Capitolo 35

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Buon pomeriggio!

Aggiorno un'ora prima del solito perché con questo cambio d'ora alle 18 è già buio da un pezzo, quindi mi sembrerebbe di postare a notte fonda ahahah

Subito dopo aver postato lo scorso capitolo mi sono resa conto di non saper contare, poiché in totale i capitoli della storia non dovrebbero essere 41 ma 42. Gli stessi di Undercover, insomma, il che mi fa ridere perché non era per niente calcolato. Mi sono anche resa conto di non riuscire mai a raggiungere gli obiettivi che mi prefiggo prima di iniziare a scrivere, visto che sia Undercover che Under Pressure avrebbero dovuto essere non più lunghe di 30 capitoli l'una, ma questa è un'altra storia.

In ogni caso! Il seguente capitolo, come vedrete, è diviso in due parti ed ha due POV diversi, poiché cominceremo con Prim continuando da dove ci siamo lasciati lo scorso capitolo e passeremo poi ad un POV di Harry, nel quale avremo un salto temporale di poco più di una settimana. Spero che il capitolo vi piacerà! Il prossimo è veramente lungo, forse eccessivamente, ma di questo ne parleremo la settimana prossima.

Un bacio e buona lettura! x

***

Dal momento che Harry avrebbe dovuto continuare ad assumere farmaci ancora per qualche settimana, era preferibile che nel mentre non bevesse alcolici.

Questo era il motivo per cui si era, ad un certo punto della serata, ritrovato ad essere l'unico del gruppo totalmente sobrio, cosa che ero certa non gli facesse chissà quanto piacere: mi ero ripromessa che, per solidarietà nei suoi confronti, avrei preso solo un sorso del vino bianco che aveva scelto per quella sera per poterlo assaggiare, ma quel singolo sorso era presto diventato un calice ed un calice molteplici, ed a quel punto gli iniziali sensi di colpa erano annegati tra le bollicine e la voce di Niall che, riempendomi ancora il bicchiere, mi incitava a bere ancora era diventata il mio spirito guida.

I piatti vuoti erano stati accantonati ormai da un po', così come la prima bottiglia di vino, i convenevoli e le conversazioni spicciole. Per allora, infatti, nessuno si poneva più il problema di risultare invadente o fuori luogo, che era forse il motivo per cui avevo appena gridato un «andiamo, ammetti che avevo ragione!» ad un Niall che da diversi minuti provava a sviare le mie domande riguardo la sua situazione sentimentale; dal suo canto, Christine era chiaramente un'ubriaca allegra, poiché aveva cominciato a ridere all'inizio di quel battibecco - che, in fondo, la riguardava personalmente - tra me ed il ragazzo al suo fianco e non aveva mai più smesso.

«Fatti gli affari tuoi!» ribatté Niall, chiaramente sulla difensiva, guadagnandosi in risposta un leggero sbuffo.

«Come se tu ti fossi mai fatto i tuoi!»

«A mia discolpa, gli affari vostri sono sempre stati di dominio pubblico» replicò, indicando me ed Harry alternativamente. Stavolta fu proprio il bel ragazzo al mio fianco - il cui braccio era, ad un certo punto, finito sullo schienale della mia sedia - a replicare, il suo tono un po' annoiato per il fatto che dovesse momentaneamente avere a che fare da sobrio con tre persone completamente inebriate.

«Guarda caso le cose diventano di dominio pubblico sempre quando ci sei tu di mezzo,» lo accusò non poi così subdolamente, ma il ragazzo non sembrò minimamente offeso da quelle parole.

«Certo, sicuramente è colpa mia e non del fatto che alla UCSB scopavate come conigli senza preoccuparvi minimamente del fatto che foste circondati da agenti.»

«Hey,» lo ripresi, puntandogli persino un dito contro con fare accusatorio, «alla UCSB abbiamo scopato tanto solo per un breve periodo, perché poi...»

«Prim» mi richiamò Harry, il suo tono un po' rassegnato mentre mi faceva notare «sta solo cambiando argomento. Ti assicuro che non c'è bisogno che gli racconti delle nostre scopate alla UCSB.»

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