Capitolo 34

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Buonasera!

Aggiorno di nuovo di martedì poiché, come la settimana scorsa, domani non sarei riuscita a postare e non voglio far slittare il capitolo a giovedì o venerdì. Questi aggiornamenti ormai sono un po' a caso, ma mancano pochi capitoli quindi credo che importi poco ahahah

Qualche giorno fa ho buttato giù una scaletta un po' più dettagliata per i restanti capitoli e quindi sono abbastanza certa che in totale, compreso l'epilogo, finiranno per essere 41, il che vuol dire che se riesco a mantenere questo ritmo degli aggiornamenti dovrei finire la storia intorno a Natale o forse anche prima. Mi rende triste il solo pensiero di concludere la storia, ma allo stesso tempo non vedo l'ora di dare finalmente un finale ad Harry e Prim e, soprattutto, di condividere tutto con voi che avete atteso fin troppo per conoscere le sorti di questi due scapestrati.

In molti mi avete anche chiesto se dopo Under Pressure pubblicherò altre storie oppure no e, se avete letto le risposte che ho dato su ask o curiouscat, saprete ormai che non ho ancora preso una decisione definitiva. C'è una storia che è nella mia testa da parecchio tempo e che in realtà sarei super emozionata di cominciare a scrivere, ma non sono sicura che riuscirei a dedicarle abbastanza tempo e, soprattutto, non me la sentirei di cominciare a pubblicarla senza avere prima un bel po' di capitoli di vantaggio. In ogni caso, non appena avrò finalmente deciso cosa fare vi aggiornerò sicuramente. In fondo, manca ancora un po' alla fine di Under Pressure.

Non so perché io sia finita a parlare di storie future o della fine di questa qui, oggi mi sento un po' più malinconica del solito a quanto pare ahahah in ogni caso, ora vi lascio andare nella speranza che il capitolo vi piacerà!

Un bacio e buona lettura x

***

A differenza della prima volta che ero stata in quella città, c'era ora la neve ad imbiancare le strade di Baltimora.

Il sole calante del pomeriggio creava dei giochi di luce sulle acque del porto e sui vetri dei grattacieli che si innalzavano nel centro cittadino, riflettendosi sulla neve accumulatasi nei parchi e ai margini delle strade trafficate creando uno spettacolo suggestivo che, sebbene non mi fosse particolarmente familiare, era sicuramente piacevole da ammirare. Nonostante ciò, i meno di cinque gradi che c'erano al di fuori del van nel quale stavamo viaggiando mi resero grata del fatto che le guardie avessero l'ordine di scortare Harry fino a casa, poiché non c'era modo che potessi camminare tra la neve senza congelare: a Washington, dov'eravamo stati nelle settimane precedenti, c'era comunque stata la neve, ma il fatto che l'hotel in cui avevo alloggiato fosse vicino all'ospedale e che, in ogni caso, avessi passato la maggior parte del tempo al chiuso, non mi aveva fatto considerare il fatto che avrei forse dovuto comprare degli abiti e delle calzature più adatte all'inverno rispetto ai jeans e alle scarpe da ginnastica che ero abituata ad indossare.

In ogni caso, il freddo e la neve divennero l'ultimo dei miei pensieri quando il van lasciò il centro città per avventurarsi nella periferia, fermandosi ben presto davanti a quell'abitazione che avevo visto una sola volta in precedenza e nella quale non ero mai entrata dalla porta principale. La villa era, come ricordavo, imponente, con i suoi tetti spioventi ed i contorni geometrici che la rendevano un connubio perfetto tra il classico ed il moderno; pensandoci, in effetti, era esattamente il tipo di casa in cui riuscivo ad immaginare che qualcuno come Harry potesse abitare.

Dal momento che quella mattina Harry aveva fatto del suo meglio per andar via dall'ospedale il prima possibile, dopo essere stati a Langley avevamo fatto nuovamente tappa a Washington affinché potessi recuperare le mie cose e fare il check-out dall'albergo prima che ci mettessimo in viaggio verso Baltimora; ciò significava che, dal momento che Harry camminava ancora con le stampelle e doveva evitare sforzi, una volta scesa dal van dovetti caricarmi sulle spalle entrambi i nostri borsoni quasi più grandi di me, immagine che divertì il ragazzo al mio fianco.

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