Quasi come se fosse un richiamo, il ragazzo dai capelli platino si voltò verso la ragazza che più gli era mancata in quei mesi di mistero e silenzio.
Erano tante le persone presenti in quel posto ma in quel momento era riuscito a distinguere i suoi occhi tra la folla, come spesso capitava.
Fece affidamento al suo istinto, che quando si trattava di lei non sbagliava mai.
Non appena si voltò si maledì, mentalmente, per averlo fatto.La scena che gli si presentò davanti, non solo lo lasciò esterrefatto ma gli procurò un dolore lancinante al petto tant'è che dovette portare una mano proprio su di esso, sperando che smettesse presto di fargli male.
È questo che si prova quando hai la prova concreta di aver perso l'unica persona di cui ti è sempre importato?
Si domandò per un'attimo lasciando cadere il suo sguardo nel vuoto più assoluto.Purtroppo sapeva che anche se non avesse visto quella scena avrebbe dovuto rinunciare a lei comunque, avendo già un destino segnato.
Era fermamente convinto che quando la ragazza avrebbe scoperto uno dei suoi segreti, l'avrebbe ripudiato, maledendo il giorno in cui si erano conosciuti.
Doveva andare così, continuava a ripetersi per autoconvincersi che così doveva andare la loro "storia".
Solo se si sarebbe fatto odiare, la ragazza si sarebbe allontanata e automaticamente sarebbe stata al sicuro.
Draco
Immediatamente il mio sguardo si posò sulle loro mani, intrecciate, strette, ben salde.Un misto di rabbia e delusione iniziò, in modo lento, a farsi spazio dentro di me facendomi, probabilmente, assumere un'espressione al quanto schifata.
Quando si rese conto della mia presenza, quasi come se il tocco del ragazzo al suo fianco scotasse, lasciò rapidamente la sua mano lasciandola ricadere a penzoloni lungo il suo fianco.Mi guardò sorpresa, quasi come sperasse che non fossi un sogno lucido e che mi trovassi per davvero davanti ai suoi occhi.
Sussurrò in modo incerto il mio nome, lasciandolo fluttuare nell'aria che ci circondava.Sapevo cosa mi aspettava.
Sapevo a quante domande avrei dovuto trovare risposta senza lasciare il sospetto di qualcosa.
Nonostante la scena a cui avevo assistito pochi attimi prima, ero felice di averla rivista dopo quei mesi bui e angoscianti che avevo passato.
Speravo vivamente che anche lei provasse sollievo e piacere nel vedermi.<<Si può sapere dove cazzo sei stato? e perché non ci hai detto che andavi via?>> Esordì Pansy, l'unica che fece un passo in avanti per potersi avvicinare.
Alzai di poco gli angoli della bocca lasciando fuoriuscire l'aria dalle narici del mio naso per poi posare lo sguardo su di lei.
<<Ogni cosa a tempo debito Parkinson, è stato un lungo viaggio, preferirei parlare di ciò più tardi>> Dissi con distacco prima di raccogliere i miei bagagli e dirigermi verso l'entrata del castello.Sentii i loro sguardi bruciare sulle spalle e le voci nelle loro teste che continuavano a fare domande a cui solo io potevo dar risposta.
Potevo affermare di non sentirmi più lo stesso, un macigno grosso premeva sulla mia schiena costringendomi a camminare piegato in avanti ed a farmi sentire oppresso come un uccello chiuso in gabbia.
Più tardi, nel tardo pomeriggio, mi trovavo ancora rinchiusa nella mia stanza.
Continuavo a disfare i miei bagagli, piegando il tutto con curanza e precisione, proprio come mi aveva insegnato mia madre da bambino.
All'improvviso smisi di farlo, catturato dal rumore della porta che si spalancò rivendo la figura di Blaise.
<<In sala eri molto taciturno, volevo solo sapere come sono andate le cose a casa, Draco>> Mormorò timoroso? chiudendo la porta alle sue spalle.

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𝑙𝑜𝑣𝑖𝑛𝑔 𝑦𝑜𝑢 𝑖𝑠 𝑎 𝑙𝑜𝑠𝑖𝑛𝑔 𝑔𝑎𝑚𝑒?; 𝒅𝒓𝒂𝒄𝒐 𝒎𝒂𝒍𝒇𝒐𝒚
Fiksi Penggemar[completa] [in revisione] Lei lo amava più di quanto lui immaginasse. Lui l'amava più di quanto le aveva mai dimostrato. "mi piacerebbe incontrarti dove tutto finisce, magari ai confini del mondo. dove il tuo mondo sono io e il mio mondo sei tu. dov...