5. Chi...sei?

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"Fermo fermo, rallenta! Stai conversando ancora con quel ragazzo scorbutico? Quello che ti ha dato del moccioso?"
Eren era seduto sul suo divano con i loro amici attorno, sorella compresa.
Era passato un mese dalla loro prima conversazione e, nonostante quel ragazzo fosse sempre distaccato e arrogante, il giovane si trovava a suo agio nel parlare con lui.

"Non è male come sembrava. Mi ha detto che una sua amica mi avevo scritto a suo nome la prima volta"

"E tu gli credi? Non lo so Eren , non mi piace questo tipo... sai troppe poche cose riguardo alla sua persona" Commentò la sorella me tre sorseggiava il suo caffè guardando in malo modo il fratello.

"Ma quanti anni ha questo tizio Eren?" gli chiese una ragazza castana con la frangia e la coda di cavallo mentre si mangiava biscotti su biscotti.
Beata lei che aveva il metabolismo supersonico.

"Uhm lui non mi ha detto l'età esatta, la sua amica l'ha fat-"

"Io non credo molto a questa storia dell'amica, mi sembra tutto una farsa, ha ragione Mikasa a non fidarsi"

"Solo a me sembra quasi comica la cosa? Secondo me ha solo timore che ad Eren non possa piacere il suo aspetto oppure è solo molto timido"

"Connie tu non capisci, può essere una donna, un vecchio, uno stupratore..."

Iniziò un battibecco e scambio di opinioni tra i presenti, con solo Connie ed Armin a sostenere il povero Eren, il quale già aveva i dubbi in merito alla cosa, ed i loro discorsi di certo non aiutavano la sua psiche.

La faccenda andò avanti ancora per qualche minuto, fin quando il suono di una notifica non riempì la stanza.

"Eren azzardati a rispondere e ti volo il telefono dalla finestra"

"Mikasa non ho cinque anni, se ci voglio parlare ci parlo!" aprì la chat e sorrise nel constatare che fosse proprio Levi.

Oi ragazzino, hai finito il logo dell'altro giorno o ti sei addormentato come un moccioso mentre lavoravi?

Non si sentivano tutti i giorni a causa del lavoro di entrambi, soprattutto del maggiore, occupato ad insegnare alle reclute militari in una base nella quale internet non prendeva bene, almeno così gli aveva detto.

"Si può sapere cosa vuole o te lo tieni per te Jeager?"
Chiese Jean curioso venendo rimproverato con lo sguardo da Armin per il tono di voce usato.

"Mi ha chiesto se avevo finito il logo per i Toriyaki, quello di due giorni fa"
Rispose il castano prima di sbuffare.

"Premuroso, che lavoro fa? Te lo ha detto?"
Eren annuì.

"Fa il militare Sasha. Insegna alle reclute che si sono appena arruolate in una caserma a Yokohama"

"Addirittura Yokohama? Non ti devi fidare! No Eren smetti subito di parlargli. Se fosse vero, tra i soldati si nascondono certi porc- Eren dove vai?"
Aveva afferrato le chiavi e il telefono per poi infilarsi le scarpe e aprire la porta di casa.

"Fuori! Mi sono stancato di ascoltarvi sputare sentenze senza conoscerlo! Non vi voglio vedere al mio ritorno!"

Nonostante i ragazzi lo chiamassero, Eren uscì di corsa ricordandosi di indossare almeno un giacchetto che riuscì ad afferrare, ignorando il freddo che sentiva nelle ossa.

Si... si sarebbe dovuto vestire in maniera più pesante, decisamente più pesante.

Passeggiò per qualche minuto prima di ricordarsi che doveva rispondere a Levi.

Levi tu sei davvero un ragazzo? Non ti stai divertendo alle mie spalle vero?

Ormai i suoi dannati amici gli avevano risvegliato i timori che aveva cercato di sopprimere riguardo quella storia e non riusciva a rinchiuderli nuovamente nella parte più nascosta del suo cervello.

Mostrami Davvero Chi SeiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora