"Spiegatemi per quale astrusa ragione abbiamo preso un treno e non la mia auto."
"Certo che bisogno spiegarti tutto! Essì che non sei stupido! E' tutta una tattica: noi arriviamo in treno, chiarite e poi il signor tutto muscoli ci riaccompagna a casa." Spiegò Armin con fare ovvio, incrociando le braccia al petto e gonfiando il petto, fiero di aver pensato ad un piano simile.
"Oh ma che scemo a non averci pensato prima, ma come ho fatto! Il tuo piano diabolico funzionerà anche se mi butta fuori da casa sua a calci in culo? No perché Levi è capace di farlo senza il minimo indugio, dato che mi ignora da quasi un mese."
"Ha paura." Se ne uscì Mikasa di punto in bianco guardando fuori dal finestrino, attirando l'attenzione dei due ragazzi su di sé.
"Ci ho riflettuto e mi sembra che Levi sia spaventato dall'amore. Insomma, è letteralmente scappato quando stavi per dirgli le tre famose parole, quindi la mia deduzione non può essere che corretta. Ha solo paura ma non so perchè."
"Questi Ackermann mi fanno paura, troppo schietti e senza mezzi termini." Borbottò Armin poggiando la testa allo schienale del sedile.
Il viaggio sarebbe stato ancora lungo e lui avrebbe avuto tempo per riflettere su tutta quella situazione."Finalmente siamo arrivati, il mio culo si stava quadratizzando." Esclamò il biondo trascinando il trolley per la grande sala della stazione, raggiungendo l'uscita con gli altri appresso.
"Ora piccolo genio dove andiamo? Ci hai pensato che non ho la più pallida idea se Levi sia a casa, a lavoro oppure in ritiro? Non ho intenzione di andare in giro per mezza Yokohama con queste valigie, che poi vorrei sapere perché ci siamo portati il cambio per tre giorni. Capisco Mikasa che poi torna a casa, ma io e te? E non dirmi che fa tutto parte del tuo dannato piano per favore."
I tre presero un taxi e andarono a casa di Levi, suonando il campanello un paio di volte prima di constatare che non fosse a casa.
Eren non ne era completamente sorpreso, dato che non erano partiti nel weekend, ma nel pieno dei giorni lavorativi.
Sotto il sole cuocente di Yokohama, presero nuovamente le valigie e andarono verso la caserma, sperando di incontrare il Capitano almeno lì, ma una volta arrivati, i soldati di turno gli dissero che non potevano farli entrare perché non ne avevano l'autorità e loro non erano presenti nella lista degli autorizzati."Capisco, potrei mica parlare con Hange Zoe? Posso anche aspettarla qui se non possiamo entrare."
Uno dei soldati andò a chiamare la donna, la quale non appena vide il ragazzo gli saltò addosso, atterrandolo."Certo che sei deboluccio Eren, non mi hai neanche presa."
"Presa? Mi sei venuta addosso come se fossi stata un carrarmato, la prossima volta avvertimi se non mi vuoi morto per schiacciamento." Mikasa e Armin guardarono con gli occhi sgranati la donna scoppiare a ridere mentre aiutava Eren ad alzarsi.
"Sei anche più alto di me, devi mettere su altri muscoli. E questi due chi sono? Tu mi ricordi Levi, sei la sorella di questo bell'imbusto vero? La parente del cretino. Spero che tu sia meno burbera e rompipalle di lui e tu... lui è Armin? Il tuo coinquilino, è davvero carino!"
Mikasa e Armin erano sconvolti dalla parlantina e vivacità della donna, dimenticandosi quasi completamente il fatto che sapesse tutto di loro."Eren mi ha parlato molto di voi, non sono pazza come sembro. Vi va di pranzare insieme? Datemi un quarto d'ora e arrivo, intanto andate a mettere le valigie in macchina."
"Levi non c'è? Siamo passati a casa sua ma non ha risposto."
Chiese Eren gustandosi il suo riso con salmone in un piccolo ristorantino vicino a casa della dottoressa."Purtroppo lui e Erwin sono stati chiamati urgentemente ieri dopo pranzo e sono dovuti partire per Singapore."
"Singapore? Cos'è andato a fare a Singapore?" Chiese stavolta l'amico, non essendo al corrente di azioni militari recenti.
Non che seguisse chissà quanto l'attività militare del suo paese, ma essendo un commercialista, cercava di stare dietro all'andamento pecuniario del Giappone, dato che tendeva a variare anche grazie alle azioni militari.
Hange mise una mano vicino alla bocca e rispose sussurrando, in modo da non essere udita da nessuno.
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Mostrami Davvero Chi Sei
FanfictionEren Jeager è un giovane graphic Designer che condivide un piccolo appartamento con l'amico Armin. Omosessuale dichiarato, ha una famiglia che non accetta completamente il suo orientamento sessuale e per questo non riesce a mantenere una relazione s...