18. Kuchel

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"Levi il latte lo prendi?"   

"Non lo bevo, ma se lo vuoi tu prendi quello a lunga conservazione e in formato piccolo, non tollero lo spreco di cibo"

Non tolleri troppe cose tu!

Borbottò tra sé e sé Eren andando a prendere ciò che desiderava.

Anche di domenica presto al supermercato c'era davvero molta gente, non se lo aspettava affatto.
Dopo aver fatto colazione, Levi gli aveva detto che sarebbero andati a fare la spesa e che il castano avrebbe potuto comprare ciò che voleva lasciare a casa sua, stupendolo ulteriormente.

Preso il latte si voltò per tornare al carrello, ma si scontrò con una persona, alla quale fece cadere il pacchetto di caffè e tè che aveva tra le mani.

"Mi scusi sono desolato non l'avevo vista. Aspetti glieli raccolgo subito"

Porse i due pacchetti a quella che si rivelò essere una donna dall'aspetto molto giovanile, scusandosi una seconda volta.

"Tranquillo non è successo niente, sei stato gentile. Se posso, potresti prendere due cartoni di latte anche per me? Sei bello alto" Eren sorrise e le passò ciò che la donna aveva richiesto, accompagnandola successivamente al carrello.

"Ho qualcosa che non va?" Era stato colto in fragrante e aveva fatto la figura del fesso. L'aveva fissata troppo, ma non sapeva come, quella donna aveva un volto stranamente famigliare...

"No va tutto bene. Mi scusi, è che somiglia ad una persona che conosco"

"Per caso questa persona si chiama Levi?" Domandò la donna sorridendo. Era sicura di chi fosse il ragazzo di fronte a sè, aveva riconosciuto quegli occhi verdi e quei lineamenti dolci da una foto che aveva visto giorni addietro.

"Si esattamente! Avete gli stessi- aspetti.. lei sa chi è Levi? Lei... Levi è suo figlio per caso?" Azzardò osservando meglio la donna.
Non credeva ai suoi occhi, quella giovane donna era davvero sua madre?

"Siamo due gocce d'acqua come dicono?"

"Ragazzino quanto ci metti a prendere il latte? Hai dei trampoli al posto delle gambe non dovrebbe tornarti- ah?? Mamma?"


"Spero che la mia cucina ti piaccia, non sono una grande cuoca"

"Oh non si preoccupi, io vengo allontanato costantemente dai fornelli"

Dopo il loro incontro al supermercato, erano passati a prendere la valigia di Eren e si erano diretti a casa di Kuchel Ackermann, la madre di Levi, la quale viveva più vicina alla stazione.

Il soldato aveva insistito per riaccompagnarlo lui stesso in macchina, ma non c'era stato verso.

Il treno impiega un'ora ad arrivare, non ti faccio fare avanti e indietro.

Così se ne era uscito il giovane, non volendo assolutamente che il maggiore gli facesse da tassista.

"Non sapevo che saresti venuto a Yokohama, Levi non me lo aveva detto. E' un uomo molto riservato"

"Lei è una donna in gamba e molto cordiale, suo figlio non ha di certo preso da lei"

"Ah? Guarda che anche lei sa essere insopportabile, cosa credi"

"Mai quanto te fidati! Buona questo Donburi, non l'avevo mai assaggiato" Esclamò Eren mettendosi un altro cucchiaio di minestra in bocca.

La donna aveva messo le mani avanti premettendo che non fosse bravissima in cucina, ma non se la cavava affatto male stando alle papille gustative del castano.

Mostrami Davvero Chi SeiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora