppi pensieri in testa ?
Stai tranquillo riusciranno a capire chi vi ha aggredito.
La polizia è sulle sue tracce " Sussurrò Abe notando con una certa malinconia il graffio sulla guancia di suo fratello che stonava con la delicatezza del suo viso.

Erano ritornati da poco dall'ospedale...alla fine e fortunatamente la ferita di Giulia non era grave e solo quando la ragazza si era alzata, volendo anche lei ritornare a casa, Sangio si era tranquillizzato, ritornando a sorridere solo quando la ragazza gli lasciò un delicato bacio sulla guancia.

" Non è questo il problema
Oddio sono preoccupato perché la polizia non penso che riuscirà a risolvere nulla.
Sono preoccupato per Giulia " e Abe non poté non dargli torto.
..." Ma non è per questo che non riesco a dormire. " sussurrò lui, mentre i suoi occhi cadevano involontariamente sulla bottiglia di birra
" Con quella non risolverai nulla Sangio " disse fraternamente Abe
" Non l'ho nemmeno aperta. " Sussurrò Sangio titubante se esporre i suoi pensieri al fratello maggiore.
" Avrei voluto bere, ma ho pensato a lei, alla sua voce che mi dice che non mi fa bene.
E l'ho lasciata lì, intatta "  iniziò Sangio sorridendo immaginandosi  la ragazza che con sguardo di rimprovero ma dolce al tempo stesso gli toglieva la bottiglia da davanti, ricordandogli, come aveva fatto poco prima il fratello, che l'alcol non avrebbe mai risolto i suoi problemi.
" Molto saggia questa persona....
E dimmi è lei che tiene impegnato i tuoi pensieri tanto da non lasciarti  dormire ?" Domandò Abe con uno strano sorriso sul volto.
" Mhm mhm" mugugnò Sangio toccandosi i capelli imbarazzato.
" Me ne vuoi parlare ?" Domandò Abe cercando di fare sfogare il fratello, sorridendo quando vide le sue guance tingersi di rosso.
" Va bene ma facciamo a modo mio " rispose Sangio sistemandosi meglio nella  sedia e guardando oltre la finestra, come se sopra il vetro riuscisse a vedere il riflesso della ragazza.
" Continua ad essere tra i miei pensieri.
Volevo dormire? e invece no....la penso.
Volevo bere ? E invece no ...perché il suo volto, le sue parole, tutto continua a rimanere fisso nella mia mente nei miei pensieri. " Iniziò Sangio sotto lo sguardo attento e curioso di Abe
" E non riesco a smettere di pensare alle sue labbra.
Oggi ci siamo baciati e ti giuro... è qualcosa di impossibile.
È Qualcosa di troppo bello averla stretta tra le proprie braccia, baciarla. "
" Come si chiama ?" Domandò Abe quando Sangio smise di parlare per pochi secondi.
" O facciamo a modo mio o non ti dico niente " gli rispose il ricciolino minaccioso mentre il fratello maggiore lo guardava con segno di resa.

"Anche perché non hai bisogno di fare nomi fratellino....ce lo hai scritto in faccia il suo nome " pensò Abe sorridendo quando vide un sorriso incurvare le labbra di Sangio.

" Ma è sbagliato." Ultimò Sangio guardandolo negli occhi
" Perché ?" Domandò stranito Abe, sorseggiando un po' di succo che nel frattempo aveva preso dal frigo.
" Perché è solo una mia amica...perché è sbagliato.
Magari nemmeno lo voleva questo bacio...
" Lei che ha fatto ?" Domandò Abe cercando di non ridacchiare nel vedere Sangio così spaesato e innamorato.
" Ma che posso sapere cosa pensava in quel momento..." Rispose Sangio un po' confuso.
" Zuccone che non sei altro..non ti ho detto cosa pensava...ti ho detto cosa ha fatto ".
" Ha...ha ricambiato il bacio " sussurrò Sangio sorridendo, toccandosi il punto del labbro dove riusciva ancora a sentire il sapore della ragazza
" È bella questa ragazza ?" Domandò Abe dopo aver sorriso vittorioso alla risposta del fratello.
" È bella ?
È bellissima...di una bellezza incantevole.
Disarmante
Non riesco mai a staccarle gli occhi di dosso.
Riesco a sentire sempre il suo profumo, la sua risata.
E non riesco a non pensare a lei... è un pensiero fisso.
E sto bene, solo a un suo pensiero, solo nel sentire il suo nome.
È una bomba.
Dovresti vederla ballare.
Non riesci a staccarle gli occhi di dosso.
È magnetica...ha un viso, un'espressione, una bellezza, un fisico che non passa di certo inosservato."
" Te la sei mai immaginata in situazioni un po' più piccanti ?"
Sangio non rispose, ma dalle sue guance rosse il fratello capì che la risposta fosse affermativa.
" Beh Sangio sei un uomo ormai.
Anche un bell'uomo e da come hai parlato di questa ragazza si vede che sei innamorato perso" Sangio alzò la testa di scatto a quelle parole
" Io ? Innamorato  ?
Ma quando mai....
Chi è innamorato inizia a fare cazzate...." Sussurrò Sangio riflettendo più tra sé e sé che ad alta voce
" Le cazzate arriveranno.
Nell"amore ci sono 3 fasi....la terza ed ultima è quella dell'innamoramento.
Quando ti renderai conto che non puoi più essere felice senza di lei.
Quando ti renderai conto che la tua gioia dipende da lei.
Che la sua felicità viene prima della tua.
Che lei diventa la tua persona, il tuo pensiero fisso.
Quando non potrai più farne a meno.
Perché ti senti incompleto senza di lei...sappi che sei innamorato e nella merda...perché non puoi più scappare via. "  Abe si alzò, dirigendosi verso la porta ma proprio prima di andare via si girò verso di lui.
" Giulia si merita tutto ciò che hai detto su di lei.... è veramente come l'hai descritta tu."
" Cos...? Chi ti ha detto che è Giulia...vedi che non è lei...." Sangio sbuffò guardando negli occhi Abe che se la rideva pensando a quando il fratello non riuscisse a dire le bugie.
" È così tremenda questa fase 3 ?" Domandò lui al fratello maggiore che sorrise, guardando Sangio  sconsolato, capendo, ormai,  che sarebbe stato inutile continuare a negare qualcosa di troppo evidente
" È complicata, difficile...ma quando la raggiungi è bellissima.
Ti senti finalmente e veramente felice ".

Quella sera Sangio si trovava fuori casa di Giulia.
Era da tutta la serata che la cercava ma non era riuscito a incontrarla.
Non le rispondeva nemmeno al telefono e questo lo fece leggermente preoccupare soprattutto quando bussando alla porta non gli rispose nessuno. 

" Dove potrebbe essere....
Eccola " Sangio prese la chiave di riserva di casa Stabile da sotto una pianta curata con particolare attenzione da Susi.
Giulia glielo aveva detto fin da quando erano adolescenti che la chiave di riserva la nascondevano sotto la pianta.
Quante volte Sangio e Deddy erano entrati di nascosto o quando volte Giulia era ritornata a casa di nascosto dai genitori per l'orario troppo tardi.
Quando Sangio entrò a casa Stabile però non vide nessuno.
Era tutto silenzioso, un deserto.
Entrando in cucina però capì subito il motivo di tutto quel strano silenzio .
Sul tavolo della cucina infatti Susi e Carlito avevano lasciato un post It.
" Giulie noi siamo ad un'importanza cena di lavoro.
Appena finisci raggiungici ".

Sangio amava i signori Stabile eppure c'erano delle volte in cui non li capiva proprio.
Dopo tutto ciò che le era successo e un'estenuante giornata a danza l'unica cosa che avrebbe voluto fare Giulia era passare del tempo con i suoi genitori ma non c'erano.
Salendo le scale però, Sangio trovò vuota anche la camera di Giulia.
Stava per tornare indietro pensando che magari la ragazza alla fine aveva deciso di andare con i genitori, quando ad un tratto sentì un piccolo sussulto.
Si guardò attorno meglio, osservando la porta del balcone semi aperta.

" Razza di disgraziata che non sei altro che ci fai qui ?" Domandò subito lui correndo verso Giulia che era rimasta rannicchiata in un angolo del balcone, completamente zuppa, a causa delle forti piogge che si erano abbattute quella sera e quel pomeriggio.
" Avrai la febbre...entriamo " Giulia non gli rispose ma tranquillamente si fece trasportare in braccio da Sangio che la adagiò poi sul suo letto.
" Sei completamente zuppa...." Iniziò lui, accarezzandole il viso e scostandole una ciocca di capelli.
" Mettiti un pigiama e qualcosa di caldo.
Scendo e preparo le tisane per entrambi va bene ?" Concluse lui prima di scendere giù in cucina, dopo aver ricevuto un lieve accenno da parte della ragazza.

Ormai conosceva ogni angolo della casa Stabile per quanto tempo ci aveva passato.
Aprendo uno sportello alto della cucina, prese gli infusi per la tisana, mentre l'acqua ribolliva dentro la pentola.
5 minuti dopo, con le tisane calde, sul tavolo, Sangio la senti scendere giù dalle scale.
E alzando lo sguardo verso di lei pensò di non aver mai visto qualcosa di più bello e tenero.
Giulia indossava uno di quei pigiamone  giganti, 3 taglie più grandi di lei, che la rendevano ancora più piccola, con un braccio si trascinava una coperta, con l'altro teneva stretto al suo petto Marius il suo peluche preferito, quello che da piccola le avevano regalato Sangio e Deddy.
Era semplicemente bellissima e Sangio avrebbe passato tutta la notte a coccolarla e riscaldarla.

"Che ci facevi là fuori sotto la pioggia ?" Domandò lui facendo appoggiare la testa di Giulia sul suo petto e portando la coperta a coprire entrambi seduti sul divano.
" I miei genitori non mi vogliono bene..." Sussurrò soltanto lei stringendosi ancora di più contro il petto del ragazzo che iniziò ad accarezzarle la testa.
..." Non mi chiedono mai  come va a danza e ora che volevo stare con loro non ci sono" ultimò Giulia rilassandosi contro le coccole del ragazzo.
" Ti vogliono un mondo di bene Giulia.
Ti amano tanto davvero.
Magari saranno solo impegnati in questo periodo", sospirò lui imiziando ad attorcigliare i suoi capelli tra le sue dita .
" Sei così morbido Sangio.
Sei così caldo.
Starei sempre con te.
Sto sempre bene quando sto con te" Sangio perse un battito quando la senti pronunciare quelle parole sentendola rilassarsi sempre di più contro il suo corpo.
" Non sai quanto sto bene io quanto sto con te....
Dio mio Giulia sei così bella....
Vorrei stringerti, coccolarti così forte sempre.
Vorrei baciarti sempre " Sangio chiuse gli occhi pronto a qualche sfuriata o schiaffo, pauroso di sentire o vedere semplicemente l'espressione di Giulia
Ma li riaprì quando non ottenne nessuna risposta.
Abbassò lo sguardo notando come Giulia dormiva beata tra le sue braccia e fortunatamente non aveva sentito nulla.

E allora perché si sentiva così vuoto ?
Così incompleto ?

"Maledetta fase tre "  pensò mentre anche lui appoggiando la sua testa sopra quella di Giulia e abbracciandola ancora più forte, per sentire il suo calore, cadde tra le braccia di Morfeo.

°E se mi guardi così °Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora