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La porta era stata riaperta con violenza e l'avanguardista aveva ordinato ai soldati alle sue spalle di entrare. Cinque tra loro avevano fatto il loro ingresso nella modesta abitazione, le spade che emanavano sinistri bagliori nelle loro mani, al contatto con la luce delle torce che portavano con loro. Fearghal cercava di mantenere la posizione defilata che si era guadagnato, un silenzio mortale regnava nella stanza. Uno dei soldati l'aveva oltrepassato illuminando il suo giaciglio, ma evitando di porsi domande a riguardo, le faville si innalzavano dalla torcia che reggeva col braccio destro verso il soffitto ligneo dell'abitazione. Di colpo tutti erano voltati verso il corridoio che giungeva alle stanze attigue: il rumore di un pianto disperato aveva trafitto l'aria di colpo, destando l'attenzione di due dei soldati che si erano avviati alla volta delle stanze private degli inquilini. Fearghal aveva cercato di attrarre il loro sguardo: dal buio aveva agguantato il milite più vicino alla sua posizione, generando uno stupore generale. Nei suoi pensieri, la salvezza di quella famiglia e di Bricta erano al primo posto. Uno dei soldati era stato inviato a perquisire le stanze, mentre l'altro cercava di contrattare la libertà del commilitone. Un urlo femminile aveva rotto l'aria in taglienti pezzi di ghiaccio, mentre l'altro soldato faceva ritorno alla sala principale. "La ragazza ha provato ad evadere, probabilmente ha incontrato gli altri che stanno di guardia fuori." aveva sorriso ironicamente mentre reggeva in modo poco cauto la bambina gallica: l'aveva poggiata incurante sul tavolo che si trovava al centro della stanza, nel momento in cui aveva ripreso a piagnucolare, si era poi rivolto al vecchio: "Una donna romana sposata ad un gallico ha fatto scalpore nonostante il vostro insignificante rango... ora vi sbilanciate addirittura a nascondere un nemico pubblico? Siete certamente dei traditori." aveva proferito sarcastico mentre puntava la spada al suo collo. L'uomo, dal canto suo, non aveva abbassato lo sguardo, provocando l'ira del soldato, che, velocemente lo aveva costretto in ginocchio e sgozzato. Da una delle camere si era precipitato fuori il marito di Lucilla, armato: a nulla era servito il richiamo dell'ostaggio di Fearghal, pochi secondi dopo l'assassino giaceva a terra. Il gallico aveva approfittato dell'attenzione rivolta verso l'altro per assassinare a sua volta il soldato. Si erano poi precipitati fuori per soccorrere Lucilla, Avrebbero lasciato al sicuro la neonata fino a che non sarebbero stati al sicuro. Con meraviglia non avevano trovato nessuno al di fuori della porta, dovevano essersi già dileguati, tuttavia un bagliore sinistro, analogo al riflettersi della luce delle torce sul pavimento intriso di sangue vermiglio, proveniva dal retro della casa. Il marito senza nome aveva velocemente raggiunto il punto, Fearghal alle sue calcagna come un lupo che segue una preda. 

Lucilla era pallida, una spada piantata sul muro le trafiggeva il ventre, i suoi vestiti chiari progredivano nell'assumere un colore vivo. Il soldato che l'aveva trafitta aveva poggiato la torcia, successivamente l'aveva spenta. Riabituarsi alla luce pallida della luna era stato difficile per gli occhi chiari e avvezzi alla luce artificiali portate dai soldati, ma presto avevano iniziato a riconoscere le sagome che si stagliavano davanti a loro. La voce di Lucilla era ancora udibile, un rantolo mortale che avrebbe popolato gli incubi di entrambi per tutta la vita. Il soldato romano pareva essere indaffarato, cercava di sollevare l'abito della ragazza morente, che ancora lottava. Gli occhi di Lucilla si erano improvvisamente ravvivati nel vedere apparire il marito alle spalle del suo aguzzino. "Questo non avresti dovuto farlo, maledetto." aveva detto prima che la furia prendesse il possesso delle sue iridi verdi e gli facesse sfogare il dolore, la rabbia sul suo corpo, con un numero spropositato di fendenti. Fearghal si era precipitato da Lucilla, rimuovendo con cautela la lama dal suo corpo, per poi sorreggerla tra le sue braccia, mentre la adagiava per terra. La scena cui aveva assistito poco prima era inquietantemente impressa nella sua mente, che cercava di vagare altrove, di non pensare a cosa sarebbe successo se il maledetto non fosse stato colpito mortalmente. L'uomo li aveva poi raggiunti, coperto di sangue, e aveva preso tra le braccia la moglie. Fearghal teneva una mano premuta sulla ferita per limitare la fuoriuscita di sangue, che rimaneva copiosa, nonostante nessuno volesse ammetterlo. "Lucilla, amore mio, non lasciarmi..." aveva detto prima di scoppiare in un pianto disperato. La donna gli aveva stretto la mano dolcemente e gli aveva accennato un sorriso: "Leucus... ricordati la nostra promessa, ubi tu ibi ego , sarò sempre con te, ovunque tu andrai." un momento di silenzio aveva interrotto lo scambio, Lucilla aveva provato a riprendere la parola, ma il suo ultimo respiro le era morto in gola, mentre una mortale rigidezza le intorpidiva e raffreddava gli arti. L'uomo, in un momento di forza, era riuscito a chiedere senza versare una lacrima la solitudine; Fearghal era tornato all'interno della casa a soccorrere sua figlia. In quel momento aveva sentito un grido furioso arrivare alle sue orecchie, forse era giunto fino alla Città. Di seguito era giunto un pianto disperato che si era protratto per lunghi minuti, forse ore intere. Il gallico era stato più volte tentato di raggiungere Leucus, ma poi si era costretto a non muovere un passo. Aveva fatto ritorno spontaneamente all'alba, chiedendo a Fearghal di assisterlo nella sepoltura dell'amata. La fossa era già stata scavata, all'interno aveva riposto un lenzuolo candido, qualche mela e dei fiori di campo che ancora crescevano. Aveva intrecciato una corona con alcuni rami tagliati dagli alberi e la aveva posta sul capo di capelli ramati della moglie. L'aveva riposta con cura nella fossa, come su di un letto e aveva proseguito ad una preghiera agli dei in una lingua molto simile a quella parlata nella lontana Elvezia, per poi coprire la fossa con della terra. Aveva aggiunto, infine, qualche pesante pietra al di sopra perché fosse una sepoltura sicura per l'anima della sua amata moglie. "Partiremo tra poco, i soldati di quel Bellicus torneranno qui ad accertarsi della morte dei commilitoni, stare qui è un rischio. Conosco la strada per riportarti a casa, io mi riunirò alla mia famiglia, dalla tua Helvetia non sarà un viaggio lungo." aveva proferito, stoico e con lo sguardo cupo. Aveva poi recuperato uno dei cadaveri dall'interno della casa, incitando Fearghal a fare altrettanto: l'aveva poi trafitto contro un albero, con la sua stessa spada, i piedi del corpo non raggiungevano per pochissimo il suolo. Avevano ripetuto l'operazione per l'altro soldato, quello ucciso dal giovane, lasciando per ultimo l'assassino di Lucilla. Leucus aveva recuperato una corda intrecciata dall'interno della casa, aveva praticato una profonda incisione sul corpo causando un riversamento delle interiora putrescenti dall'odore di decomposizione sul terreno. Ne aveva asportato il cuore e lo aveva posto ai suoi piedi, per poi impiccare il cadavere all'albero più vicino. Avevano poi provveduto ad una degna sepoltura per il padre di Lucilla, tumulata allo stesso modo di quella della figlia, e vicina alla stessa. 

Il sole continuava la sua corsa nel cielo, mentre i tre superstiti prendevano tutto ciò fosse utile alla sopravvivenza per il viaggio: Bricta aveva sonnecchiato tranquillamente per tutta la durata dei preparativi. Aveva reclamato del latte dall'otre della scorta poco prima di partire, era stata cambiata e avvolta in una coperta pesante. Fearghal aveva raggiunto Leucus fuori casa, aveva provveduto a sellare due cavalli, tuttavia reggeva una torcia dalle fattezze grezze, doveva averla attizzata nel focolare morente della casa. Si era voltato, aveva lanciato il pezzo di legno fiammeggiante all'interno della casa. "Se ne accorgeranno." aveva mormorato poi, salendo a cavallo e partendo al galoppo con l'elvetico mentre alle loro spalle divampava l'incendio.

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