14. Fallo Levi

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Trascorsero la serata ridendo e scherzando, conoscendosi meglio.

Eren era piaciuto subito ai due ospiti, rivelandosi il ragazzo simpatico e carismatico che Hange aveva conosciuto attraverso la chat.

"Potremmo dire che sono tre mesi che vi conoscete, un record per il nostro capitano!"

"Hai ragione Hange, ma dal vivo Levi è duro da sopportare... ha un caratteraccio!"

"Ah? Senti chi parla. Un moccioso che neanche sa portarsi un cambio dietro! Sono diventato un babysitter, ecco cosa!"

Eren prese un pezzo di dolce al tè macha con le dita e lo infilò nella bocca del maggiore, facendolo tacere sotto il suo sguardo assassino.

"Ho un nome Levi, Eren! E-ren! Mangia che magari ti addolcisci"

Il colonnello sorrise e prese parola.

"Sai Eren, sei uno dei pochi che scherza con Levi senza aver avuto una commozione" Il grafico sorrise.

"So che ha poca pazienza, ma riesce a controllare le sue emozioni e non agisce mai d'impulso, a differenza mia che invece sono fin troppo impulsivo e sbadato"

"Non hai mai detto cosa più giusta ragazzino. Vieni e aiutami a sparecchiare se non vuoi dormire sul pavimento"


"Hange posso farti una domanda? Sei libera di non rispondere"

"Certo spara" Levi ed Erwin erano andati in camera per parlare un attimo di lavoro e gli altri due erano rimasti seduti sul divano.

"L'esplosione che ha ucciso i suoi amici, è stata così devastante? Oggi ho provato a toccarlo in viso ma non si è lasciato avvicinare"

La donna si fece improvvisamente seria, anche se aveva già capito il target della domanda.

"Non ti rivelerò cose che dovrebbe dirti lui, ma posso dirti che Levi ne è uscito devastato mentalmente e fisicamente. Non si lascia toccare dagli estranei, quindi non averne a male"

"Pensavo che dopo tutto questo tempo si fidasse almeno un po'. Mi ha anche detto del suo occhio"

Hange mise su uno sguardo sorpreso. Levi continuava a coprirsi il volto con una crema in grado di nascondere le ferite più profonde in presenza del ragazzo, quindi si era stupita nel venir a conoscenza del fatto che il castano sapesse della leggera perdita di vista del maggiore.

"Si è già aperto molto con te, vedrai che presto lo conoscerai meglio"

I due uomini tornarono in sala e si sedettero uno accanto alla moglie e l'altro accanto a Eren, poggiando un braccio sullo schienale del divano e accavallando le gambe.

Accesero la televisione più per compagnia che per altro, dato che continuarono a parlare e a conoscersi.

Il castano chiese incuriosito cosa differenziasse un colonnello da un capitano e il biondo fu il primo a rispondere.

"Io sono il primo colonnello di terra e il mio compito è quello di comandare un reggimento, pertanto varie unità e brigate. Il capitano, invece, è il primo tenente di terra ed è il responsabile di una compagnia. Inoltre è anche colui che si occupa dell'addestramento, dell'organizzazione e della fornitura degli uomini sotto il proprio comando".

"Quindi Levi è un sottoufficiale?"

"No, siamo entrambi ufficiali, solo io di grado maggiore. Se non fosse accaduto ciò che è accaduto Levi sarebbe stato Maggiore a quest'ora" Eren non mancò di presenziare con una sua battutina per innervosire il corvino.

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