7. Incontro?

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"Levi hai una faccia cadaverica, ti sei dato alla pazza gioia stanotte?" L'occhialuta entrò in casa dell'amica seguita da Erwin in abiti civili.

"Il perché voi siate a casa mia alle otto del mattino nel mio giorno libero?"

"Solitamente sei sempre in piedi a quest'ora, se vuoi tornare a letto ce ne andiamo"
Il moro borbottò ma li fece accomodare chiudendo la porta d'ingresso, andando in bagno a farsi una doccia veloce per svegliarsi.
Impiegò poco meno di dieci minuti per essere pronto, vestiario compreso.

"Ma prego come se foste a casa vostra"

I coniugi avevano preparato la colazione e la stavano consumando comodamente al suo tavolo, senza nemmeno aspettarlo.

"Il tè è già pronto ed è bello caldo come piace a te"

Mangiarono in silenzio, o meglio Levi lo fece, perché la donna anche di prima mattina aveva una gran voglia di parlare.

"Hai intenzione di dirci qualcosa o dobbiamo tirare ad indovinare che hai fatto ieri sera?"

"Il moccioso della chat. Si è ammalato e stanotte mi è toccato fargli compagnia per farlo addormentare, nemmeno andasse all'asilo"
Borbottò infastidito come sempre.

"Cosa sentono le mie dolci orecchie?? Sei ancora in contatto con quel bell'imbusto? Qui la cosa si fa seria! Tremo dalla trepidazione!"
Levi si alzò e mise in ordine la cucina come al suo solito, aiutato dall'amico biondo.

"Ha detto che vuole incontrarmi"
Se ne uscì attirando l'attenzione dei due, rimanendo con gli occhi fissi sul piano cottura.

"E tu fallo, è più di un mese che va avanti questa storia e poche volte in dodici anni della mia vita ti ho visto davvero interessato a qualcuno"

"Tch, non è così semplice Erwin"
Ma il biondo non demorse e continuò a parlare.

"Datti una possibilità Levi, non mi sembra un tipo che si ferma alle apparenze".

Il moro si voltò verso uno specchio e osservò il suo riflesso per un istante, prendendo la sua decisione.

So già che me ne pentirò


"Perché non mi hai fermato Armin! Avrò fatto la figura dell'idiota!"
Il biondo gli stava raccontando cosa avesse combinato l'amico nelle due notti precedenti, quando era in preda ad una febbre che l'aveva costretto a letto fino a quella mattina.

"Diciamo che sembravi un bambino bisognoso, davvero comica la scena" Lo prese in giro Armin mentre se la ridacchiava, guardando come Eren fosse quasi imbarazzato dalla notizia.

"E' la volta buona che mi pianta, ne sono sicuro"
A quel punto il coinquilino si fece serio.

"So che non avrei dovuto ma quando ti sei tagliato ho fatto finta di essere impanicato per chiamarlo. Volevo parlare con lui. Non ne avevo il diritto e mi odierai per questo, però io non volevo che si prendesse gioco di te"
L'amico sospirò passandosi una mano sul volto come se fosse stato stanco.

"Non sono arrabbiato Armin, vorrei solo che avessi fiducia in me"

"Lui ti piace veramente non è così?"
Il castano accennò un sorriso e si grattò la testa guardando fuori dalla finestra di camera sua, osservando le macchine che transitavano e i pedoni attraversare la strada.

"E' diverso Arm... vorrei che funzionasse, ma credo che mi voglia nascondere qualcosa"

"E' un soldato giusto? Forse è successo qualcosa in missione che l'ha segnato, un trauma oppure ha riportato delle ferite gravi e non vuole mostrartele"

Eren ascoltò attentamente l'amico e rifletté sulle sue parole; forse Levi aveva davvero qualche ferita visibile di cui non voleva parlare, ma questo non l'avrebbe fermato dal volerlo conoscere meglio.

"Adesso lo chiamo e gliene dico quattro a quello! Se pensa che qualche cicatrice mi terrorizzi si sbaglia di grosso!"

Compose il numero e aspettò che Levi rispondesse, mordicchiandosi un dito per il nervosismo, portandosi il telefono all'orecchio.

Dopo qualche secondo gli squilli cessarono, segno che avesse risposto.

"Levi sei occ-"

"Tu sei Eren vero? Levi non stava mentendo allora! Erwin, vieni a salutarlo? Sono così elettrizzata!"

"Se Levi scopre che hai risposto al suo posto ti stacca la testa"

Armin chiese sottovoce che cosa stesse succedendo dato che vedeva il coinquilino fare facce strane e questo gli rispose che due persone stavano battibeccando senza curarsi della sua presenza.

"Ehm scusa tu.. tu sei Hange? La ragazza che mi-"

"Ti ricordi di me? Oddio ma tu sei proprio un tesoro! Ti adoro già, a quando le nozze?"

"C-cosa? Stai affrettando le cose! Che diamine vai dicendo?"

"Hai ragione, adesso è tutto rosa e fiori perché non ci vivi insieme... Levi è complicato, è un maniaco dell'ordine e della pulizia e fidati di me, brama il controllo sempre.. in ogni situazione.. e con ogni intendo veramente in ogni!"

Eren arrossì e Armin si stava chiedendo cosa stesse accadendo.

Erano rare le volte in cui aveva visto le guance dell'amico colorarsi di quel tenue rosa che adesso dominava il suo viso.

"Quattr'occhi che cazzo fai col mio tel- con chi cazzo stai parlando?"

"Il tuo fidanzatino. Sai, si ricorda di me! Gli sono rimasta impressa"

"Come rimarrai impressa contro quel muro una volta che ti ci avrò lanciato contro. Cristo Erwin portala via o giuro che sarà la prima donna sulle quali alzerò le mani"

A quel punto si sentì un gran trambusto, varie imprecazioni e un ciao Eren urlato in lontananza.

"Mi domando perché non l'abbiano ancora licenziata, aspettano che io perda la pazienza"

"Se è un brutto momento posso chiamare più tardi"

"Non preoccuparti, ti avrei chiamato io a breve. Sono in pausa e volevo parlarti. Come stai?"

Sotto lo sguardo attento del biondo, Eren conversò un po' con Levi, aggiornandolo sulle sue condizioni di salute e scusandosi innumerevoli volte per averlo disturbato e per aver fatto la figura dell'idiota.

"Che fossi un moccioso te l'ho sempre detto, non è una novità"

"Ah ah spiritoso! Non sei per nien-"

"Capitano la vogliono in armeria"

"Arrivo. La prossima volta aspetta che ti dia il permesso di entrare, non lo vedi che sto parlando al telefono?"

Eren udì quella che credeva fosse una recluta o un soldato semplice scusarsi per poi chiudere la porta una volta uscito.

"Ascoltami Eren, tu mi hai detto che vorresti incontrami, corretto?"

"Beh si, ma non voglio forz-"

"Bene, lo faremo allora. Questo fine settimana non lavoro, se sei libero possiamo incontrarci".

"D-davvero? Sei serio?"

"Ti sembro uno che scherza moccioso?"

I due ragazzi si misero d'accordo velocemente, prima che il capitano chiudesse la chiamata per andare in armeria.

"Eren? Eren stai bene? Ti sta tremando una mano"

"V-verrà qui sabato... sabato capisci? Ho due giorni per prepararmi mentalmente!"




Siamo già al settimo capitolo, il tempo passa così in fretta!
Allora, che ve ne pare? Aimè non si sono ancora incontrati, che il prossimo capitolo sia quello giusto? 
Speriamo!
Cosa nasconderà Levi? Stararà veramente nascondendo qualcosa?

Buona giornata!

Mostrami Davvero Chi SeiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora