1. Non Sono Disperato

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"Eren ma con quel tipo non ci esci più?"

"No Armin, mi ha lasciato con un messaggio la settimana scorsa"

"Sempre per il solito motivo?"
Eren annuì mentre sorseggiava il suo caffè nel piccolo salotto di casa loro.

I due ragazzi erano andati a convivere poco prima di terminare gli studi universitari e dopo cinque anni non avevano ancora dato fuoco a niente, grazie ad Armin, il quale sapeva destrarsi abbastanza bene in cucina.
Era stata un'idea di Eren: voleva andare via da casa dei genitori, e l'amico l'aveva appoggiato decidendo di dividere le spese in un appartamento al centro di Shizuoka.
Non che Eren non andasse d'accordo con il padre e la madre, ma non accettavano il fatto che il loro unico figlio preferisse la compagnia degli uomini invece di quella femminile.
Il giovane non li definiva omofobi, poiché non avevano mai detto o fatto qualcosa che lo umiliassero o lo facessero sentire inferiore; solo non volevano avere niente a che fare con un eventuale compagno del castano.

Ci serve tempo figliolo

Gli dissero.
Peccato che fossero passati cinque anni e che ancora non avesse il permesso di far conoscere un papabile fidanzato alla sua famiglia.
Per fortuna aveva molti amici che accettavano senza problemi il suo orientamento sessuale e questo non lo faceva disperare più di tanto.

"Non capisco perché ogni santa volta dico che non posso portarli a conoscere i miei mi danno buca così!"
Borbottò mordendosi una pellicola del pollice.

"Semplicemente non sono quelli giusti. Ti ricordi di Kort? Lui l'hai portato a casa"

"Si Armin e com'è finita? Mi ha lasciato due giorni dopo perché mio padre gli ha voluto spiegare i rischi del sesso anale senza protezioni. Sono senza speranze."
L'amico biondo si mise a ridere, ricordandosi molto bene la telefonata che ricevette dall'amico.

"Ma no! Devi solo trovare quello adatto"

"E quale sarebbe? Non esiste Armin"
Esclamò il castano intanto che si ravvivava i capelli lisci.

"Uno che non si faccia spaventare dai tuoi ma soprattutto che sappia tenere testa a Grisha e il suo essere Mr dottore anale"
Il castano sospirò e si mise una mano sul volto, non sapendo più che pesci prendere.
Non era uno di quei ragazzi che andava di letto in letto come se niente fosse, ma neanche uno casa e chiesa.
Tuttavia, era arrivato ad un punto della sua vita nel quale sentiva la pura necessità di avere qualcuno accanto con cui condividere le giornate, qualcuno che gli chiedesse com'era andato il lavoro o qualcuno a cui poter dare il bacio del buongiorno la mattina.

"Sento i tuoi ingranaggi girare Eren" il ragazzo in questione posò la tazzina del caffè sul tavolino di vetro di fronte al tavolo e incrociò le gambe, assumendo uno sguardo serio.

"Sai che ti dico? I miei genitori non devono per forza conoscere il mio ragazzo! Quando impareranno ad accettarmi al al centro per cento ne riparleremo! Ora devo solo trovare qualcuno... la parte più difficile."


"Non è possibile che gli idioti li trovi tutti io! Non ci andrò più, ho chiuso con quei gay pub deprimenti per gente disperata!"

"Che ti aspettavi Jeager, sei un cretino disperato a prescindere da questo" Esclamò Jean, il compagno di Armin da una vita. 
Si erano conosciuti alle superiori e non si erano più lasciati, nonostante i momenti critici che avevano affontato, come tutte le coppie.

"Ma chi lo ha invitato questo?" Borbottò il castano poggiando la fronte contro le braccia incrociate poste sul volante.
I due fidanzati avevano deciso di accompagnare l'amico in un bar conosciuto per la sua frequentazione omosessuale ma, come sempre da un mese a questa parte, il risultato era sempre il solito: tutti pronti a scopare, ma nessuno volenteroso di intraprendere una relazione seria.

"Forse dovresti rinunciare e cambiare tattica Eren"
Cercò di rincuorarlo l'amico col quale condivideva l'appartamento.

"Secondo me dovresti metterti l'anima in pace e rassegnarti all'idea di rimanere solo a vita"
Eren sorrise in maniera sarcastica mostrando il dito medio.

"Vaffanculo Jean! Andiamo a casa che domani devo lavorare"

"Come noi Jeager! Ci vediamo"

L'indomani mattina Eren cercò di non pensare alla terribile serata passata e si concentrò sul lavoro: essere un graphic designer non era mica un gioco da ragazzi!
Certo, aveva molta inventiva e dedicava tutto se stesso nei suoi progetti.
Tuttavia questo non lo esimeva dalle rogne che doveva affrontare: incontri con i clienti e scadenze varie entro le quali il progetto doveva essere consegnato.
Principalmente si occupava di grafica in campo cinematografico, sia per quanto riguardava le locandine cinematografiche, sia dei titoli di testa di film, sia per le immagini iniziali, di estrema importanza per un film.
Era bravo nel suo lavoro, ma preferiva di gran lunga occuparsi dei poster, in quanto amava creare le immagine delle locandine, qualunque esse fossero.
A metà mattinata Armin gli inviò un messaggio che per poco non lo fece strozzare con l'acqua che stava bevendo.

La risposta è una sola Eren: Grinder!

Gli aveva davvero proposto di iscriversi ad un sito di incontri per omosessuali? Ma che razza di amico aveva!?
Diamine non l'avrebbe mai fatto! Questo si che era sintomo di disperazione totale, ma per chi diamine l'aveva preso?
Non si riteneva affatto un brutto ragazzo, avrebbe trovato un compagno nella maniera più normale possibile, questo era poco ma sicuro!
Avrebbe dimostrato ad Armin e a tutti i suoi amici che sarebbe riuscito nel suo intento senza ricorrere a mezzucci tanto degradanti!



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Ciao a tutti!
Eccomi tornata con una nuova storia, stavolta una Ereri.
Ieri avevo annunciato che la pubblicazione sarebbe stata a breve, ma ho deciso di iniziare a pubblicarla nonostante io non abbia ancora terminato la stesura.
La storia si comporrà più o meno di 40 capitoli, poco meno.
Spero vi possa piacere!Inizialmente non aggiornerò tutti i giorni poichè sono in piena sessione esami, ma farò del mio meglio!
Un bacio e al prossimo capitolo!
Hanami

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