Buon pomeriggio!
So che i capitoli infrasettimanali sono rari, per me, ma ho finito questo un paio di giorni fa ed oggi ho trovato un po' di tempo per correggerlo, quindi... eccolo ahahah
Ho in realtà anche cominciato il seguente (ero ispirata, nei giorni scorsi) e credo quindi che potrei riuscire a finire anche quello verso l'inizio della prossima settimana, anche se non so dirvelo ancora con certezza!
Detto ciò, mi scuso per il fatto che nell'ultimo periodo sono un po' assente da Ask e rispondo in ritardo ai messaggi, farò del mio meglio per tornare a rispondere più regolarmente.
Un bacio e buona lettura :) x
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Condividere uno spazio ristretto come una camera d'albergo con un'altra persona ventiquattro ore su ventiquattro, comportava sicuramente l'imparare a rinunciare pian piano a qualunque concetto di privacy o di pudore si avesse in mente.
Essendo arrivata a questa conclusione ormai da qualche settimana, rimasi completamente impassibile quando Harry, appena rientrato dal suo allenamento mattutino, mi trovò seduta sul WC intenta a svuotare la vescica, ancora parzialmente intontita per il fatto che avessi aperto gli occhi esattamente trenta secondi prima; mormorò un «buongiorno» al quale risposi con un mugolio, premette un veloce bacio tra i miei capelli e poi, con il mio stesso grado di disinvoltura, si spogliò e s'infilò sotto la doccia. Pensai di raggiungerlo per meno di un secondo, poiché poi la pigrizia ebbe la meglio ed allora, dopo aver tirato lo sciacquone, mi avvicinai al lavabo per lavare le mani, i denti e la faccia nella speranza di svegliarmi un po'.
Per quando Harry ebbe chiuso l'acqua ed avvolto un asciugamano intorno al bacino, stavo distrattamente fissando la mia immagine nello specchio nella speranza che le occhiaie che mi scavavano le guance sparissero come per magia, donandomi così un'aria più sveglia; quando questo non successe e captai gli occhi di Harry che mi osservavano attraverso il riflesso, presi un respiro profondo e mi voltai.
«Come ti è venuto in mente di allenarti con tre ore di sonno addosso?» domandai, un po' confusa ed un po' nauseata dalla sua infinita forza di volontà.
Eravamo rientrati al motel dopo essere stati al lago solo alle prime ore del mattino e, dopo aver fatto una doccia per riprendere calore dopo essere stati in ammollo in acqua gelida, eravamo andati a dormire mettendoci d'accordo sul ripartire presto così che potessimo raggiungere il sud est del Paese entro il primo pomeriggio; lì per lì ero stata d'accordo - o forse ero solo stata troppo stanca per controbattere - ma quando la sveglia era suonata e mi ero resa conto di aver dormito meno di quanto pensassi, mi ero decisamente pentita di non essermi opposta prima. Il fatto che Harry avesse addirittura trovato la forza di alzarsi prima per fare allenamento, poi, mi faceva anche sentire una rammollita, quando in realtà era lui quello tra i due ad essere decisamente un extraterrestre.
«Ho fatto solo una corsa veloce, niente di che.» Roteai gli occhi al cielo, vedendo un sorriso curvargli le labbra scure. «Mi sorprende trovarti sveglia, credevo che avrei dovuto buttarti giù dal letto come al solito.»
«Come se ignorare quella tua dannata sveglia fosse facile.» Emise una mezza risata al mio tono frustrato, beccandosi uno schiaffo sulla mano quando la allungò per pizzicarmi il sedere. «Spero tu mi abbia almeno portato del caffè.»
Lo vidi scuotere la testa, probabilmente divertito dalla mia ossessione per il caffè, ma quando tornai in camera trovai ad aspettarmi, sulla scrivania, due bicchieri da asporto con i rispettivi coperchi e, in una busta, dello yogurt con granola. Il fatto che mi portasse sempre la colazione quando tornava dagli allenamenti era una di quelle banalità - così come lo era il chiudere le tende prima di raggiungermi a letto - che rendevano le mie gambe tremolanti e mi facevano sempre restringere un po' il cuore.

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Under Pressure
FanfictionSEQUEL DI UNDERCOVER Il mondo di Primrose Atwood è già stato messo totalmente a soqquadro una volta, quando si è improvvisamente trovata a fare i conti con segreti più grandi di lei, verità rimaste sepolte per decenni e certezze di una vita crollate...